Tag Archives: persone immigrate

Ora parliamo noi! Il lavoro migrante non può essere messo a tacere! Il 30 maggio i migranti tornano in piazza!

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Organizzato da Coordinamento Migranti Bologna

ORA PARLIAMO NOI: IL LAVORO MIGRANTE NON PUÒ ESSERE MESSO A TACERE!

Noi siamo migranti che hanno passato la quarantena a fare i lavori essenziali. Siamo donne e uomini che hanno lavorato nei magazzini e nelle fabbriche, nei campi e nei supermercati, che hanno consegnato a casa le merci più varie, che hanno sanificato le vostre case, le aziende e gli ospedali, che hanno badato ai malati e agli anziani. Alcuni di noi invece hanno perso il lavoro, non hanno potuto usufruire dei sussidi statali e ora senza lavoro e reddito rischiano di perdere il permesso di soggiorno.

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Contro la regolarizzazione a tempo determinato: rompiamo le catene del lavoro migrante!

Coordinamento Migranti

Dopo settimane di patetico dibattito sulla pelle delle donne e degli uomini migranti, la regolarizzazione tanto sbandierata dal governo inizierà il primo giugno per concludersi il 15 luglio. Non sono ancora chiare le modalità per accedere e bisognerà aspettare decreti e circolari ministeriali per comprenderne il preciso funzionamento. Altre cose sono invece chiarissime: anche se la ministra Bellanova piange dalla commozione, questa regolarizzazione non è pensata per i migranti.

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Regolarizzazione braccianti: norme ipocrite e donne invisibili

Braccianti e regolarizzazione

Un’analisi femminista dell’articolo 110 bis del Decreto Rilancio, che esclude gran parte delle persone migranti irregolarmente soggiornanti, condona i datori di lavoro sfruttatori e invisibilizza il lavoro femminile e le sue problematiche.

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Braccianti “usa e getta”, come le mascherine. Accade a Terracina

19 maggio 2020

Un bracciante di 33 anni di origine indiana, uno dei tanti che lavorano nella zona dell’Agro Pontino, a Terracina (LT), avrebbe osato chiedere ai suoi titolari mascherine e dispositivi di protezione individuale sul posto di lavoro, secondo i protocolli per l’emergenza Covid-19. L’uomo, per tutta risposta, ha ricevuto una lettera di licenziamento a seguito della quale ha richiesto il salario spettante per il lavoro svolto. Stando alla ricostruzione finora emersa, in risposta a questa richiesta, il bracciante sarebbe stato picchiato e gettato in un canale di scolo dai suoi datori di lavoro. Il bracciante è finito al Pronto soccorso con ferite alla testa provocate da un corpo contundente, varie fratture e lesioni in più parti del corpo.

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I Centri per il rimpatrio, senza rimpatrio

La detenzione dei migranti era necessitata dalla scusa di dover di procedere alle espulsioni. Ma ora che le deportazioni sono ferme, questi luoghi ci ricordano sempre più che l’eccezione non è mai avulsa da quello che le sta attorno.

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Coronavirus, il Tribunale dice no al trasferimento dei richiedenti asilo da via Mattei

11 maggio 2020. Cordinamento migranti: “Sentenza che conferma il razzismo delle leggi e delle istituzioni di questo Paese”. Asgi, che aveva presentato l’esposto: “Decisione ingiusta”. Ieri sera, intanto, solidali con megafono e fuochi d’artificio sotto il carcere della Dozza.

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Schiavi del ricatto. Ecco chi sono i braccianti nei campi

I migranti braccianti in agricoltura sono gli schiavi di ...

I migranti non sono tutti uguali. Ma così come gli italiani sfruttati, hanno una cosa in comune: sono sotto ricatto. Dai figli a carico al permesso di soggiorno, da un visto da ripagare alla trafila per l’asilo, ecco cosa definisce la schiavitù moderna.

