Category Archives: Scuola/educazione/didattica a distanza

Bologna. Al Sant’Orsola la protesta degli “studenti invisibili” di Medicina

21 Aprile 2021 – Nella pandemia si è determinata una “voragine formativa”, denuncia il Gruppo Prometeo, che sottolinea “l’inadeguatezza dei tirocini online a sostituzione di quelli nei reparti”: lacuna che, sommata all’introduzione della laurea abilitante, “diventa pericolosa e poco tutelante sia per i neoabilitati sia per i loro pazienti”. C’erano anche gli studenti di Saperi Naviganti: “Necessario creare rete”.

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Italia. Si moltiplicano le occupazioni delle scuole

Occupazione scuole, la protesta prosegue al classico ma ...

Da Nord a Sud si moltiplicano le proteste degli studenti e le occupazioni di plessi scolastici, contro DaD e gestione governativa dell’emergenza.

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Scuola-di-stanza, lo speciale sull’istruzione nella pandemia

Istruzione

16 novembre 2020

Le scuole, dal primo lockdown a oggi, sembrano non trovare pace.
Sono state le prime ad aver chiuso a fine febbraio, le più problematiche da far riaprire a settembre. Quando finalmente sono ricominciate le lezioni, alcuni plessi si sono trovati in difficoltà per mancanza di docenti e personale Ata. Il Covid ha colpito anche loro, ovviamente, con casi di positività fra alunni e professori. Alcune classi sono state messe interamente in quarantena. E ora, con la seconda ondata, licei e medie sono tornati interamente in didattica a distanza, mentre le scuole elementari rimangono aperte solo per un braccio di ferro fra il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e i presidenti delle Regioni.

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La scuola è di fatto al collasso

17 ottobre 2020

Ad un mese dall’inizio delle scuole la situazione del mondo della formazione italiana è già al collasso.
Come sapevamo da mesi i flussi di milioni di studenti e studentesse per tutto lo stivale avrebbero rappresentato una dinamica favorevole alla diffusione del Covid-19.

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In Sicilia schierate le forze dell’ordine contro gli assembramenti di studenti

15 ottobre 2020

Punirne dieci per educarne cento. E’ il principio “pedagogico” che il Governo e le forze dell’ordine intendono sperimentare nelle scuole siciliane in tempi di pandemia da Covid-19.

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“Se non si trovano insegnanti è perché sono mancate le stabilizzazioni”

5 ottobre 2020

Cattedre vuote? Secondo il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari gli insegnanti “rinunciano perché hanno paura del Covid o preferiscono il reddito di cittadinanza”. A questa parole replica il Coordinamento Precari/ie Scuola.

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Studenti in piazza, la polizia provoca

28 settembre

Nelle immagini girate dai manifestanti gli attimi di tensione con le forze dell’ordine a margine della mobilitazione per la scuola di sabato 25 settembre. Dopo aver bloccato 150 persone, i poliziotti se la prendono con un ragazzo che ha chiesto a un agente di indossare la mascherina

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Nella scuola più che i banchi mancano gli insegnanti

Insegnanti

28 settembre 2020 – A quindici giorni dall’inizio delle scuole, le criticità non mancano in tutta Italia. Lungo lo stivale si registrano già i primi focolai di Covid-19, che hanno rapidamente segnato il ritorno della didattica a distanza, ma la difficoltà maggiore riguarda il personale docente, che ancora manca in molti istituti.

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“Scuola. Lo spazio negato”

25 settembre 2020 – Torino. Manifestazione studentesca e dei lavoratori e lavoratrici della scuola in occasione dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base. Il presidio, trasformatosi in corteo, è partito dall’ufficio scolastico regionale e si sta ora dirigendo in piazza Castello.
Di seguito il testo del volantino distribuito dagli anarchici e le anarchiche della FAI Torinese presenti per l’occasione.

Livorno. Sosteniamo lo sciopero e le lotte nella scuola

Manifestazioni-presidi a Livorno. Organizzati da Unicobas in Piazza grande.
Giovedi 24 settembre dalle 9 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30 / Venerdi 25 dalle 9 alle 12.30
Giovedì e venerdì le lavoratrici e i lavoratori della scuola sono in sciopero contro le politiche governative nei confronti del sistema scolastico. Due giornate di lotta convocate dal sindacalismo di base che si inseriscono in settimane molto calde sul fronte della scuola, dopo le proteste dei precari dei giorni scorsi e la manifestazione nazionale di Priorità alla scuola di sabato 26 a Roma.

