Virus e lavoro, nuove tensioni e scioperi

19 ottobre 2020 – Bologna. Da stamattina incrociano le braccia i lavoratori in appalto Yoox-Geodis contro i turni sette giorni su sette. Agitazione dipendenti comunali per rientro in ufficio tre giorni a settimana. Macchinisti Mercitaliarail, Ausl non risponde a richiesta screening Covid-19.

Nuovo sciopero, dalle 6 di stamattina, nei magazzini Yoox all’Interporto: a protestare sono i lavoratori della cooperativa in appalto Mmp, a seguito dell’introduzione di turni spalmati su sette giorni da oggi e fino a metà gennaio, in vista dello shopping natalizio: “Fino a ora abbiamo lavorato cinque giorni lavorativi alla settimana, da lunedì a venerdì, con straordinario volontario di sabato e domenica pagato come da contratto nazionale”, spiega Cobas Lavoro Privato. E ora “il personale dei magazzini in stragrande maggioranza rigetta questa turnazione che pone problemi familiari, di rapporto sociale, di compatibilità fra tempo di vita e tempo di lavoro”.

Spiega il sindacato: “Nelle contestatissime assemblee di giovedì e venerdì scorsi, Cgil, Cisl e Uil hanno sostenuto che i turni sette giorni su sette li ha imposti la Ausl per diluire la presenza di chi lavora nei magazzini e contenere eventuali contagi da Covid-19. La stessa cosa sostengono i responsabili di Mmp”, ma il personale “arriva ormai a circa 1.000 persone che lavorano distanziate in magazzini enormi, stanno lavorando così da mesi con turni normali di cinque giorni”. La Ausl, proseguono i Cobas, “ci ha detto che non ha imposto assolutamente questi turni sette su sette anti-covid, non può’ farlo perché’ non può entrare nel merito dell’organizzazione del lavoro delle aziende, che non ha mai detto né a Mmp né ai sindacati di modificare i turni da cinque giorni alla settimana da lunedì a venerdì a sette giorni su sette”.

Un altro sciopero si profila invece tra i dipendenti del Comune, oggetto del contendere il rientro in ufficio per tre giorni alla settimana. Scrivono Sgb e Cobas, convocando un’assemblea online per dopodomani: “È urgente e necessaria una forte mobilitazione” accompagnata dallo “stato di agitazione fino allo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici, per contrastare una posizione pericolosa per la salute dei lavoratori e delle loro famiglie”. Il Governo “dice di lavorare da casa, i contagi aumentano esponenzialmente, i mezzi sono pieni” ma il sindaco Virginio Merola e il direttore generale Valerio Montalto “tirano dritto e ordinano: tutti in ufficio tre giorni su cinque”: una decisione “irresponsabile considerando la crescita esponenziale dei contagi di queste settimane”. Nel frattempo, ricordano le due sigle, sabato è prevista una giornata di mobilitazione nazionale con “presidi di protesta itineranti” che interesseranno anche il Comune, oltre che la Prefettura e la sede di Confindustria.

In quella giornata ci saranno anche i macchinisti di Mercitaliarail, la società di trasporto merci del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane: “Tra i pochi lavoratori del nostro Paese che hanno continuato sempre a lavorare, anche durante il lockdown”, scrive Sgb: “Grazie al loro lavoro è stata garantita la continuità del trasporto delle merci e quindi l’approvvigionamento dei beni primari per la sussistenza nazionale. Purtroppo, malgrado il loro lavoro li abbia portati in giro per l’Italia, attraversando anche le zone rosse ad altissima possibilità di contagio, non sono mai stati sottoposti alle operazioni di screening per testare la loro eventuale positività al covid-19, non viene effettuata la verifica della temperatura corporea con il termoscanner all’inizio della prestazione lavorativa e spesso sono costretti a viaggiare su locomotori non sempre sanificati. La loro esposizione al rischio contagio è incrementata anche dai frequenti riposi fuori residenza nelle strutture e località più disparate. Spesso gli spostamenti fuori servizio avvengono su treni regionali affollati, le sale sosta e i locali dove vengono consumati i pasti risultano frequentemente affollati, gli spazi ristretti all’interno delle cabine di guida non sempre consentono il mantenimento delle distanze interpersonali”.

Si legge poi: “Per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori di Merciataliarail e delle rispettive famiglie e per evitare di essere causa involontaria di diffusione del virus Sgb ha inviato all’Ausl di Bologna una richiesta di screening preventivo Covid-19 per il personale mobile. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta, questo si somma alle tante inadempienze che lavoratori di molti settori continuano ad evidenziare rivolgendosi alla nostra organizzazione sindacale. Vogliamo inoltre ricordare che, all’interno del gruppo Fs, esiste un servizio sanitario presente su tutto il territorio nazionale attraverso 17 strutture e che, data l’eccezionalità del momento, a nostro parere, dovrebbe essere utilizzata anche per garantire un’efficace opera di prevenzione”.

FONTE: https://www.zic.it/virus-e-lavoro-nuove-tensioni-e-scioperi/


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