Perù. Aumentano le violenze alle donne al tempo del Covid-19. Dall’inizio della pandemia scomparse nel nulla 2.457 donne, la maggior parte minorenni.

Le autorità peruviane temono che la scomparsa sia stata a causa delle violenze domestiche perpetrate durante la quarantena imposta per frenare la diffusione del nuovo coronavirus.

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Comunicato Manifestazione No Muos 8 agosto 2020

Comunicato Manifestazione No Muos 8 agosto 2020

Sabato 8 agosto il Movimento NO MUOS è tornato a far sentire la propria opposizione lungo i sentieri della resistenza alla presenza militare americana.

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Percezioni dal Nord Est

Cagliari, la Polizia protesta dinanzi alla Questura: basta ...

In questo periodo estivo il clima sociale a queste latitudini è generalmente pacifico. Ma quest’estate 2020 è tutt’altro che serena, anche se non nel senso che desidereremmo: la questione dell’immigrazione sta rendendo il dibattito politico alquanto esacerbato e la risposta dello Stato si sta facendo gradatamente più repressiva.

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Estrattivismo pandemico [1/2/3]

di Alexik

Ci avevamo sperato, dal chiuso delle nostre case, osservando sorpresi l’aria della pianura padana tornare trasparente, la biodiversità riapparire e la fauna selvatica avventurarsi, timida, attraverso il cemento degli spazi urbani.
Toccavamo con mano, durante il lockdown,  la dimostrazione di come sarebbe bastato fermare questo sistema di produzione, questo modello di mobilità, questo consumo insensato di roba inutile, perché la natura cominciasse a riprendersi ciò che è suo.
Avevamo sperato che fosse diventata chiara a tutti la possibilità concreta di un cambiamento radicale, ma sapevamo, in cuor nostro, che avevamo vissuto solo una fragile tregua nell’aggressione del capitale agli ecosistemi e ai territori, un rallentamento che precede la rincorsa.
Ed anche che come tregua aveva fin troppe eccezioni.

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I quacquaraquà della politica attaccati al “bonus Covid”

Com’è che non siamo affatto sorpresi?

L’ultimo scandaletto politico agostano – a Camere chiuse non si può pretendere molto – riguarda cinque parlamentari che avrebbero chiesto e ottenuto il “bonus Covid” da 600 euro, destinato a partite Iva e altre figure lavorative colpite dalla crisi pandemica. Insieme a loro, secondo la segnalazione della direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps, struttura ad hoc voluta dal presidente Pasquale Tridico, circa 2.000 tra amministratori locali e sindaci.

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Riapertura scuole: ciondolo e braccialetti hi-tech per il distanziamento sociale tra i bambini

Non solo il marsupio della Fondazione Kessler che traccia i contatti dei bambini, sperimentato nel trentino in due colonie estive gestite da cooperative (e di cui abbiamo parlato in questo post). Non si arresta infatti la voglia di aziende hi-tech, centri di ricerca e istituzioni di trovare nuove tecnologie di sorveglianza e monitoraggio dei contatti tra le persone, ora spacciate come soluzione per evitare che i bambini a scuola si possano contagiare tra loro col coronavirus. Ora arrivano anche i “ciondoli” e i “braccialetti hi-tech”. Ovviamente, come sempre in questi casi, si assicura che la privacy e sui dati è garantita, sapendo di mentire. Ma vediamo alcune di queste “proposte”, tratte da notizie di giornali on-line.

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Pratiche di solidarietà o mutualismo conflittuale?

9 agosto 2020

Nello scorso weekend si è svolta l’iniziativa “giù la maschera”, una due giorni di presentazioni e dibattiti. Ma non è della bella e significativa iniziativa che si parlerà i queste righe, pur se in periodo di post COVID, una due giorni agostana e ben partecipata in una metropoli come Milano, merita un riconoscimento. È invece di una delle tematiche affrontate che mi preme fortemente ragionare.

Il dibattito su solidarietà, mutuo appoggio e brigate di solidarietà, ha lanciato un interrogativo che non era possibile evadere in quella sede, dal momento che dovrebbe essere un punto di riflessione più ampio, che non solo come FAI dovremmo affrontare. La seconda ondata del COVID potrebbe ripresentarsi oppure no, ma il tema della contraddizione insita nelle reti solidali, messa in luce dalla pandemia, dovrebbe tener banco come una questione di assoluta attualità.

