Tag Archives: persone immigrate

Lesbo. Tendopoli militarizzata, gas e botte per i profughi

16 settembre 2020

Dopo l’incendio che una settimana fa ha distrutto il centro di Moria migliaia di persone hanno provato a bloccare una strada: il governo ha reagito con gas e botte.
In questi giorni i militari hanno allestito una tendopoli dove, senza riguardo per distanze e tutela della salute, hanno ammassato circa 800 persone.
Le altre tredicimila che vivevano nell’inferno di Moria sono accampate in condizioni spaventose lungo la strada di montagna che collega il centro dell’isola con i centri abitati. Non hanno cibo né acqua, né possibilità di procurarseli. Chi ha qualche soldo viene respinto dai negozianti, terrorizzati dal rischio di contagio.

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178 Lesbo, un incendio distrugge il campo profughi di Moria: ci vivevano 12.700 migranti. La polizia contro i profughi.

“Non vogliamo un nuovo campo! Vogliamo la libertà!”
A Moria, nell’isola di Lesbo, vivevano 12.700 richiedenti asilo, oltre quattro volte il numero di persone che il campo potrebbe ospitare. Principalmente profughi in fuga dalla Siria e dall’Iraq che sono giunte nell’isola attraversando la Turchia. Ora in migliaia risultano sfollati dopo che il campo profughi è stato evacuato in seguito a un vasto incendio. La scorsa settimana nel centro è stata imposta la quarantena dopo che 35 persone sono risultate positive al coronavirus. Secondo alcuni media locali le fiamme sarebbero una conseguenza delle proteste contro il lockdown. Le persone del campo avevano denunciato come fosse impossibile rispettare le norme anti-contagio e come le condizioni igieniche risultasse precarie nella struttura. Il campo profughi, il più grande d’Europa, sarebbe ora completamente distrutto.
“Il fallimento dell’Europa” non è l’incendio che ha distrutto il campo, ma i campi come Moria.

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“Nessuno deve rimanere senza casa!”

8 settembre 2020

Appello di YaBasta e altre realtà regionali sugli effetti della circolare emanata dal Viminale a metà agosto: “Mentre aumentano i contagi e molti servizi per senza fissa dimora interrotti o parzialmente funzionanti, le Prefetture disporranno nei prossimi giorni l’uscita di decine di persone dai progetti in cui sono accolte, anche con vulnerabilità e disabilità certificate”.

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Siculiana, le ragioni della protesta: “Nostri diritti calpestati. Siamo in quarantena da un mese”

Migranti, Hotspot, Lampedusa, rete esterna - SITO NUOVO

3 settembre 2020. Una ventina di persone immigrate si sono arrampicate sul tetto del “centro d’accoglienza” Villa Sikania a Siculiana (Agrigento). Stanno protestando perché vogliano andare via dalla struttura dopo essere stati sottoposti a tampone da oltre un mese. A presidiare la struttura ci sono, come sempre, l’Esercito e le forze dell’ordine. La polizia intanto è riuscita a recuperare due dei migranti che si erano allontanati nei giorni precedenti. Nella struttura, intanto, da dove altri non sarebbero riusciti ad allontanarsi – proprio per il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine – si è innescata la protesta.

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L’isolamento dei migranti in Bosnia

3 settembre 2020

Il Cantone di Una-Sana è la regione della Bosnia settentrionale da dove chi migra prova l’ultimo assalto al sogno europeo. Qui i mesi del lockdown hanno giustificato l’inasprimento della repressione a danno delle persone in transito. Inoltre dalla primavera le frontiere invalicabili sono aumentate con l’intensificarsi dei respingimenti da parte di Slovenia e Italia.

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Sicilia e migranti

1 settembre

Tra la fine di Giugno e i primi di Luglio lo sbarco delle persone presenti nella nave-quarantena Moby Zaza – ormeggiata a Porto Empedocle -, è stato un argomento di propaganda politica nel territorio agrigentino. L’assessore alla Sanità della Regione Sicilia Ruggero Razza ha polemizzato con il governo nazionale e le ONG dichiarando come “la Regione ha fatto 180 tamponi sui migranti dell’Ocean Viking a largo di Pozzallo. E si è sostituita allo Stato. Non mi pare una cosa normale […] nessuno può scendere se non dopo l’esito del tampone. Se ne facciano una ragione quelli della Ong. La salute, dei nostri concittadini e dei migranti, viene prima di tutto. Vorrei ricordare che se a Porto Empedocle c’è una nave per la quarantena è perché lo ha chiesto il presidente Musumeci.

