Di Checchino Antonini

Non solo Bezos è titolare del brand che vale di più al mondo, ma il titolo della sua compagnia Amazon vola incontrastato in borsa: nella seduta dello scorso 14 aprile il prezzo ad azione aveva raggiunto la cifra record di 2.283 dollari (era 2.170,22 dollari il 19 febbraio). E l’emergenza globale in corso ha contribuito a rendere ancor più evidente quanto Amazon sia l’infrastruttura principe del mercato, indispensabile sia per i consumatori sia per gli stessi concorrenti. Tutto ciò mentre il colosso di Seattle pratica normalmente il predatory pricing (una strategia tariffaria in cui i prezzi di beni o servizi vengono inizialmente fissati ad un prezzo molto basso con l’intento di limitare la concorrenza e creare barriere all’ingresso per poi procedere al successivo rialzo in fase di monopolio).

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