La contraddizione sottolineata durante il dibattito, consiste nel dilemma esistente sulle pratiche di solidarietà, tra il configurarsi, malgrado tutto, come una sorta di stampella di un pubblico servizio inadatto a gestire le emergenze o creare un momento di rottura attraverso pratiche mutualiste che si debbono necessariamente delineare come conflittuali. Esiste poi un altro aspetto non di poco conto, ossia la legittimazione dell’agire, che il lockdown ha configurato come necessaria, quindi il doversi costituire come soggetto autorizzato ad agire e qui molte soggettività e individualità hanno dovuto scendere a compromessi con le più svariate associazioni di volontariato per poter operare liberamente senza incorrere in multe e denunce. Tutto ciò delinea una situazione assolutamente paradossale, che va però indagata e alla quale occorre reagire. Anche quando non dovessimo avere un nuovo lockdown, è però chiaro che si stanno spalancando le porte di una crisi socio-economica assai ardua da arginare, vista la sua sistematicità, e la sua estensione globale, le conseguenze sul piano locale si stanno già delineando, attività in chiusura, licenziamenti o ammortizzatori sociali inefficaci ed inefficienti, con un grosso impatto sul diritto all’abitare da parte di chi non ha un alloggio di proprietà o già non risiede in un alloggio popolare. Stiamo parlando di un potenziale di decine di migliaia di famiglie a rischio sfratto da qui ai prossimi mesi, nonostante il blocco delle azioni giudiziarie fino al 31 dicembre.

In questa situazione è oltremodo indiscutibile quanto sia necessario avere le idee chiare sulle strategie da adottare e sulle modalità per innescare un processo di mutualismo conflittuale, che non miri solo ed esclusivamente ad alleviare delle sofferenze o a fornire una alternativa più o meno temporanea, ma che sia una strategia di critica dinamica al reale, che nel momento in cui aggredisce una problematica sia in grado di trovare soluzioni di incompatibilità crescente con il sistema. Sistema che va ricordato ha generato il problema e non può fornire soluzioni altre da quelle che osserviamo, divario sociale, colpevolizzazione dell’indigenza, giustificazionismo rispetto alla disoccupazione in altre parole guerra ai poveri invece che soluzioni contro la povertà.

La capacità di agire all’interno di tessuti sociali complessi come quelli urbanizzati non è un semplice atto di buona volontà o di volontariato attivo, dovrebbe nascere da una strategia precisa, di utilizzazione della fase emergenziale della crisi per disarticolare, de facto, la narrazione che accompagna il sistema di governo dei territori.

Sono quindi necessarie alcune domande strategiche per snudare il problema nelle sue pieghe più recondite e si sarebbero dovute porre durante le fasi più critiche del lockdown. Ma a ben guardare, i processi e le accelerazioni indotte dalla pandemia, hanno solo innescato mega assembramenti virtuali, capaci di partorire rivendicazioni che non hanno segnato nessun punto di rottura o nessuna tendenza alla destrutturazione del sistema, che di fatto ha generato e continuerà a generare questo tipo di catastrofi. Piattaforme di rivendicazione tutto sommato sovrapponibili anche se elaborate da aree politiche apparentemente differenti, il che la dice lunga sulle differenze sostanziali che tendono a sparire quando in gioco ci sono la contrazione della capacità di soddisfacimento dei bisogni basilari da un lato e la privazione di alcune libertà fondamentali dall’altro. La schizofrenia ha avuto il sopravvento portando a situazioni grottesche. È mancato un momento di lucidità che fosse in grado di andare oltre l’isteria della fase in sé, possibilizzando nelle emergenze socio-economiche e socio-umanitarie dei momenti di conflittualità e non solo di pratiche da medagliere come purtroppo è successo durante la pandemia.

Come anarchici non possiamo appiattirci né sull’azione caritatevole né tantomeno surrogare il pubblico servizio, la via altra è il mutualismo conflittuale.

JR

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FONTE: https://www.umanitanova.org/?p=12630


Il Covid per il gruppo PSA (Peugeot Citroën): 25 mila licenziamenti e 595 milioni di profitti

PSA Peugept-Citroen: Crescita del 4,3% nel 2014

Questo 28 luglio, tutti i giornali borghesi elogiavano il gruppo PSA ed il suo amministratore delegato, Carlos Tavares. I risultati della sua linea politica? Venticinquemila licenziati per il gruppo, posti di lavoro persi e 595 milioni di euro di profitti netti per il primo semestre del 2020!

