NAPOLI: “TU CI CHIUDI – TU CI PAGHI”. IN MIGLIAIA PER LE STRADE DURANTE IL PRIMO “COPRIFUOCO”.

24 ottobre 2020

Serata e nottata di proteste – e di scontri – a Napoli, in concomitanza con il via al “coprifuoco” notturno dalle ore 23 alle ore 05. Una misura disposta da un’apposita ordinanza regionale firmata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulla scorta di quanto già deciso in Lombardia dal presidente del Pirellone, Attilio Fontana. Migliaia le persone che non hanno rispettato l’imposizione di rientrare nelle proprie abitazioni, sfilando in più punti della città. Nel mirino: palazzo Santa Lucia, sede della Giunta regionale della Campania.

Tu chi chiudi – tu ci paghi” e “La salute è la prima cosa, ma senza soldi non si cantano messe – Stop affitti, tasse e utenze“: questi alcuni degli striscioni esposti durante le proteste. Più d’una, infatti, quelle che hanno attraversato Napoli, anche con diversi scontri di piazza e momenti di tensione con le forze dell’ordine schierate in città.

Una dinamica sicuramente molto complessa, quella delle piazze di Napoli. Di certo, non un’esplosione isolata e improvvisa. Da giorni, infatti, in Campania, ci sono manifestazioni e iniziative contro le chiusure disposte dalla Regione, senza che alle varie ordinanze di “lockdown” si accompagni alcuna misura di protezione sociale e di redistribuzione del reddito.

Il tutto, in un corpo sociale – precari, studenti, lavoratori autonomi, partite Iva, oltre a un’ampia fascia di persone che sopravvive di piccola economia informale – già duramente segnato dalla prima chiusura totale, quella della primavera 2020. Intanto De Luca continua a perseverare lungo una linea – soprattutto comunicativa, con esternazioni mediatiche e minacce di una nuova serrata “per 30-40 giorni” – da cacicco locale, nascondendo così dietro le esternazioni social la drammatica mancanza di interventi e di programmazione, sanitaria e sociale, che ha già iniziato a presentare il conto in termini di contagi, di strutture ospedaliere in grave affanno, di condizioni di vita drasticamente peggiorate per migliaia e migliaia di persone.

La corrispondenza da Napoli di Salvatore Prinzi, compagno dell’ex Opg Je So Pazzo e di Potere al Popolo. Ascolta o scarica


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