Tag Archives: fake news

Estate 2020, quando l’Italia scatenò la caccia all’“untore nero”

13 ottobre 2020, di Antonio Mazzeo

In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad una vera e propria caccia all’untore nero. “I migranti stanno trasmettendo il Covid-19 agli italiani” il leit motiv estivo. Una narrazione falsa e xenofoba che ha visto “autorevoli” protagonisti il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e il suo maggior concorrente alla rielezione, il sindaco metropolitano di Messina Cateno De Luca. Al seguito, scimmiottando tiritere e slogan di Lega e fascisti, un nutrito e variegato gruppo di amministratori locali, consiglieri comunali, aspiranti politici e leader trombati, finanche qualche giornalista embedded.

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Finalmente scoperti i portatori del Covid-19: gli immigrati…

 

Minniti: "La sicurezza non è statistica ma percezione ...

5 agosto 2020

Ce l’aspettavamo da un po’, e puntuale è arrivata. La più falsa di tutte le false notizie da cui siamo bombardati h24: “c’è una evidente correlazione tra immigrazione e Covid”. Pensate che la frase sia del cumulo di spazzatura che è anche segretario della Lega? Errore! L’ha pronunciata il suo padre spirituale, il lugubre Marco Minniti, Pd, lo stato di polizia fatto uomo.

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Fake news, sovranismo, coronavirus – le armi della Russia per la conquista dell’Europa

Dopo la vittoria di Trump alle ultime elezioni, gli Usa hanno intrapreso la strada del “prima gli americani”, abbandonando diversi trattati internazionali e sottraendosi a politiche di sostegno e aiuto verso i suoi alleati, Europa in primis. Considerando anche le difficoltà strutturali di alcuni stati membri e la reciproca diffidenza dei singoli Paesi, l’Unione Europea è diventata “terreno di conquista” di altre due potenze, la Russia e la Cina. Quest’ultima da qualche anno ha avviato con l’Italia alcuni accordi commerciali (ad es. il bri e intese preliminari per la rete 5g sul suolo italiano). La Russia invece mantiene buoni rapporti con Roma da molti anni, culminati con importanti azioni di supporto nella lotta al coronavirus. Da sottolineare, tuttavia, è il fatto che Mosca predilige interagire con i singoli stati e non con Bruxelles, in quanto ve ne sono alcuni appartenenti all’Unione strettamente filoamericani e russofobici (Polonia in testa) che si opporrebbero sistematicamente ad ogni apertura. Alla Russia conviene un’Europa divisa. Oltreoceano, guardano con una certa preoccupazione le operazioni di Russia e Cina in Europa, ma proseguono nella politica di disingaggio.

II- Coincidenze e modus operandi

Da qualche anno si segnalano ingerenze social di estrema destra mirate a rendere virali bufale e fake news per spostare l’opinione pubblica verso posizioni sovraniste; più o meno contemporaneamente sono esplosi scandali su presunti fondi neri russi intascati dalla Lega, che nel frattempo ha assorbito l’efficientissima strategia social di Steve Bannon, l’uomo che ha portato Trump alla Casa Bianca grazie ai big data di Cambridge Analytica. Per completare il quadro, a queste coincidenze ne va aggiunta un’altra, lo scandalo del russiagate: mentre gli uomini di Trump, sul mondo social, affidavano a precisi algoritmi promesse elettorali e slogan (seguendo le analisi dei big data di Cambridge Analytica), un gruppo di hacker russi screditava i democratici pubblicando online alcune delle loro email. Trump viene eletto presidente degli Stati Uniti.

III- L’ennesima bufala: il virus creato in laboratorio

Su internet sono diventate virali almeno due teorie cospirazioniste: entrambi riconoscono l’artificiosità del virus, che sarebbe stato “assemblato” in laboratorio, ma una versione attribuisce la colpa a un errore dei cinesi, l’altra a un attacco “chimico” degli americani. In particolare, la versione cinese ha avuto forse più fortuna perché supportata da un gruppo hacker denominato “κατέχον”, riconducibile alla destra cattolica, e ripresa poi da un altro gruppo di hacker americani, sempre di matrice conservatrice. Questi hacker avrebbero bucato la sicurezza dei server del laboratorio di Wuhan, della fondazione Bill e Melinda Gates e di altre organizzazioni, pervenendo alla prova che si tratta di un virus manipolato in laboratorio. La prova consiste in uno screenshot di una email proveniente da un indirizzo del laboratorio di Wuhan, dove si dice che il sars-cov-2 è stato combinato con parti di hiv. Naturalmente il valore probante è nullo perché chiunque avrebbe potuto creare ad arte uno screenshot simile; inoltre, è dimostrato che gli indirizzi email e le password che questi hacker vantano di aver ottenuto sono in realtà risalenti a un attacco del 2016. Siamo quindi di fronte all’ennesima bufala messa in giro ad arte da gruppi di destra.

IV- A chi conviene?