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Lo Stato untore espone i migranti al Covid-19

Un gruppo di minori stranieri non accompagnati detenuti illegalmente nell’hotspot di Messina

In queste settimane abbiamo assistito ad un’infame caccia all’untore nero. “I migranti stanno trasmettendo il Covid-19 agli italiani” il leit motiv estivo.

La vergognosa vicenda dei 6 minori stranieri non accompagnati detenuti dal 29 luglio nel lager-hotspot di Messina consente invece di ribaltare la strumentale narrazione.

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AGGIORNAMENTO DA SALUZZO E DINTORNI

Da Enough is Enough – braccianti in lotta Saluzzo

Come la pandemia ha trasformato la vita dei lavoratori braccianti e l’economia del settore?
Per una cronaca delle mobilitazioni dei braccianti e di quanto poi accaduto nelle campagne di Saluzzo nei mesi di giugno e di luglio si vedano invece gli allegati 1 e 2.

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Percezioni dal Nord Est

Cagliari, la Polizia protesta dinanzi alla Questura: basta ...

In questo periodo estivo il clima sociale a queste latitudini è generalmente pacifico. Ma quest’estate 2020 è tutt’altro che serena, anche se non nel senso che desidereremmo: la questione dell’immigrazione sta rendendo il dibattito politico alquanto esacerbato e la risposta dello Stato si sta facendo gradatamente più repressiva.

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Finalmente scoperti i portatori del Covid-19: gli immigrati…

 

Minniti: "La sicurezza non è statistica ma percezione ...

5 agosto 2020

Ce l’aspettavamo da un po’, e puntuale è arrivata. La più falsa di tutte le false notizie da cui siamo bombardati h24: “c’è una evidente correlazione tra immigrazione e Covid”. Pensate che la frase sia del cumulo di spazzatura che è anche segretario della Lega? Errore! L’ha pronunciata il suo padre spirituale, il lugubre Marco Minniti, Pd, lo stato di polizia fatto uomo.

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Linea dura sull’immigrazione, caccia all’untore e attacchi razzisti a Foggia

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Linea dura sull’immigrazione: caccia all’untore e altri spauracchi razzisti. Intanto a Foggia continuano le aggressioni. Da Comitato Lavoratori delle Campagne

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I decreti sicurezza dietro il focolaio dell’ex caserma di Treviso

I migranti hanno manifestato per il rischio contagi. Ora la Lega li accusa. E già a giugno le associazioni denunciavano il sovraffollamento nel centro, dovuto all’abolizione degli Sprar

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Cosa sono e quanto costano le navi da quarantena per i migranti?

Sono state adottate sia dall’Italia sia da Malta, ma non convincono né gli epidemiologi né i difensori dei diritti umani. E poi hanno dei costi esorbitanti.

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Slovenia. Due mesi di rivolta sociale

Da oltre due mesi la Slovenia è attraversata da una manifestazioni che ogni venerdì attraversano le principali città del paese.
La gestione della pandemia, tra corruzione e violenza di polizia, la crisi sociale, ha innescato un movimento sociale ampio e radicale. A ciò si aggiunge il crescente autoritarismo del governo di estrema destra varato in gennaio, dopo il fallimento della debole coalizione di centro.

Ne abbiamo parlato con Matej, un compagno sloveno

AUDIO: https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020-06-30-matej-slovenia.mp3?_=1

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FONTE: https://radioblackout.org/2020/06/slovenia-due-mesi-di-rivolta-sociale/


Centri di accoglienza, la questione dei contagi da Covid-19

Centri di accoglienza29 giugno 2020

Il focolaio di Covid-19 scovato la settimana scorsa al magazzino Bartolini delle Roveri a Bologna si è riversato sul centro di accoglienza straordinaria (cas) di via Mattei dove risiedono due lavoratori dell’azienda del settore della logistica. Nel week end è emerso che i contagi all’interno della struttura che ospita richiedenti asilo erano otto, ma nel pomeriggio di domenica 28 giugno è stato effettuato il tampone a tutti i migranti e i risultati potrebbero rivelare nuovi positivi. Coordinamento Migranti, che insieme ad Asgi ed altre associazioni aveva già messo in guardia dai rischi che si correvano all’interno del Mattei a causa delle condizioni di permanenza nella struttura, torna a puntare il dito contro le istituzioni, che “dimostrano di non avere a cuore la salute dei migranti”.
Non solo: per il coordinamento esiste proprio un doppio rischio cas-logistica, dal momento che molti degli ospiti delle strutture cittadine lavorano saltuariamente nei magazzini, anche all’Interporto.7

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