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L’autunno caldo della scuola

Il mondo della scuola scende in piazza per due giorni di ...

Tra mascherine, banchi monoposto, orari delle lezioni stravolti, decine di casi di classi chiuse per contagi da coronavirus, la scuola italiana nell’era post lockdown non fa in tempo a ripartire (a singhiozzo: molti istituti riaprono domani o addirittura lunedì prossimo, causa sanificazione per le elezioni, qualcuno addirittura a ottobre) e già arrivano le proteste di piazza di sindacati e organizzazioni studentesche.

Uno sciopero di due giorni e una manifestazione unitaria coincidono infatti con l’inizio, ieri, di un autunno che si preannuncia molto caldo per il settore istruzione e la ministra Lucia Azzolina.

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25 settembre. Sciopero della scuola (AUDIO)

I sindacati di base hanno indetto sciopero dei lavorator della scuola. In questi mesi la scuola è stata abbandonata: nessuna messa in sicurezza degli edifici, nessuno spazio in più, nessuna nuova assunzione per oltrepassare le classi pollaio. I precari non sono stati stabilizzati, mentre le nomine sulle cattedre vuote sono nel caos, tra graduatorie sbagliate e chiamate on line.
Sulla didattica digitale, in caso di lockdown per pandemia, non c’è alcuna garanzia di accesso all’istruzione per tutt*.

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Covid e distanziamento sociale: nel marsupio il sensore della Fondazione Kessler per tracciare i contatti

Il marsupio col sensore

Col pretesto del virus, si continuano a sperimentare varie tipologie di tecnologia di sorveglianza e tracciamento delle persone.
In questo caso si tratta di un marsupio “tecnologico” sperimentale con dei sensori (chiamati “Janus”) per tracciare i contatti tra i bambini nelle scuole, inventato e brevettato dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, la stessa che ha collaborato con il Comitato tecnico scientifico (Cts) del governo per gestire la Fase 2 della cosiddetta “emergenza covid” per quanto riguarda le ripartenze nel mondo del lavoro e appunto della scuola. I sensori registrano le interazioni sociali, i tempi in cui i bambini giocano e stanno assieme e le distanze che i bambini mantengono gli uni dagli altri. Al momento è stato sperimentato in delle colonie estive a Povo e ad Andalo, gestite da due cooperative, su circa una quarantina di bambini a seguito dell’accordo con la Provincia autonoma di Trento e l’Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili.
Dopo il periodo di sperimentazione, l’obiettivo della Fondazione è quello di poterlo introdurre in qualche scuola, incominciando dapprima nell’ambito provinciale del Trentino Alto Adige.
Riproduciamo un articolo di media mainstream che ne davano notizia circa un mese fa, nascondendo ovviamente gli aspetti più inquietanti e parlando di dati anonimi raccolti dai sensori, quando sappiamo bene che, come nel caso dell’app nazionale”Immuni”, nel contact tracing (tracciamento dei contatti) non si tratta mai della memorizzazione di dati completamente anonimi ma solo pseudonimizzati e passibili di re-identificazione. La privacy in questi casi è una pura chimera. 

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Tra classi in isolamento e famiglie in quarantena. Un primo bilancio a pochi giorni dal ritorno tra i banchi.

In quasi tutta l’Italia diversi istituti scolastici si trovano in questi giorni a fare i conti con nuovi casi di Covid-19 e, di conseguenza, date le linee guida del governo, con isolamenti di intere classi e tamponi a tappeto. La regola principale prevista dal protocollo di sicurezza per la riapertura delle scuole, stilato dall’Istituto Superiore della Sanità, dai ministeri di Salute e Istruzione, dalla fondazione Kessler e dalle regioni Veneto ed Emilia-Romagna prevede infatti che in caso di positività di un alunno vengano messi in quarantena tutti coloro che hanno avuto contatti stretti negli ultimi due giorni, cioè compagni di classe e docenti, ma probabilmente anche genitori e parenti. Anche se la ministra Azzolina ha più volte fatto sapere che non sarà possibile azzerare le probabilità di contagi nelle scuole. Di seguito un primo bilancio tratto dai media a pochi giorni dal ritorno tra i banchi di 5,6 milioni di studenti e studentesse.

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A Seriate (Bergamo) e Catania primo giorno di scuola con i carabinieri. Che salgono anche sui bus (14/9/2020)

Le misure per il contenimento del coronavirus e la riapertura delle scuole stanno dando il pretesto al governo e alle forze del (dis)ordine per accelerare il processo di controllo sull’intera società.

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