Partiamo da una considerazione: Trump ha tutto l’interesse a far credere al mondo che la pandemia sia colpa della Cina; significherebbe infatti perdita di prestigio, meno appeal per capitali esteri e meno partner commerciali per la potenza del Sol Levante, oltre alla forte battuta d’arresto alla crescita del pil, riuscendo dove le sanzioni americane avevano fallito. Trump stesso ha tutto l’interesse ha supportare la bufala della responsabilità cinese; ma non spiegherebbe perché è virale anche la versione della responsabilità americana.

Chiunque siano, è ormai chiaro come operano questi gruppi di destra. Attraverso bot, diffondono fake news, rimpolpano i numeri delle pagine dei politici sovranisti, commentano negativamente quelle degli avversari. Se restringiamo il campo all’Italia, questo è quanto avvenuto e quanto continua ancora ad avvenire con i partiti politici di Salvini, Meloni e gruppi minoritari di estrema destra (ad es. Fiore). Tutti partiti sovranisti, fortemente anti-europei, che hanno o che cercano contatti con i magnati russi.

Cerchiamo di mettere insieme i pezzi del puzzle:

1) Ci sono hacker russi che hanno voluto Trump alla Casa Bianca, cioè l’uomo che avrebbe indebolito la politica estera americana verso gli alleati;

2) la Russia è stretta a tenaglia fra l’Europa filo-americana da un lato e la Cina dall’altro; bloccata nei negoziati con l’Europa da stati come la Polonia, ha tutto l’interesse a smembrare l’Unione;

3) alcuni magnati russi sostengono finanziariamente gruppi politici sovranisti europei, che spingono quindi per l’uscita dall’Europa;

4) alcuni hacker di destra (nazionalità sconosciuta) hanno cercato di dare forza alla bufala del virus creato dai cinesi;

5) le bufale che incolpano Usa e Cina per la pandemia vanno a vantaggio della Russia; indeboliscono infatti il consenso dell’opinione pubblica per gli Usa e minano la già scarsa fiducia verso i cinesi, con cui si avvieranno a breve strette collaborazioni sul suolo italiano per il 5g.

Mi sembra quantomeno lecito supporre che dietro alle fake news anti-europeiste prima, e sul complotto del virus poi, ci sia un disegno della Russia di Putin che mira a staccare sempre di più l’Europa dall’influenza americana e ad accrescere la diffidenza nei confronti della Cina e tra gli stati stessi dell’Unione, minandone le fondamenta stesse. Infatti, se vuole ritagliarsi il ruolo di “terzo polo” nell’imminente guerra fredda fra Usa e Cina, ha disperatamente bisogno di allargare la sua sfera d’influenza sul continente europeo.

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Approfondimenti:

(I) Limes: “America contro tutti” (dicembre 2019) e “Il vincolo interno” (maggio 2020).

(II) Report: “La fabbrica della paura” e “Il virus nero”; vedi anche questo e questo articolo di Open.

(III) Bufala dell’Avigan e casapound; Fake news di Salvini e Meloni; Wired; Vice (che parla di “neonazisti”); anonymous.

(IV) Trump accusa la Cina.

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FONTE: https://quarantena.noblogs.org/post/2020/05/31/78/


Pandemia in Francia tra il bastone e la carota

L'immagine può contenere: nuvola, cielo e spazio all'aperto

La gestione della pandemia in Francia è stata segnata dall’onda lunga dei tagli alla sanità, all’origine della difficoltà sia nella prevenzione del contagio che nella cura dei malati. Macron ha provato a mettere il bavaglio alle voci critiche, e ha attuato una politica sociale basata su un ampio sistema di ammortizzazione sociale non disgiunta dalla durissima repressione di ogni minima protesta o mera evasione dai confini imposti dal lockdown.

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La libertà personale intaccata dal virus e la pandemia economica

8 febbraio 2020

L’intervento dello stato centrale con imposizioni draconiane che stravolgono l’esistenza, l’uso mediatico di un fenomeno sanitario globale, la narrazione geopolitica di una pandemia terrificante e mortale senza trasparenza dell’autorità locale, le conseguenze economiche e commerciali che si cominciano a intravedere dietro alla diffusione repentina del coronavirus, nonostante le quarantene, la sospensione della mobilità personale e collettiva, la diffusione della sindrome e delle fake news; la quantità di ambiti che vengono stravolti dalla notizia – ancor prima della sua effettiva trasmissione e ferale nocività – e lo sconvolgimento delle aree d’influenza che si andavano estendendo con la Belt and Road Initiative… Tutto viene condizionato e stravolto dal virus che nasce dalle abitudini culinarie millenarie della vecchia Cina e imbrigliano la nuova, forse offrendo l’occasione di svoltare definitivamente all’interno della Cina verso la revisione, la gentrificazione, il superamento della tradizione popolare; e globalmente all’esterno si creano le condizioni per rivedere in parte i criteri produttivi di merci e la diffusione del controllo cinese sulle infrastrutture e sulla distribuzione delle merci, che sembrava permeare il trend del periodo. Ora invece il dragone cinese appare in difesa e in difficoltà a causa del coronavirus e dell’isolamento che comporta, ma anche in prospettiva potrebbe innescarsi un rilancio di stimoli alla pervasività cinese dei mercati e anche un completamento dei processi di trasformazione per chiudere vecchie produzioni che verrebbero delocalizzate.

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