Tag Archives: tracciamento dei contatti

Dpcm, Novità per “Immuni”: per l’Asl obbligo di segnalare il contagio sulla app, che diventa anche operabile a livello europeo

 © ANSA

19 ottobre 2020 – Nel nuovo dpcm del 18 ottobre 2020 si rende obbligatoria la registrazione dei codici delle persone positive da parte delle Asl. Le Asl sono dunque obbligate a inserire i codici relativi al sistema di tracciamento dei contatti della app Immuni in caso di positività. E’ quanto prevede una nuova disposizione introdotta dal dpcm, in vigore da oggi.

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Italia. Quota diecimila, ospedali in allarme

Quota diecimila, ospedali in allarme

17 ottobre 2020

Ieri è stata superata la soglia di 10 mila nuovi casi positivi in 24 ore. Per l’esattezza, sono stati 10.010, rilevati grazie a 150 mila tamponi. Sono circa 1.200 in più del giorno precedente, mentre i test sono oltre dodicimila in meno. Il rapporto tra casi positivi e tamponi sale ancora e adesso tocca il 6,6%. Rispetto a giovedì si registrano 55 decessi, cioè 28 in meno. Ma questa è l’unica nota positiva della giornata: i pazienti in terapia intensiva aumentano di 52 unità e adesso i ricoverati gravi sono 638.

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Covid e distanziamento sociale: nel marsupio il sensore della Fondazione Kessler per tracciare i contatti

Il marsupio col sensore

Col pretesto del virus, si continuano a sperimentare varie tipologie di tecnologia di sorveglianza e tracciamento delle persone.
In questo caso si tratta di un marsupio “tecnologico” sperimentale con dei sensori (chiamati “Janus”) per tracciare i contatti tra i bambini nelle scuole, inventato e brevettato dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, la stessa che ha collaborato con il Comitato tecnico scientifico (Cts) del governo per gestire la Fase 2 della cosiddetta “emergenza covid” per quanto riguarda le ripartenze nel mondo del lavoro e appunto della scuola. I sensori registrano le interazioni sociali, i tempi in cui i bambini giocano e stanno assieme e le distanze che i bambini mantengono gli uni dagli altri. Al momento è stato sperimentato in delle colonie estive a Povo e ad Andalo, gestite da due cooperative, su circa una quarantina di bambini a seguito dell’accordo con la Provincia autonoma di Trento e l’Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili.
Dopo il periodo di sperimentazione, l’obiettivo della Fondazione è quello di poterlo introdurre in qualche scuola, incominciando dapprima nell’ambito provinciale del Trentino Alto Adige.
Riproduciamo un articolo di media mainstream che ne davano notizia circa un mese fa, nascondendo ovviamente gli aspetti più inquietanti e parlando di dati anonimi raccolti dai sensori, quando sappiamo bene che, come nel caso dell’app nazionale”Immuni”, nel contact tracing (tracciamento dei contatti) non si tratta mai della memorizzazione di dati completamente anonimi ma solo pseudonimizzati e passibili di re-identificazione. La privacy in questi casi è una pura chimera. 

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Cosa si legge nei verbali del Comitato tecnico scientifico sulla riapertura delle scuole

Vediamo cosa c’è scritto nei verbali del Cts e nel documento tecnico sulla riapertura delle scuole. Con, tra le altre, anche la proposta di introdurre l’app Immuni per il tracciamento dei contatti tra gli studenti maggiori di 14 anni e tra il personale scolastico.

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Riapertura scuole: ciondolo e braccialetti hi-tech per il distanziamento sociale tra i bambini

Non solo il marsupio della Fondazione Kessler che traccia i contatti dei bambini, sperimentato nel trentino in due colonie estive gestite da cooperative (e di cui abbiamo parlato in questo post). Non si arresta infatti la voglia di aziende hi-tech, centri di ricerca e istituzioni di trovare nuove tecnologie di sorveglianza e monitoraggio dei contatti tra le persone, ora spacciate come soluzione per evitare che i bambini a scuola si possano contagiare tra loro col coronavirus. Ora arrivano anche i “ciondoli” e i “braccialetti hi-tech”. Ovviamente, come sempre in questi casi, si assicura che la privacy e sui dati è garantita, sapendo di mentire. Ma vediamo alcune di queste “proposte”, tratte da notizie di giornali on-line.

