Tag Archives: seconda ondata

Covid. Inail: oltre 100.000 contagi sul lavoro e 366 morti

 © ANSA

22 dicembre.

Sono oltre 100.000 le denunce di contagio sul lavoro da Covid 19 dall’inizio della pandemia al 30 novembre. Lo rileva l’Inail sottolineando che le denunce di casi mortali totali sono state 366, 34 delle quali arrivate a novembre.

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20 novembre 2020, da Battiture – Sguardo di critica radicale sul carcere

Le persone infette all’interno delle carceri sono oramai più di 2000. Ma la cosa ancora più preoccupante è che la percentuale di infetti è del 2,17% mentre quella nazionale è del 1,27%. È evidente che in questa seconda ondata, come purtroppo dicevamo da tempo, le carceri sono un serbatoio di morte. È necessario che si liberi le persone prigioniere, adesso.

FONTE: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=385313319482999&id=102844991063168&__tn__=-R


Al suma turna!

Diciamocelo una volta per tutte!

Premesso che:

Dire che stiamo vivendo una dittatura sanitaria è una stupidaggine, la sanità oggi non comanda! E’ iper sfruttata messa in ginocchio. Dire che l’attuale governo Italiano si è comportato peggio degli altri stati con il problema emergenza Covid 19 è una un enorme bugia.
Esistono responsabilità precedenti a questo o a quel governo, in Italia e all’estero.

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Carcere e Covid 19: la situazione è gravissima

carcere

1 novembre 2020

Aumentano i contagi e alcune carceri sono veri e propri focolai.
Le misure annunciate dal governo sono fumo negli occhi, non risolveranno il sovraffollamento né proteggerano l’incolumità delle persone detenute.
Con una compagna che cura Battiture – Sguardo di critica radicale al sistema carcere fotografiamo la situazione.

AUDIO SU: http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/2020/11/carcere-e-covid-19-situazione-e


Da dove arriva la rivolta anti-coprifuoco, chi c’è dentro e dove porterà

30 ottobre 2020, da infoaut

Condividiamo questo interessante testo apparso su Esquire firmato da Paolo Mossetti che ci sembra individuare bene alcuni temi del dibattito sulle piazze che in questi giorni stanno attraversando il paese. Abbiamo trovato convincente la sua lettura sull’ambivalenza delle piazze e sui problemi che pogono in termini di comprensione delle stesse, di “agenda politica” e “ideologia condivisa”. Ci sembra che l’autore però si soffermi meno su due questioni che riteniamo baricentrali nella riflessione: da un lato il fatto che queste piazze siano in qualche modo per la prima volta l’emersione di un “sociale” nella pandemia in Italia, con una propria richiesta di reddito (declinata in maniera contraddittoria) e una propria forza capace di imporre un’agenda politica di redistribuzione (più o meno interclassista, più o meno sporca) e dall’altro una riflessione sul rapporto tra queste proteste e la dimensione più generale della questione della salute come fatto sociale complessivo nella pandemia. Buona lettura!

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DOPO 8 MESI DI CORONAVIRUS ESPLODE LA PROTESTA

L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi, albero e spazio all'aperto, il seguente testo "STA CRISI VOSTRA non PAGHEREMO! La"

30 ottobre 2020, di Laboratorio Politico Iskra

Negli ultimi giorni, a partire dalla sera di Venerdì 23, è finalmente esplosa la protesta attorno alle misure relative al contenimento del contagio da Coronavirus. Non usiamo a caso queste parole: è da tempo che diciamo e crediamo che un malessere diffuso era dilagato in diversi settori della nostra società e finalmente è esploso.

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Gli italiani indisciplinati e il Dcpm: vostra la colpa, nostre le conseguenze

29 ottobre 2020

Il governo Conte ha varato il venticinquesimo DPCM: sono, di fatto, vietate tutte le attività sociali e di svago che una persona cerca di fare nel tempo lasciato libero dallo sfruttamento, dallo studio, dalla famiglia. A risentirne, sul piano economico, sono i lavoratori degli ampi settori di società colpiti dai provvedimenti e, sul piano relazionale, ne saremo danneggiati tutti e tutte.

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“Il Cinema è chiuso? Lunga vita al Cinema”

29 ottobre 2020

Una riflessione da Smk Factory e OpenDdb (Bologna): “Qual è l’idea di vita, di lavoro, di comunità che muove le scelte delle istituzioni che ci governano, che esercitano il potere di dividere la propria popolazione in produttivamente utile e inutile? Sarà la criminalizzazione del ‘tempo libero’ a salvarci dalla pandemia?”.

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Stato di rianimazione

26 ottobre 2020

Continua ad avvitarsi la crisi generale – sanitaria, economica, istituzionale. La rivolta di Napoli, gli ospedali chiusi, il rinnovo dei contratti di logistica e metalmeccanici, le carceri. Siamo appena all’inizio. E comincia a sentirsi il puzzo dello spettro del semi-lockdown, che sarà peggio del primo.

