Category Archives: Racconti e testimonianze dai territori

Trasporti. Come prima, peggio di prima

Trasporti. Come prima, peggio di prima
7 ottobre 2020
Torino. In uno dei tanti pomeriggi annuvolati che questo ottobre ci riserva, un gruppo di compagni e compagne ha scelto di farsi un giro su alcuni mezzi delle principali linee GTT della rete urbana locale. Volantini e speakeraggio al megafono per raccontare la cruda guerra ai poveri al tempo della pandemia: il costo esoso del biglietto, i tagli alle corse e il diradarsi delle fermate, il sovraffollamento dei bus che impedisce il mantenimento delle distanze e la tutela della salute di chi ogni giorno è costretto a servirsi dei trasporti per mettere insieme il pranzo con la cena, la ripresa dei controlli alle fermate, le crescenti spese militari unite agli enormi tagli ai servizi sociali fondamentali.

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Anche da positivo Trump minimizza il coronavirus (e annuncia le dimissioni dall’ospedale)

Anche da positivo Trump minimizza il coronavirus (e annuncia le dimissioni dall’ospedale)

6 ottobre 2020

Kayleigh McEnany, l’addetta stampa della Casa Bianca nota per aver detto che Trump non avrebbe mai permesso al Covid di arrivare in America, è risultata positiva. McEnany è l’ennesimo funzionario della Casa Bianca a finire nella lista dei positivi (…). La lista si estende anche alla cerchia personale dei contagiati, la prima è Claudia Conway, figlia di Kellyanne Conway, risultata positiva al test dopo essere stata un contatto con sua madre. In tutto questo la Casa Bianca continua a essere senza direttive su come gestire l’emergenza di cui è protagonista. I membri dello staff riferiscono di non avere alcun protocollo, di non sapere se devono entrare in isolamento o se devono andare al lavoro e che tutto è lasciato alla loro iniziativa.

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Ci stanno uccidendo


(In Cile tra il 18 marzo e il 7 luglio sono state arrestate oltre 90 mila persone, il doppio di quelle registrate nel periodo della rivolta dell’autunno 2019, quando milioni di persone protestavano in strada. Foto Izquierdadiario.es)

1 ottobre 2020 – Non lasciano uscire la gente nemmeno per andare a fare la spesa. L’altro giorno hanno preso alcuni bambini che andavano a comprare qualcosa in un chiosco, li hanno fermati, perquisiti in tutto il corpo e poi gli hanno puntato l’arma alla testa. Uno dei bambini aveva tre anni. La denuncia di una mamma di una delle villas miserias di Buenos Aires, cui è stato ucciso il figlio lo scorso anno, è impressionante. Accade assai spesso che alcuni dei processi che in Europa si manifestano con maggior lentezza e in modo meno intenso e visibile, mostrino prima e più apertamente il loro volto in América Latina. Purtroppo si tratta quasi sempre di un volto spietato. Conosciamo da tempo e fin troppo bene le straordinarie capacità del capitalismo di trasformare le sue crisi, anche le più profonde, in opportunità. Sta accadendo con l’estrattivismo, in América Latina (ma anche da noi), che approfitta dell’emergenza (sanitaria, economica, etc.) per intensificare la violenza predatoria e giustificarne le devastanti conseguenze ambientali e sociali. Come racconta qui Raúl Zibechi, tuttavia, la pandemia e il confinamento forniscono oggi l’occasione per sferrare un’aggressione violentissima ai territori latinoamericani con una repressione di inaudita ferocia nei confronti di chi all’estrattivismo si oppone e, più in generale, dei settori popolari. In particolare di quelli che nell’autunno dello scorso anno erano stati protagonisti di grandi rivolte come quelle cilene ed ecuadoriane. Una impetuosa ondata di assassinii, arresti e abusi di potere da parte delle forze dell’ordine, accompagnata in molte regioni dall’offensiva dei paramilitari, si sta abbattendo sull’intero continente, dalla crescita del razzismo istituzionale e sistematico degli Stati Uniti alle repressioni “normalizzate” sui Mapuche nella Patagonia argentina e cilena. La tenebrosa risonanza tra la denuncia della quarantena selettiva che diventa segregazione in molti quartieri di Madrid, Portland, Bogotà, Rio de Janeiro e Santiago del Cile è piuttosto evidente, ma la resistenza non manca e comincia a organizzarsi

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Una compagnia di Gig Economy lancia una piattaforma simile a Uber, ma per lo sfratto delle persone

21 settembre 2020

Stati Uniti. Una società chiamata Civvl dice che lo sfratto delle persone è “il migliore mezzo per far soldi grazie al Covid-19”. “COL COVID-19 MOLTI AMERICANI SONO DECADUTI IN TUTTI GLI ASPETTI”, si legge sul sito dell’azienda. Ma non si tratta di una petizione per chiedere un’aiuto per l’affitto. Invece, è un invito da una società chiamata Civvl per “Essere assunto come squadra di sfratto”.