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Non lasciamo che il mondo senza contatto s’instauri

Gente Di Affari Di Internet In Mondo Virtuale ...

Non lasciamo che il mondo senza contatto s’instauri

Appello al boicottaggio dell’applicazione Stop-COVID19

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OPUSCOLO “CONTACT TRACING”, OVVERO LE APP DI TRACCIAMENTO DEI CONTATTI.

QUI IL PDF DELL’OPUSCOLO: contact tracing

OPPURE A QUESTO  LINK

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In Italia il Grande Fratello anti-covid con le app delle forze armate israeliane

17 giugno 2020, di Antonio Mazzeo

Identificare, tracciare e schedare i potenziali portatori del coronavirus a partire dall’analisi della voce e di un colpo di tosse. Il supercontrollo dell’uomo da parte delle app e dell’intelligenza artificiale grazie ad un’inedita partnership tra la principale università privata-religiosa italiana e uno dei centri ingegneristici israeliani particolarmente attivo nella ricerca militare. Con un comunicato emesso il 16 giugno dall’Ambasciata italiana in Israele è stato reso noto l’avvio di una collaborazione scientifica tra l’Università del Sacro Cuore di Milano e l’Afeka Center for Language Processing di Tel Aviv per il “contrasto del Covid-19”.

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La pandemia ha giustificato nuove forme di sorveglianza di massa. Anche più di quante pensiamo.

La pandemia di COVID-19 ci ha posti in una condizione simile a quella del gatto di Schrödinger: ipotizzando di essere possibili portatori del virus dobbiamo prendere tutte le precauzioni per non contagiare il prossimo; e supponendo di non averlo ancora contratto dobbiamo invece tutelarci; in entrambi i casi dobbiamo seguire una serie di attenzioni ben precise. Al centro di questa cornice c’è ovviamente il nostro corpo e il significato che ha all’interno del sistema politico. Proprio per controllare questa sua vulnerabilità, le politiche anticontagio lo hanno reso oggetto di precise misure che, come alcuni hanno fatto notare fin dall’inizio, dal mantra dell’iorestoacasa alla sorveglianza militare, dai principi di distanziamento sociale ai propositi di “contact tracing”, hanno condotto a un’esasperazione del discorso biopolitico in nome di un nuovo controllo sociale.

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Pandemia. Di tecno-assoluzionismo e di come la tecnologia non ci salverà

Home - Spazio sociale autogestito Xm24 - www.ecn.org/xm24

In questi mesi abbiamo dovuto lavorare molto di più: sembra buffo, visto che eravamo a casa. Nel frattempo tante cose sono successe su internet e, con l’avvicinarsi di un “dopo” incerto, vorremmo dire la nostra sperando che queste riflessioni servano ad aprire una discussione. O almeno chiarire un poco alcune vicende fondamentali di queste lunghe giornate.
Se c’è qualcosa che l’hacking ci ha insegnato è che la tecnologia è un terreno di dominio e come tale va scardinato. Oggi la soluzione tecnica viene sbandierata come panacea, semplice, accessibile, ma è pura propaganda.


Screen New Deal (di Naomi Klein)

Screen New Deal

La tecnologia ci fornisce strumenti potenti ma non tutte le soluzioni sono tecnologiche. Come i colossi della Silicon Valley stanno sfruttando l’emergenza pandemica per ottenere il controllo di numerose sfere della vita pubblica:

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Liguria, braccialetto dell’IIt sulle spiagge: vibra se non si mantengono le distanze

I tempi odierni sono una straordinaria occasione per lo sviluppo delle tecnologie di tracciamento dei contatti e sorveglianza di massa dei comportamenti.