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Se per le/i lavoratrici/ori di cultura e spettacolo non c’è l’indennità

7 agosto 2020

Ieri Adl Cobas Emilia-Romagna e rete Professionisti Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua davanti alla sede dell’Inps: “E’ la esplicita conferma di quanto i settori e i lavori più precari non abbiano avuto una vera risposta a questa crisi”.

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Il Covid e la logistica considerata a “basso” rischio!

7 agosto 2020

Questa la classificazione che viene fuori dagli atti del Comitato tecnico scientifico, desecretati in questi giorni: si parla del verbale del 9 aprile. Un paio di mesi dopo scoppiano i focolai alla Bartolini e alla Tnt di Bologna.

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La Catalogna e il virus della Corona

6 agosto 2020

Mentre il re Juan Carlos I di Borbone, sei anni dopo aver abdicato a favore del figlio, fugge ai Caraibi per eludere le sue eventuali responsabilità penali, la crisi sanitaria da Covid-19 aumenta in tutta la Spagna. Il 3 agosto nello stato spagnolo c’erano 680 focolai attivi con 6.300 nuovi casi, un numero pari a quelli dello scorso maggio, nonostante il lockdown sia stato uno dei più severi d’Europa. In una situazione così precaria come quella spagnola, anche la gestione della pandemia diventa uno strumento della battaglia politica. Sia a destra che a sinistra, i difensori della “Spagna una e grande”, governata da una dinastia deposta dal popolo negli anni Trenta e rimessa sul trono da Francisco Franco, fanno il possibile per eludere le responsabilità, scaricando le colpe dell’aumento dei contagi proprio su quella parte di società che ha fatto esplodere le contraddizioni dello stato borbonico: l’indipendentismo catalano.

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Le pandemie trasmesse dalla fauna selvatica prosperano quando la natura viene distrutta

6 agosto 2020. Esiste uno stretto legame tra la distruzione degli ecosistemi naturali per mano dell’uomo e l’aumento di ratti e pipistrelli, che fanno da veicolo a malattie come il Covid-19. A stabilirlo, è una nuova ricerca pubblicata su Nature in cui sono state analizzate quasi 7mila comunità animali in sei continenti.

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Brasile, il percorso equivoco del primo vaccino Covid sperimentato sull’uomo

La frenesia globale della caccia al vaccino anti-Covid, ha fornito al governo di Jair Bolsonaro il pretesto ideale per distrarre l’opinione pubblica interna e internazionale dalla pessima gestione della pandemia in corso, culminata con il siluramento e le dimissioni di ben due ministri della Salute nel giro di un mese, Luiz Henrique Mandetta e Nelson Teich – rispettivamente ortopedico e oncologo affermati – i quali si erano battuti, il primo soprattutto, per rafforzare la prevenzione attraverso lo screening di massa e la chiusura delle attività commerciali. Le uniche armi su cui la più grande nazione sudamericana poteva puntare per evitare lo sterminio attuale, data la precarietà della sua sanità pubblica, e lo stato di promiscuità domestica di oltre metà della popolazione – 110 milioni di individui – ammassata in favelas e “bairros” popolari senza fognature e acqua potabile, sovente costretta in baracche di 40-50 mq. dove vivono stipate una media di 7-8 persone per unità abitativa.

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Finalmente scoperti i portatori del Covid-19: gli immigrati…

 

Minniti: "La sicurezza non è statistica ma percezione ...

5 agosto 2020

Ce l’aspettavamo da un po’, e puntuale è arrivata. La più falsa di tutte le false notizie da cui siamo bombardati h24: “c’è una evidente correlazione tra immigrazione e Covid”. Pensate che la frase sia del cumulo di spazzatura che è anche segretario della Lega? Errore! L’ha pronunciata il suo padre spirituale, il lugubre Marco Minniti, Pd, lo stato di polizia fatto uomo.

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Linea dura sull’immigrazione, caccia all’untore e attacchi razzisti a Foggia

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Linea dura sull’immigrazione: caccia all’untore e altri spauracchi razzisti. Intanto a Foggia continuano le aggressioni. Da Comitato Lavoratori delle Campagne

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