Tag Archives: Lombardia

Italia. Si moltiplicano le occupazioni delle scuole

Occupazione scuole, la protesta prosegue al classico ma ...

Da Nord a Sud si moltiplicano le proteste degli studenti e le occupazioni di plessi scolastici, contro DaD e gestione governativa dell’emergenza.

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Dalla Lombardia agli USA via base di Aviano, cinque milioni di tamponi in 30 giorni di lockdown

16 dicembre 2020

Cinque milioni di tamponi anti-Covid19 prodotti da un’azienda bresciana e trasportati con voli cargo del Pentagono dalla base NATO di Aviano sino a Memphis, Tennessee, nel periodo compreso tra il 16 marzo e il 16 aprile 2020. Un mese d’inferno per il sistema sanitario di Lombardia e Veneto, migliaia e migliaia di morti per il virus e l’incapacità delle autorità regionali e nazionali nel predisporre misure di prevenzione e tracciamento dei contagi per contrastare l’esplosione della pandemia.

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Un’altra volta, un’altra onda – Due o tre parole sulla condizione attuale

Un’altra volta, un’altra onda – Due o tre parole sulla condizione attuale

25 ottobre 2020

Un’altra volta, un’altra onda.

Mentre vi scriviamo la nebbia si rialza sulla pianura padana, non la canonica scighera ma la densa foschia dell’ effetto di legge.
La richiesta di coprifuoco inoltrata a Roma dai vertici di regione Lombardia diventa realtà.
Una nebbia cosi non si vedeva da decenni e di fatto la circolazione in tutte le lande della nostra bella e soffocante pianura sarà impossibile tra le 23 e le 5, una nebbia con il telecomando.

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“No al coprifuoco” e insulti a Fontana sui muri di Saronno

SARONNO. 23 10 2020 – “No al coprifuoco”, “Prima il coprifuoco poi la rivolta”, “Violiamo il  il coprifuoco” sono alcuni dei graffiti realizzati, con vernice spray rossa, la notte scorsa sui muri cittadini.

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Proposte di coprifuoco, ressa sui mezzi e code per i tamponi – Vicini a nuovi lockdown?

Proposte di coprifuoco, ressa sui mezzi e code per i tamponi – Vicini a nuovi lockdown?

20 ottobre 2020

Di ieri la notizia che la Lombardia ha chiesto il coprifuoco dalle 23 alle 5 al Governo centrale.

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Italia. Coprifuoco in Lombardia e in Campania.

Coprifuoco anti Covid anche in Italia, ipotesi chiusura ...

20 ottobre 2020. “Seconda Ondata” di Covid in Italia. I sindaci lombardi e la Regione Lombardia che teme a fine mese di ottobre la congestione dei reparti ospedalieri con stime di circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4.000 in terapia non intensiva hanno chiesto al governo la possibilità di attuare coprifuoco a partire da giovedì 22 ottobre e fino al 13 novembre (vedi qui). L’ipotesi prevista è lo stop ad attività e spostamenti dalle 23 alle 5 e la chiusura dei centri commerciali di media e grande distribuzione nel fine settimana “tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità”. Come durante il passato lockdown nazionale sono previste delle categorie particolari che potranno continuare a muoversi durante la notte ma solo per recarsi al lavoro o per motivi di salute.
La Campania, intanto, che già aveva chiuso le scuole (consentendo l’apertura solo per nidi e asili dopo alcune proteste da parte dei genitori e dei lavoratori del settore: vedi qui e qui), attraversata da un alto numero di casi che aveva fatto decidere alcuni amministratori locali per mini-lockdown mirati (che avevano suscitato anche un blocco stradale da parte dei commercianti di Arzano, a Napoli, che la Lega e Fratelli d’Italia hanno cercato di strumentalizzare), ha chiesto anch’essa al governo un nuovo lockdown regionale, ovvero un coprifuoco totale con orari prestabiliti sull’esempio della Lombardia. Questo dovrebbe essere operativo a cominciare dalle 23:00 di venerdì 23 ottobre.


“Seconda Ondata”. Responsabilità assassine.

Il Bisturi che non taglia e la Sanità fatta a pezzi ...
Di fronte alla risalita della curva dei contagi da Covid, governo ed enti locali come al solito mettono nel mirino i comportamenti individuali, di volta in volta indicando questa attività o quell’altra abitudine come pericolose perchè gravide di mettere in pericolo la salute di tutti. Così, con la giustificazione di questa “seconda ondata”, fioccano nuovi Dpcm, decreti e ordinanze con le quali si mira a vietare o a ridurre, a tappe sempre più serrate, le occasioni di socialità con gli amici, gli sport dilettantistici, lo svago all’aria aperta, le cenette a casa se non con chi non è strettamente convivente (con il sottinteso dell’invito alla delazione da parte del vicino di casa). Tutti più o meno considerati “assembramenti”. Intanto però…
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Covid, a che punto è la notte – Intervista a un infermiere di un ospedale milanese

Covid, a che punto è la notte – Intervista a un infermiere di un ospedale milanese

18 ottobre 2020, da milanoinmovimento.com

A fine marzo, in pieno disastro, pubblicavamo una prima intervista a un nostro compagno che lavorava come infermiere nei reparti Covid19 presso una grande struttura ospedaliera milanese. Poi, nei mesi, abbiamo continuato a sentirlo su altre questioni come il rinnovo del contratto della sanità privata e gli scioperi del personale medico. In questo fine settimana di metà ottobre lo abbiamo nuovamente interpellato per capire quale sia la situazione reale di un ospedale di Milano in questo momento.