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NAPOLI: “TU CI CHIUDI – TU CI PAGHI”. IN MIGLIAIA PER LE STRADE DURANTE IL PRIMO “COPRIFUOCO”.

24 ottobre 2020

Serata e nottata di proteste – e di scontri – a Napoli, in concomitanza con il via al “coprifuoco” notturno dalle ore 23 alle ore 05. Una misura disposta da un’apposita ordinanza regionale firmata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulla scorta di quanto già deciso in Lombardia dal presidente del Pirellone, Attilio Fontana. Migliaia le persone che non hanno rispettato l’imposizione di rientrare nelle proprie abitazioni, sfilando in più punti della città. Nel mirino: palazzo Santa Lucia, sede della Giunta regionale della Campania.

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Bologna richiude (parzialmente) i parchi

23 ottobre 2020

Dopo le misure simili già adottate durante il lockdown, Bologna richiude (parzialmente) i parchi. Cinque le aree verdi interessate. Un’ordinanza firmata oggi dal sindaco Virginio Merola impone il “divieto di accesso e stazionamento all’interno di cinque tra parchi e giardini della città, tutti i giorni dalle 22 alle 6 a partire da lunedì 26 ottobre 2020 e fino a nuove disposizioni”.

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Proposte di coprifuoco, ressa sui mezzi e code per i tamponi – Vicini a nuovi lockdown?

Proposte di coprifuoco, ressa sui mezzi e code per i tamponi – Vicini a nuovi lockdown?

20 ottobre 2020

Di ieri la notizia che la Lombardia ha chiesto il coprifuoco dalle 23 alle 5 al Governo centrale.

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Italia. Coprifuoco in Lombardia e in Campania.

Coprifuoco anti Covid anche in Italia, ipotesi chiusura ...

20 ottobre 2020. “Seconda Ondata” di Covid in Italia. I sindaci lombardi e la Regione Lombardia che teme a fine mese di ottobre la congestione dei reparti ospedalieri con stime di circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4.000 in terapia non intensiva hanno chiesto al governo la possibilità di attuare coprifuoco a partire da giovedì 22 ottobre e fino al 13 novembre (vedi qui). L’ipotesi prevista è lo stop ad attività e spostamenti dalle 23 alle 5 e la chiusura dei centri commerciali di media e grande distribuzione nel fine settimana “tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità”. Come durante il passato lockdown nazionale sono previste delle categorie particolari che potranno continuare a muoversi durante la notte ma solo per recarsi al lavoro o per motivi di salute.
La Campania, intanto, che già aveva chiuso le scuole (consentendo l’apertura solo per nidi e asili dopo alcune proteste da parte dei genitori e dei lavoratori del settore: vedi qui e qui), attraversata da un alto numero di casi che aveva fatto decidere alcuni amministratori locali per mini-lockdown mirati (che avevano suscitato anche un blocco stradale da parte dei commercianti di Arzano, a Napoli, che la Lega e Fratelli d’Italia hanno cercato di strumentalizzare), ha chiesto anch’essa al governo un nuovo lockdown regionale, ovvero un coprifuoco totale con orari prestabiliti sull’esempio della Lombardia. Questo dovrebbe essere operativo a cominciare dalle 23:00 di venerdì 23 ottobre.


“Seconda Ondata”. Responsabilità assassine.

Il Bisturi che non taglia e la Sanità fatta a pezzi ...
Di fronte alla risalita della curva dei contagi da Covid, governo ed enti locali come al solito mettono nel mirino i comportamenti individuali, di volta in volta indicando questa attività o quell’altra abitudine come pericolose perchè gravide di mettere in pericolo la salute di tutti. Così, con la giustificazione di questa “seconda ondata”, fioccano nuovi Dpcm, decreti e ordinanze con le quali si mira a vietare o a ridurre, a tappe sempre più serrate, le occasioni di socialità con gli amici, gli sport dilettantistici, lo svago all’aria aperta, le cenette a casa se non con chi non è strettamente convivente (con il sottinteso dell’invito alla delazione da parte del vicino di casa). Tutti più o meno considerati “assembramenti”. Intanto però…
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Covid, a che punto è la notte – Intervista a un infermiere di un ospedale milanese

Covid, a che punto è la notte – Intervista a un infermiere di un ospedale milanese

18 ottobre 2020, da milanoinmovimento.com

A fine marzo, in pieno disastro, pubblicavamo una prima intervista a un nostro compagno che lavorava come infermiere nei reparti Covid19 presso una grande struttura ospedaliera milanese. Poi, nei mesi, abbiamo continuato a sentirlo su altre questioni come il rinnovo del contratto della sanità privata e gli scioperi del personale medico. In questo fine settimana di metà ottobre lo abbiamo nuovamente interpellato per capire quale sia la situazione reale di un ospedale di Milano in questo momento.

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