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Controllo degli affitti in Catalogna. Una vittoria del movimento contro gli sfratti

disegno di martina di gennaro

23 settembre 2020

“State disinfettando il manganello a ogni nuovo sgombero?”, chiede via Twitter un’attivista di Barcellona ai Mossos d’Esquadra, la polizia catalana. La violenza con cui i funzionari di polizia in Catalogna trascinano a forza fuori dalle loro case donne sole con bambini, lavoratori migranti, coppie di anziani, disabili, contrasta amaramente con lo zelo con cui fanno rispettare le leggi per difendere la popolazione dal virus. Nello stato spagnolo ci si può ritrovare sul collo il ginocchio di un poliziotto per avere la mascherina messa male; ma solo nella prima settimana dopo la fine della moratoria a Barcellona sono stati eseguiti centocinquanta ordini di sfratti, circa trenta al giorno. Eppure la casa è il principale dispositivo di protezione individuale (e collettivo) per il pericolo di contagio. A difendere le persone in pericolo di rimanerne senza, però, non ci sono le istituzioni, neanche quelle progressiste, ma solo i militanti di base della rete dei Sindacati di quartiere, anch’essi in gran parte vittime di sfratti o in pericolo di sfratto.

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Pandemia Covid-19 : per una riflessione su salute, cura e territori. Appunti da Congiunzioni

Nello stesso modo in cui la scuola tende a paralizzare l’apprendimento autonomo e il trasporto intralcia il camminare a piedi, la medicina è divenuta uno dei piu grandi ostacoli alla capacità di curarsi da sé. I prodotti di ciascuna di queste istituzioni sono in competizione con un valore d’uso di cui la gente usufruiva da sempre in maniera autonoma.

Ivan Illich, La convivialità, 1973

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Nuova ondata di proteste in Egitto: la sofferenza delle classi popolari metterà in difficoltà il regime?

28 settembre 2020

Si scende in piazza contro il piano di demolizioni di edifici costruiti in maniera abusiva in tantissimi quartieri e città egiziane portato avanti dal regime di Al-Sisi, sempre più attivo in operazione di gentrification e speculazione edilizia

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Paura “seconda ondata”. Mascherine all’aperto obbligatorie anche in Sicilia

Mascherina obbligo aperto Covid dove Lombardia Genova Campania Calabria Sicilia

27 settembre 2020

Quello delle mascherine all’aperto per arginare il pericolo di una “seconda ondata” del virus che provoca il Covid-19 sembra essere diventato un mantra. Già l’ultimo dpcm del premier Conte aveva prorogato fino al 15 ottobre le misure decise finora (suscettibili di un prossimo prolungamento fino alla fine dell’anno): tra queste anche l’obbligo di indossare la mascherina dalle ore 18.00 alle 6.00 nei luoghi all’aperto dove “non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di un metro dalle altre persone” e dove permanga il rischio di “assembramenti” ovvero davanti a locali notturni, nelle vie della cosiddetta “movida”, nei dehor di pub e ristoranti a meno di essere seduti a un tavolo. Queste misure sono state da qualche giorno inasprite da alcune regioni. Dopo la Campania e la Calabria, ora con un’ordinanza firmata dal presidente Nello Musumeci il 27 settembre (valida dal 30 settembre al 30 ottobre) l’uso della mascherina all’aperto è stata resa obbligatoria anche in tutta la Sicilia.

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Francia, tra pandemia in ascesa e scioperi

Francia

26 settembre 2020

Non c’è solo la Gran Bretagna, al centro di uno scambio di battute tra il premier Boris Johnson e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, tra i Paesi in cui la pandemia da Covid-19 sta facendo vorticosamente risalire la curva dei contagi.
In Europa un altro Paese che viaggia quotidianamente a cinque cifre è la Francia. “Se ogni giorno in Italia vengono trovati circa 1500 nuovi positivi – osserva ai nostri microfoni Lorenzo Battisti, che si trova a Parigi – in Francia sono tra i 10 e i 13mila“.

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Covid riot, il virus della rivolta. Rabbia nelle città per le restrizioni

Covid riot, il virus della rivolta. Rabbia e frustrazione nelle città per le

Di fronte alle nuove restrizioni attuate da vari stati e in alcune città, nascono spontaneamente e un po’ dovunque proteste e manifestazioni contro le misure dei governi e delle amministrazioni locali, viste come un tentativo di nascondere le proprie inefficienze e un modo per colpire selettivamente i quartieri e gli strati popolari più poveri.
Chi governa e chi gestisce l’informazione ufficiale lancia già segnali di preoccupazione per la tenuta dell'”ordine pubblico”. Altri recuperatori della politica cercano di imbrigliare le proteste e farsi portavoce soprattutto della componente della classe media (ristoratori, commercianti, albergatori, negozianti) che non nascondono i propri malumori.
Riproduciamo un articolo dai media mainstraem.

