Tag Archives: persone immigrate

Bologna. Sul centro Mattei “il Comune non smette di mentire”

 

Migranti del Centro Mattei – Coordinamento Migranti Bologna dopo che in Consiglio comunale si è parlato della protesta messa in atto dagli ospiti del Cas lo scorso 8 aprile: solo “una cerimonia” quella andata in scena a Palazzo D’Accursio, ma “se le istituzioni non vogliono ascoltare, troveremo il modo di farci sentire con altre mobilitazioni”.

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Sorveglianza alle frontiere, droni e militarizzazione del Mediterraneo

24 novembre 2020

Le frontiere sono essenziali per dividere e invisibilizzare, negare corpi ed identità, cancellare sogni e speranze, annullare i diritti e la cittadinanza. Per delimitare i confini e separare gli uni dagli altri sono indispensabili le guerre e gli eserciti ed è imprescindibile trasferire quotidianamente sempre più risorse finanziarie dal welfare al complesso militare-industriale.

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Bologna. “Chi vuole davvero chiudere il Cas Mattei? Solo i migranti”

Bologna. 3 novembre 2020. Nonostante la pandemia “viviamo anche in dieci per stanza”, racconta un ospite. Ma finora, accusa il Coordinamento Migranti, “Prefettura, Regione e Comune sono stati completamente sordi”. Intanto, servono sei mesi per l’appuntamento per il rinnovo del permesso di soggiorno.

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Protesta al CAS di Terzigno

26 ottobre 2020 – La pandemia di sars-covid19 ha mostrato in Italia con la massima chiarezza, se ancora ce ne fosse stato bisogno, la realtà del sistema concentrazionario di gestione delle persone che migrano, chiamato impropriamente e ipocritamente, anche a sinistra, “accoglienza”. Con il pretesto di presunte misure sanitarie hanno intensificato il mortifero filtro delle frontiere, l’immediato isolamento e segregazione delle persone al momento dello sbarco o del rintraccio ai confini, negli hotspot e sulle navi prigioni, i trasferimenti coatti, la reclusione di massa in strutture sovraffollate, la ripresa delle deportazioni, il controllo militare e poliziesco dei vari campi di concentramento, causando così il conseguente prevedibile insorgere di focolai di contagio, usati dai partiti per inasprire ulteriormente queste misure.

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San Ferdinando – La tendopoli è zona rossa: la “cura” dello Stato per chi lavora in campagna

tenda

26 ottobre 2020, da ondarossa.info

Con due corrispondenze facciamo chiarezza su quanto avviene nelle campagne della Piana di Gioia Tauro.
Il primo a parlare è un lavoratore rinchiuso nella tendopoli, la seconda è una compagna della Rete Campagne in Lotta. Dopo mesi di gestione militare del campo di lavoro presente nella zona industriale di San Ferdinando, al comparire dei primi contagi, nessuna misura dello Stato riguarda la tutela della Salute.

Clicca su:  tendopoli      campagnelotta

FONTE: http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/2020/10/san-ferdinando-tendopoli-e-zona-rossa


Sulle navi-quarantena e lo sviluppo di un nuovo dispositivo detentivo (AUDIO)

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25 ottobre 2020.

Partendo da un articolo comparso su Macerie riguardo le navi-quarantena e la situazione attuale nel Mediterraneo abbiamo discusso con un compagno in corrispondenza.

ASCOLTA: navi%20quarantena

FONTE: http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/2020/10/navi-quarantena-e-sviluppo-nuovo


Al di là della pandemia. L’iniziativa politica oltre i nostri limiti attuali

23 ottobre 2020

Sfuggire al lockdown della nostra iniziativa politica. Questo è il compito che abbiamo davanti. Dobbiamo impedire che le giuste critiche alla gestione della pandemia, le doverose risposte ai deliri di chi nega la minaccia alla salute collettiva, lo sconcerto e lo sconforto di fronte all’andamento del contagio esauriscano nelle parole ciò che invece dobbiamo fare. Mentre ci dicono che gli affari correnti devono andare avanti come se nulla fosse, l’occasione della pandemia viene usata per ristrutturare e modificare radicalmente non solo questo o quel settore industriale o amministrativo, ma il quadro complessivo dei rapporti sociali.

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Le navi-quarantena e lo sviluppo di un nuovo dispositivo detentivo

Sullo sviluppo dei nuovi dispositivi detentivi per migranti: le navi-quarantena.

