3 agosto 2020

È venerdì mattina, sono circa le nove, e sotto a un sole già cocente e la puzza di scarico una trentina di operai lavora alla ristrutturazione del varco Sant’Erasmo, all’interno del porto di Napoli. Entro ostentando la macchina fotografica e i responsabili della sicurezza mi lasciano passare senza chiedermi il documento. Beneficia con me del privilegio il sindacalista con cui sono in macchina, che proprio nelle ore successive sarà impegnato a contestare all’azienda un provvedimento disciplinare nei confronti di C., lavoratore portuale, reo di aver infangato l’immagine della sua ditta dichiarando che da mesi non vengono concessi ai lavoratori né guanti né mascherine chirurgiche anti-Covid.