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Mascherine obbligatorie in Campania e Calabria (e non solo): «Mille euro di multa a chi cammina senza»


25 settembre 2020 – Risalgono i contagi da Covid-19 dopo il calo estivo. In alcuni stati d’Europa torna l’obbligo della mascherina anche all’aperto, ad esempio nella Repubblica Ceca e in molte zone della Francia. Anche in Spagna la comunità autonoma di Madrid ha deciso di estendere le restrizioni alla mobilità nella città con misure che interessano più di un milione di persone, che hanno anche provocato diverse proteste perché considerate come un “confinamento classista” che interessa solo le zone più povere della capitale. L’Inghilterra dal canto suo, dopo aver effettuato un nuovo lockdown “parziale” che vede coinvolti più di 2 milioni di abitanti, già pensa a un nuovo lockdown nazionale, sull’esempio di Israele che è stato il primo stato del mondo ad imporre una seconda chiusura totale. Ed anche in Italia dopo la fine del lockdown si registra un record di contagi riscontrati: circa 1.900 al 25 settembre e quasi 3.000 focolai attivi. Nelle scuole circa 400 quelle colpite e una quarantina di istituti chiusi. Alcuni comuni (ad esempio Foggia, Polignano (Bari), Formia in provincia di Latina, il centro storico di Genova ed altre zone della Liguria come i comuni della Lunigiana) hanno reintrodotto l’obbligo di portare la mascherina anche fuori dai luoghi al chiuso. L’esempio è stato ripreso dal governatore Vincenzo De Luca, che ha reso questa pratica obbligatoria sull’intero territorio della regione Campania attraverso una apposita ordinanza. Introducendo multe fino a mille euro. “Dopo l’ordinanza di ieri ci sono 24 ore di tolleranza sulla mascherina, poi devono partire con multe da mille euro (…). Se nei prossimi tre-quattro giorni – ha detto De Luca in diretta facebook – verifichiamo con gli epidemiologi che la curva del contagio non si stabilizza e non scende, chiuderemo tutto, senza dati tranquillizzanti cominciamo a prendere in mano questioni come la movida, senza nessuna esitazione”.
La Campania è stata poi subito imitata anche dalla Calabria. E come sembra presto anche il Lazio potrebbe seguire la stessa strada delle due regioni. Intanto, dopo Lucoli, frazione dell’Aquila (Abruzzo), Aidomaggiore, piccolo paese di 430 abitanti in provincia di Oristano (Sardegna) è il secondo comune dopo la fine del lockdown in Italia a diventare interamente zona rossa, con la reintroduzione dell’autocertificazione obbligatoria per uscire di casa. Il Governo nega di pensare ad un nuovo lockdown nazionale e pensa a zone rosse localizzate, mentre si prepara a prolungare fino alla fine dell’anno lo “stato di emergenza” in scadenza il 15 ottobre.


Situazione dei migranti in Bosnia

Ascolta l’audio con Giulio, autore dell’articolo su Dinamo Press “L’isolamento dei migranti in Bosnia“, di qual’è la situazione dei migranti che attraversano la rotta balcanica durante l’epidemia Covid 19, nello specifico sul passaggio in Bosnia:

https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/Bosnia-e-Covid.mp3?_=1

leggi l’articolo

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Pandemia di classismo, a Madrid il lockdown riguarda solo i poveri

23 settembre 2020

Madrid. L’amministrazione di destra, oltre ad aver sottovalutato il primo stato d’allerta della pandemia, ha deciso un confinamento solo per le periferie dove vivono soprattutto immigrati e altre persone appartenenti alle fasce sociali più svantaggiate

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Nell’era del coronavirus si intensifica la guerra agli immigrati da parte dei governi europei ed occidentali

24 settembre 2020, di noinonabbiamopatria.blog

E’ una imperdonabile mancanza l’assenza di un articolo di denuncia sulla crescente guerra degli stati occidentali nei confronti degli immigrati da parte di questo blog. Le immagini delle rivolte degli immigrati nel lager dell’isola di Lesbo e della repressione poliziesca dello stato greco, così come le recenti notizie delle asportazioni degli uteri delle donne immigrate perpetrate nei “camps” allestiti dal governo Trump ci parlano proprio di questa specifica guerra. Il blog Noi non abbiamo patria tenta di porre rimedio a questa lacuna, seppure in maniera incompleta e frettolosa.
Riportiamo le cronache circa la rivolta scoppiata nel campo lager di Moria sull’isola di Lesbo che provengono da compagni anarchici greci.

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Germania. Protesta contro la nuova dimostrazione di complottisti di destra a Walldorf

Riguardo alle passeggiate dei cosiddetti “Walldorfer Corona-Rebellen”e alle loro “passeggiate del lunedì”, dopo essere stato tranquillo per un certo periodo di tempo, lunedì 21 settembre Walldorf è diventato di nuovo il terreno di marcia di circa 60 fan della cospirazione sul Covid e nazionalisti di destra.
Tuttavia, questi potevano tenere il loro raduno solo di fronte a diverse e soprattutto rumorose proteste antifasciste.

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