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Roma- Ancora proteste e pestaggio nel CPR di Ponte Galeria

1 maggio 2020
Nelle ultime settimane, grazie alla quarantena, la polizia ha alzato il livello di violenza nelle strade. L’abbiamo visto a Torino, o il 25 Aprile a Milano.
In tutto il mondo in effetti girano video di sbirri italiani che picchiano gente con la scusa dei controlli.
Se prima la violenza veniva esercitata nascondendosi, in strade non affollate o nei commissariati, adesso si fa meno caso alle apparenze. 
Per chi i pestaggi li ha sempre avuti come pane quotidiano, la situazione è sempre più difficile.
Ce lo dicono, oltre a ciò che si vede in strada con lx senza tetto, le persone pestate e uccise nelle prigioni.

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Immigrazione, sanatorie, regolarizzazioni, documenti… ripartiamo dalle lotte!

 

Immigrazione, sanatorie, regolarizzazioni, documenti... ripartiamo dalle lotte!

La diffusione del virus e la sua gestione, sin da subito, hanno fatto emergere le numerose contraddizioni del sistema in cui viviamo e che abbiamo contribuito a creare, in cui la salute delle persone vale meno del profitto che possono produrre.

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Roma – Rivolta nel CAS di Torre Maura

Nel pomeriggio del 14 aprile nel CAS di Torre Maura sono state date alle fiamme lenzuola e mobili, l’incendio pare essere partito dal terzo piano. Nei giorni passati all’interno del centro sono stati refertati 4 casi di positività al covid19 e tutte le persone presenti nella struttura erano state rinchiuse. Pare però che da settimane venivano chiesti i tamponi per i cosidetti “ospiti”. Per questo c’erano stati dei tentativi di fuga, oltre ad attacchi alla struttura da parte dei fasci. Così da giorni alcuni mezzi della polizia presidiavano l’ingresso ed era stata anche alzata la recinzione.
Già il 7 aprile alcuni solerti cittadini avevano dato l’allarme perché si erano accorti che alcuni “ospiti” stavano scavalcando le mura del CAS.

Sfruttamento e caporalato in Romagna

Sfruttamento lavorativo ai tempi del Covid19 anche in Romagna. Nella clandestinità e nella precarietà le persone sono costrette ad accettare ogni sfruttamento, per la gioia dei padroni italiani che decidono il prezzo del lavoro e della vita delle persone. Abolizione subito delle leggi anti-immigrati dalla Bossi-Fini in avanti! Nessuno deve essere sfruttato!

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LA CATASTROFE SI CHIAMA CAPITALISMO, ED E’ LA REGOLA – UN COMUNICATO (E UN APPELLO) DA BERLINO

Pubblichiamo un comunicato da Berlino in occasione di un’ occupazione di case avvenuta il 29 marzo

“Noi occuperemo…
…finché non dovremo più farlo”, scrivevamo. Abbiamo spesso occupato case a Berlino, molte sono state di nuovo sgomberate. Ma ora la situazione è diversa. In tempi di “crisi”, questa frase può trasformarsi in un appello: “Unitevi a noi, facciamo in modo che succeda ovunque!”

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Da Garbatella al Punjab, passando per l’Agro Pontino. Le campagne ai tempi del Coronavirus

26 marzo 2020

Alle 6,45 del mattino siamo entrambi sull’uscio di casa. «Guarda, ho già le scarpe ai piedi, conviene che vada io». «Ma tu ci sei andato ieri». Sgomitiamo per chi debba occuparsi della spesa al mercato rionale a duecento metri dal nostro palazzo, per conquistarci gli unici quindici minuti di aria fresca della giornata. A Garbatella, quartiere della periferia sud di Roma, l’offerta del mercato non è cambiata di molto, sono però i clienti ad avere cambiato abitudini: arrivano a ore improbabili, se non hanno la mascherina si coprono il viso con la sciarpa, cercano di rispettare una certa distanza mentre aspettano che gli inservienti riempiano le buste, lanciano sguardi preoccupati se tocco una pera o sfioro un carciofo.

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