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Italia. Quota diecimila, ospedali in allarme

Quota diecimila, ospedali in allarme

17 ottobre 2020

Ieri è stata superata la soglia di 10 mila nuovi casi positivi in 24 ore. Per l’esattezza, sono stati 10.010, rilevati grazie a 150 mila tamponi. Sono circa 1.200 in più del giorno precedente, mentre i test sono oltre dodicimila in meno. Il rapporto tra casi positivi e tamponi sale ancora e adesso tocca il 6,6%. Rispetto a giovedì si registrano 55 decessi, cioè 28 in meno. Ma questa è l’unica nota positiva della giornata: i pazienti in terapia intensiva aumentano di 52 unità e adesso i ricoverati gravi sono 638.

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Milano si ammala, scenari di un possibile lockdown

Milano si ammala, scenari di un possibile lockdown

15 ottobre

Ora ad avere paura è Milano. A differenza della prima ondata, questa volta il grande malato lombardo è il capoluogo. È nelle corsie degli ospedali milanesi che si vede il ritorno del virus.

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“In Lombardia non si poteva fermare la produzione”. In Lombardia si poteva solo crepare

14 ottobre, di Sandro Moiso

Francesca Nava, Il focolaio. Da Bergamo al contagio nazionale, Editori Laterza, Bari – Roma 2020, pp. 242, 15 euro

“…eh, ma io in questo momento rifornisco la Jaguar” (Marco Bonometti, Presidente di Confindustria Lombardia)

“Abbiamo anche minacciato di fermare la produzione, certo. E’ l’unica arma che abbiamo. Loro si sono sentiti ricattati, noi abbiamo detto «ricattati è poco, possiamo fare anche di peggio»” (Operaio della Dalmine – Gruppo Tenaris)

Il titolo scelto per questa recensione è tratto dalla frase che chiude, come un macigno, il penultimo capitolo del bel saggio-reportage della giornalista di origini bergamasche Francesca Nava, appena pubblicato dagli Editori Laterza. Un saggio imprescindibile per tutti coloro che vogliano parlare o discutere, a ragion veduta, dell’inferno pandemico scatenatosi a partire dalla Val Seriana alla fine di febbraio di quest’anno.

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Il modello “Nord Italia” ha facilitato la diffusione del coronavirus

24 settembre 2020

Non è una sorpresa, ma ancora oggi è quasi un tabù che le classi dirigenti del Nord Italia hanno cercato in ogni modo di nascondere ed esorcizzare. A facilitare la diffusione del virus Covid 19 in Italia e soprattutto nelle regioni più ricche e “competitive” del Settentrione, è stata proprio la struttura di quel modello.  A far sì che il nostro paese sia stato tra i primi colpiti dalla pandemia, con più violenza e rapidità, sono stati anche fattori come la rete capillare di autostrade nell’area padana, l’alta percentuale di pendolarismo degli abitanti di queste zone, il tasso di inquinamento atmosferico, e non ultima, l’altissima densità abitativa di Veneto e Lombardia.

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COVID-19: Potenziare non solo le strutture ospedaliere ma anche i presidi sul territorio e la medicina di base per scongiurare la seconda ondata

24 settembre 2020

In Italia i deceduti sono 20 nelle ultime 24 ore per un totale nazionale di 35.758. Tra loro un ragazzo di 33 anni, operatore sanitario positivo al covid19, morto ieri pomeriggio al pronto soccorso di Cagliari. Il giovane si era contagiato in costa Smeralda ed era seguito a domicilio ma le condizioni hanno subito un rapido peggioramento fino al decesso. L’uomo era stato uno dei primi contagiati di questa estate, quando si era registrato un enorme focolaio di Sars-CoV-2 in Costa Smeralda, dove il 33enne aveva trascorso alcuni giorni di vacanza. Le sue condizioni di salute si sono aggravate all’improvviso nella giornata di ieri. L’operatore sanitario era seguito a domicilio dall’Ats, è arrivato in condizioni disperate in ospedale, con una grave insufficienza respiratoria.

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San Raffaele: il gruppo della famiglia Rotelli e i pesi massimi della politica e della Finanza

San Raffaele: il gruppo della famiglia Rotelli e i pesi massimi della politica e della Finanza

14 settembre 2020

L’ospedale San Raffaele è un grande ospedale privato italiano. Una struttura che è in grado di unire poteri trasversali che vanno dagli apparati di sicurezza italiani ai governi del Nordafrica. E poi c’è lui, l’ex ministro degli Esteri Angelino Alfano.

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Sei mesi di sospensione senza stipendio per aver fatto rispettare le regole anti-Covid

Così la Regione Lombardia si vendica di un delegato USB della sanità

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