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Appena riaperto il CPR di Milano si ritrova già con una bella rivolta

14 ottobre 2020

Non devono aver avuto una bella cera le facce del sindaco Sala e del questore Bracco quando, lunedì mattina, persi in grattacapi tra un focolaio di Covid e l’altro, sono stati accolti con la notizia di un ben più preoccupante focolaio di rivolta scoppiato nell’appena inaugurato Centro di Permanenza per il Rimpatrio di via Corelli.

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Estate 2020, quando l’Italia scatenò la caccia all’“untore nero”

13 ottobre 2020, di Antonio Mazzeo

In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad una vera e propria caccia all’untore nero. “I migranti stanno trasmettendo il Covid-19 agli italiani” il leit motiv estivo. Una narrazione falsa e xenofoba che ha visto “autorevoli” protagonisti il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e il suo maggior concorrente alla rielezione, il sindaco metropolitano di Messina Cateno De Luca. Al seguito, scimmiottando tiritere e slogan di Lega e fascisti, un nutrito e variegato gruppo di amministratori locali, consiglieri comunali, aspiranti politici e leader trombati, finanche qualche giornalista embedded.

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Situazione dei migranti in Bosnia

Ascolta l’audio con Giulio, autore dell’articolo su Dinamo Press “L’isolamento dei migranti in Bosnia“, di qual’è la situazione dei migranti che attraversano la rotta balcanica durante l’epidemia Covid 19, nello specifico sul passaggio in Bosnia:

https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/Bosnia-e-Covid.mp3?_=1

leggi l’articolo

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Bologna. Sui permessi di soggiorno “la Questura è ancora in lockdown”

24 settembre 2020

Per le pratiche si registrano “attese infinite”, denuncia il Coordinamento Migranti. Un esempio? “Per una domanda di rinnovo per lavoro tramite Poste italiane, l’appuntamento soltanto per le impronte digitali viene concesso dopo quattro mesi. È evidente che i tempi per la consegna si allungheranno oltre l’anno, quando la legge prevede un massimo di 90 giorni”.

 

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Nell’era del coronavirus si intensifica la guerra agli immigrati da parte dei governi europei ed occidentali

24 settembre 2020, di noinonabbiamopatria.blog

E’ una imperdonabile mancanza l’assenza di un articolo di denuncia sulla crescente guerra degli stati occidentali nei confronti degli immigrati da parte di questo blog. Le immagini delle rivolte degli immigrati nel lager dell’isola di Lesbo e della repressione poliziesca dello stato greco, così come le recenti notizie delle asportazioni degli uteri delle donne immigrate perpetrate nei “camps” allestiti dal governo Trump ci parlano proprio di questa specifica guerra. Il blog Noi non abbiamo patria tenta di porre rimedio a questa lacuna, seppure in maniera incompleta e frettolosa.
Riportiamo le cronache circa la rivolta scoppiata nel campo lager di Moria sull’isola di Lesbo che provengono da compagni anarchici greci.

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Milano. No all’apertura del lager di via Corelli! Presidio in Prefettura il 2 ottobre

No all’apertura di via Corelli! – Presidio in Prefettura il 2 ottobre

23 settembre 2020

E’ passato quasi un anno dall’ultimo corteo che, il 12 ottobre 2019, portò in piazza a Milano migliaia di persone contro l’apertura del CPR di via Corelli. Salvini aveva lasciato da poco la poltrona di Ministro dell’Interno e al suo posto era subentrata la Lamorgese che non ha però cambiato linea. La pandemia ha rallentato la costruzione del centro di detenzione, ma l’apertura sembra ormai imminente. Per questo la rete NoCpr lancia un presidio sotto la Prefettura per le 18,30 del 2 ottobre.

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CPR di Gradisca: la lotta dei reclusi tra autolesionismo e accenni di rivolta

CPR di Gradisca: la lotta dei reclusi tra autolesionismo e accenni di rivolta

16 settembre 2020

Gradisca. La scorsa domenica una biciclettata solidale ha percorso le vie di Gradisca e Sagrado con cartelli, slogan, e brevi soste per interventi informativi.
Nel CPR isontino, riaperto lo scorso novembre, dopo sei anni di chiusura decretata dalle rivolte che avevano distrutto la struttura, ci sono stati due morti, diversi feriti, numerosi atti di autolesionismo e diversi accenni di rivolta. Durante il lockdown, nonostante fosse impossibile attuare espulsioni, le porte hanno continuato ad aprirsi per rinchiudervi le vite di persone pescate senza documenti.

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