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13 maggio 2020

Un braccialetto che emette una vibrazione e un segnale luminoso quando si supera la distanza di sicurezza tra persone. È I feel you il prototipo ideato dall’Iit di Genova per risolvere il problema della distanza sociale, specialmente in pubblici esercizi, locali commerciali e stabilimenti balneari. Il braccialetto è inoltre in grado di misurare la temperatura, di registare con quali altri braccialetti è venuto in contatto e in futuro potrà rilevare anche la saturazione dell’ossigeno nel sangue.

Il braccialetto, per cui IIT sta ora cercando un partner industriale che ne effettui la realizzazione e lo metta a disposizione della collettività, è stato presentato dalla Regione Liguria e dal presidente Toti come uno strumento utile a gestire la presenza di turisti nelle spiagge liguri: «Il bisogno aguzza l’ingegno – ha detto Giovanni Toti, presentando I feel you – Se dal 18 maggio il nostro paese entrerà nell’era della ripresa e non in quella dei divieti sono necessarie regole che supportino comportamenti e buon senso. E la distanza resta una delle nostre principali difese. Un oggetto come questo può essere molto utile nel quotidiano».

ll direttore scientifico dell’IIT Giorgio Metta e il ricercatore  di IIT coordinatore  del progetto braccialetto, Daniele Pucci hanno precisato che il braccialetto «non è una minaccia alla privacy, dal momento che non ha un Gps, ma funziona tramite onde radio». La sostanziale differenza tra il braccialetto è un’app è che con il braccialetto, per esempio, sarà possibile fare il bagno, mentre con uno smartphone non si potrebbe. «Questo strumento potrebbe trovare facile applicazione in fabbriche e uffici, ma anche nei villaggi turistici, dove già si viene dotati normalmente di un braccialetto. I feel you avrebbe il vantaggio di avvisare le persone quando non si mantengono le distanze e di avvisare quando la temperatura corporea supera i 37,5°».

FONTE: https://www.mentelocale.it/genova/articoli/84610-braccialetto-iit-sulle-spiagge-vibra-se-non-si-mantengono-distanze-liguria-verso-riapertura.htm

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Lotta al coronavirus: le invenzioni dell’IIT di Genova

23 maggio 2020

L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) con sede nel capoluogo ligure sta creando numerosi oggetti e promuovendo idee all’avanguardia per combattere il Covid-19.

Uno dei centri di ricerca più avanzato d’Italia si è messo al lavoro per trovare soluzioni efficaci contro il coronavirus: l’IIT, Istituto Italiano di Tecnologia con sede a Genova, ha infatti prodotto e ideato vari progetti che non solo sono utili per fermare l’avanzata del virus, ma guardano già al futuro. Nei mesi a venire, durante i quali la popolazione della Penisola dovrà inevitabilmente convivere con il Covid-19, è probabile che verrà usato uno degli oggetti che seguono, creati nei laboratori dell’IIT della città ligure.

I feel you IIT

(Sopra, I Feel You, il braccialetto anti-contagio dell’IIT)

I Feel you : il braccialetto dell’IIT contro il coronavirus

Fra i primi prodotti realizzati dall’ente di Genova, ecco il braccialetto intelligente da indossare per monitorare la distanza di sicurezza tra persone e la temperatura corporea. Si chiama iFeel-You e ricorda gli smartband come Fitbit usati dagli appassionati di fitness. Grazie alla capacità di leggere il movimento del corpo e all’emissione di un segnale radio, l’oggetto è in grado di controllare la sua distanza da un altro braccialetto; quando due braccialetti si trovano in prossimità, vibrano emettendo un segnale di allerta e facilitando il rispetto della distanza di sicurezza. Inoltre il prodotto, che si collega via Bluetooth, può memorizzare l’identificativo del braccialetto vicino, dando così la possibilità di ricostruire, se necessario, i contatti con una persona risultata positiva al coronavirus.

