Tag Archives: lavoratori stagionali

AGGIORNAMENTO DA SALUZZO E DINTORNI

Da Enough is Enough – braccianti in lotta Saluzzo

Come la pandemia ha trasformato la vita dei lavoratori braccianti e l’economia del settore?
Per una cronaca delle mobilitazioni dei braccianti e di quanto poi accaduto nelle campagne di Saluzzo nei mesi di giugno e di luglio si vedano invece gli allegati 1 e 2.

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ALLE LOTTE DEI LAVORATORI DELLE CAMPAGNE SERVE LA TUA SOLIDARIETÀ. L’IMMIGRAZIONE NON È UN CRIMINE, LA SOLIDARIETÀ NON È UN REATO!

L'immagine può contenere: una o più persone, il seguente testo "Fuggi A Foggia! F NO 20 DOCEN'S NOY 80 DOONENTT SUBITO Alle lotte autorganizzate dei lavoratori delle campagne serve la tua SOLIDARIETA'"
29 luglio 2020. Da Comitato Lavoratori delle Campagne

Da anni, nei distretti agroindustriali del territorio Italiano, le lavoratrici e i lavoratori immigratx portano avanti con tenacia una lotta contro lo sfruttamento e per la libera circolazione, contro le leggi che limitano sempre di più le libertà di chi vive in questo paese con ricatto del permesso di soggiorno e del contratto, che spesso non ci sono. Una lotta per ottenere documenti, case e contratti di lavoro regolari, che da anni va avanti nella provincia di Foggia così come nella piana di Gioia Tauro e nell’area di Saluzzo, e in molti altri luoghi dove i giganti della frutta e della verdura fanno grandi profitti sulle spalle dei e delle braccianti.

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RIMINI: Lavoratori stagionali manifestano di fronte Prefettura, “Reddito e dignità” | VIDEO

16 maggio 2020. Questa mattina un gruppo di lavoratori stagionali è sceso in piazza a Rimini per chiedere diritti e tutele. “Siamo stati dimenticati”, è quanto denunciano.


Aggiornamento dalle campagne in lotta e commento sulla “sanatoria”

Foggia, braccianti in rivolta davanti alla fabbrica di pomodoro: "Siete sporchi di sangue"

La questione dei braccianti irregolari nelle campagne italiane è uscita alla ribalta in tempi di pandemia. La “sanatoria” approvata il 13 maggio rispecchia gli interessi in campo: le pressioni della filiera agroalimentare per assicurarsi manodopera a basso costo e l’agenda politica che fa dell’opposizione alla migrazione il suo cavallo di battaglia. Infatti, i permessi di soggiorno di 6 mesi concessi a chi può dimostrare un contratto lavorativo regolare non modificano sostanzialmente la condizione dei lavoratori agricoli, sia per la loro durata insufficiente ed esclusivamente funzionale al lavoro stagionale, sia perché non incide sul lavoro in nero. Mentre sindacati e associazioni sono intervenuti solo in tempi di emergenza, in cui è possibile sfruttare la sovraesposizione mediatica, lotta autorganizzata di braccianti e solidali per ottenere documenti e abitazioni è attiva da anni.

Ne abbiamo parlato con una compagna di Campagne in Lotta. Ascolta la diretta:

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FONTE: https://radioblackout.org/2020/05/aggiornamento-dalle-campagne-in-lotta-e-commento-sulla-sanatoria/


Schiavi del ricatto. Ecco chi sono i braccianti nei campi

I migranti braccianti in agricoltura sono gli schiavi di ...

I migranti non sono tutti uguali. Ma così come gli italiani sfruttati, hanno una cosa in comune: sono sotto ricatto. Dai figli a carico al permesso di soggiorno, da un visto da ripagare alla trafila per l’asilo, ecco cosa definisce la schiavitù moderna.

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IERI CHI PERCEPISCE IL REDDITO DI CITTADINANZA, OGGI I LAVORATORI STAGIONALI: NON C’È FINE ALLE PROPOSTE DI SFRUTTAMENTO

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È notizia di ieri l’invocazione del presidente della Regione Bonaccini, targato PD, di mandare chi percepisce il reddito di cittadinanza a lavorare nei campi, perché la miseria te la devi guadagnare. A rilanciare è l’assessora alle attività economiche di Riccione, Elena Raffaelli della Lega, che propone questa volta i lavoratori stagionali.

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Da Garbatella al Punjab, passando per l’Agro Pontino. Le campagne ai tempi del Coronavirus

26 marzo 2020

Alle 6,45 del mattino siamo entrambi sull’uscio di casa. «Guarda, ho già le scarpe ai piedi, conviene che vada io». «Ma tu ci sei andato ieri». Sgomitiamo per chi debba occuparsi della spesa al mercato rionale a duecento metri dal nostro palazzo, per conquistarci gli unici quindici minuti di aria fresca della giornata. A Garbatella, quartiere della periferia sud di Roma, l’offerta del mercato non è cambiata di molto, sono però i clienti ad avere cambiato abitudini: arrivano a ore improbabili, se non hanno la mascherina si coprono il viso con la sciarpa, cercano di rispettare una certa distanza mentre aspettano che gli inservienti riempiano le buste, lanciano sguardi preoccupati se tocco una pera o sfioro un carciofo.

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