Potrebbe essere utilizzato nelle spiagge e in altri luoghi pubblici, ma non è l’unica invenzione dell’IIT riguardo il distanziamento sociale. All’aeroporto di Genova è già stato testato il programma “Social distancing” capace di utilizzare le telecamere di sorveglianza per generare una mappa dell’ambiente sfruttando l’intelligenza artificiale e circoscrivere un raggio intorno a tutte le persone presenti, segnalando quando sono troppo vicine.

Intelligenza artificiale e robot per superare la pandemia

L’A.I. è stata usata dall’Istituto anche per creare il software open source Ai-Thermometer. Questa invenzione applica una tecnologia che prende il nome di openpose e che permette alla
termocamera, mediante algoritmi di intelligenza artificiale, di “capire” il posizionamento del corpo
delle persone e misurare la temperatura di uno o più soggetti contemporaneamente nel punto più
idoneo, la fronte. Inoltre, ecco LHF-Connect, un robot di telepresenza guidato tramite un software sviluppato da un team di ricerca dell’IIT in collaborazione con l’Università di Pisa. Gli automi sono dotati di intelligenza artificiale che ne aiuta la navigazione, ma vengono supervisionati a
distanza da una persona che impartisce gli ordini. Al momento il robot viene utilizzato per l’assistenza remota da parte di ricercatori o di operatori sanitari, ma il progetto prevede di istruire dei volontari che offriranno alcune ore per guidare a distanza i robot nei reparti Covid-19. In questo modo i pazienti saranno meno soli e i medici potranno fare diagnosi con rischi minori, dato che i robot hanno uno schermo centrale che consente la trasmissione di immagini in diretta.

Invenzioni IIT anti covid19

FONTE: https://www.digitalic.it/tecnologia/innovazioni-tecnologiche/lotta-al-coronavirus-le-invenzioni-delliit-di-genova


Immuni e Goopple, ovvero come l’effetto Dunning Kruger sia di casa.

photo Piqsels

Di seguito un articolo che parla delle app di tracciamento dei contatti. A differenza di quanto si afferma nell’articolo, sappiamo che queste app non solo sono del tutto inutili dal punto di vista del contenimento della diffusione di un qualsivoglia virus, ma anche potenzialmente pericolose per la sfera dei diritti e delle libertà individuali, poiché condizionano e assuefanno via via all’uso delle varie tecnologie del controllo, in vista di una società sotto stretta sorveglianza hi-tech, sul modello cinese tanto invocato dagli “esperti” ed indicato quale esempio da seguire. Se lo pubblichiamo è perché contiene alcune informazioni utili.

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Considerazioni sulle applicazioni di tracciamento dei contatti

11 maggio 2020

Voilà, il piatto è servito. Nella gestione poliziesca di questa dichiarata pandemia Covid-19, arriva l’app per il tracciamento dei contatti. Se avevamo dubbi sulla distopia che ci aspetta, questo piccolo parassita che da qualche tempo monopolizza l’attenzione mediatica e ha saputo fermare per qualche settimana interi continenti, lancia un bagliore di luce sul futuro che ci attende.

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Una app non ci salverà: tracciamo i contatti per ritracciare la rotta

23 aprile 2020

Contact tracing e fase 2: il grande assente è la sanità pubblica

L’idea che ci siano strumenti che funzionino sempre per tutti e tutte, ovunque, che non richiedano conoscenze o infrastrutture aggiuntive, che siano equi e giusti e che proteggano la privacy degli utenti in ogni momento, è una favola che ancora non è diventata realtà. Questo il suggerimento che ci arriva dall’ONG Tactical Tech in un lungo articolo che significativamente è intitolato Technology is stupid1 – cui aggiungono anche il necessario corollario relativo al fatto che, sebbene sia stupida, tuttavia non è mai neutrale: dipende da chi la crea, da chi la utilizza e soprattutto dal contesto socio economico in cui è inserita.

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