Covid, a che punto è la notte – Intervista a un infermiere di un ospedale milanese

Covid, a che punto è la notte – Intervista a un infermiere di un ospedale milanese

18 ottobre 2020, da milanoinmovimento.com

A fine marzo, in pieno disastro, pubblicavamo una prima intervista a un nostro compagno che lavorava come infermiere nei reparti Covid19 presso una grande struttura ospedaliera milanese. Poi, nei mesi, abbiamo continuato a sentirlo su altre questioni come il rinnovo del contratto della sanità privata e gli scioperi del personale medico. In questo fine settimana di metà ottobre lo abbiamo nuovamente interpellato per capire quale sia la situazione reale di un ospedale di Milano in questo momento.

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Per una fenomenologia di Confindustria

1) In quale stato versa il padronato italiano? Per una fenomenologia di Confindustria

Dal negazionismo all’economia di guerra. La crisi

Il confindustriale è uomo pratico. Un secolo di addomesticamento nel capitalismo italiano ha reso mediocri le sue ambizioni. Decenni di gestione industriale l’hanno trasformato in un individuo refrattario a ogni avventura. Verrebbe perciò da sé credere che quest’abitudine a porsi solo problemi che può facilmente risolvere abbia portato il confindustriale a essere un capitalista discretamente realista. Non è così. Certo, il confindustriale per sua natura non può che detestare la fantasia, ma allo stesso tempo non si può nemmeno dire che apprezzi sempre la realtà!

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Francia. La notte non è tenera

Sull’hoverboard nel cortile deserto del Louvre

17 ottobre 2020

Coprifuoco. È una manifestazione esemplare del potere, l’occupazione poliziesca di uno spazio e di un tempo di libertà. La misura simbolicamente più odiosa e materialmente più inefficace che l’emergenza sanitaria abbia riesumato

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Italia. Quota diecimila, ospedali in allarme

Quota diecimila, ospedali in allarme

17 ottobre 2020

Ieri è stata superata la soglia di 10 mila nuovi casi positivi in 24 ore. Per l’esattezza, sono stati 10.010, rilevati grazie a 150 mila tamponi. Sono circa 1.200 in più del giorno precedente, mentre i test sono oltre dodicimila in meno. Il rapporto tra casi positivi e tamponi sale ancora e adesso tocca il 6,6%. Rispetto a giovedì si registrano 55 decessi, cioè 28 in meno. Ma questa è l’unica nota positiva della giornata: i pazienti in terapia intensiva aumentano di 52 unità e adesso i ricoverati gravi sono 638.

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La scuola è di fatto al collasso

17 ottobre 2020

Ad un mese dall’inizio delle scuole la situazione del mondo della formazione italiana è già al collasso.
Come sapevamo da mesi i flussi di milioni di studenti e studentesse per tutto lo stivale avrebbero rappresentato una dinamica favorevole alla diffusione del Covid-19.

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Lo smartworking aumenta la produttività del 15%

16 ottobre 2020

Lo studio del Politecnico di Milano. I licenziamenti saranno il premio per i lavoratori.

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Bologna. Chiusura di alcune piazze.

Il Comune di Bologna chiude alcune piazze frequentate soprattutto dai giovani. Una foglia di fico che nasconde la totale inerzia riguardo ai veri luoghi del contagio, soprattutto mezzi di trasporto e luoghi di lavoro.

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In Sicilia schierate le forze dell’ordine contro gli assembramenti di studenti

15 ottobre 2020

Punirne dieci per educarne cento. E’ il principio “pedagogico” che il Governo e le forze dell’ordine intendono sperimentare nelle scuole siciliane in tempi di pandemia da Covid-19.

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Milano si ammala, scenari di un possibile lockdown

Milano si ammala, scenari di un possibile lockdown

15 ottobre

Ora ad avere paura è Milano. A differenza della prima ondata, questa volta il grande malato lombardo è il capoluogo. È nelle corsie degli ospedali milanesi che si vede il ritorno del virus.

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Il distanziamento e il capitalismo non vanno d’accordo

14 ottobre 2020

E mo’ basta! Non azzardatevi a toccare la Scuola, siamo pronti a scendere in Guerra…
Dopo che il mondo intero ha visto alla televisione le nostre miserie, fatte di figli che piangevano i padri su Zoom e di parroci che impartivano l’estremo saluto in teleconferenza… ci eravamo promessi – era maggio – che queste cose non si sarebbero ripetute, che avevamo imparato la lezione, che ci saremmo rialzati, che nelle condizioni estreme l’Italia sa dare il meglio, che dove cresce il pericolo cresce anche ciò che salva, e altre panzane. E invece tutto è tornato a ripetersi pari pari. Avevamo detto basta alle lezioni a distanza e basta ai contatti simulati, e invece siamo qui a parlare di mettere le superiori in didattica tele-trasmessa per decongestionare i mezzi di trasporto.

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Appena riaperto il CPR di Milano si ritrova già con una bella rivolta

14 ottobre 2020

Non devono aver avuto una bella cera le facce del sindaco Sala e del questore Bracco quando, lunedì mattina, persi in grattacapi tra un focolaio di Covid e l’altro, sono stati accolti con la notizia di un ben più preoccupante focolaio di rivolta scoppiato nell’appena inaugurato Centro di Permanenza per il Rimpatrio di via Corelli.

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La politica assassina del governo Conte bis di fronte alla ripresa del coronavirus

14 ottobre 2020, di https://noinonabbiamopatria.blog

Con questo titolo non c’è alcuna possibilità di essere fraintesi. Non c’è alcuna contiguità con la teoria che il covid-19 non esiste o non faccia male. Esiste e fa male! La teoria negazionista è una visione sociale determinata dalle necessità del processo di riproduzione delle relazioni complessive del valore del capitale che rendono impossibile contrastare la pandemia, in quanto è un elemento endogeno del processo stesso dell’accumulazione del capitale e della distruzione delle forze produttive naturali che ne consegue. In sostanza il capitale impersonale, stretto tra rincorsa all’accumulazione e creazioni delle condizioni di riproduzione della forza lavoro, oscilla tra DPCM e negazionismo.

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Decine di famiglie supportate, ma la Colonna Solidale ha ancora bisogno di “forze attive, di donazioni e di fare rete”

Bologna. Il progetto partito durante il lockdown fa un bilancio delle attività svolte e sottolinea l’esigenza di portare avanti questa esperienza di “solidarietà dal basso”: continuano raccolta e distribuzione di prodotti di prima necessità, in connessione con “le lotte che danno respiro alla città, la partecipazione attiva, la difesa dei territori e degli spazi sociali”.

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“In Lombardia non si poteva fermare la produzione”. In Lombardia si poteva solo crepare

14 ottobre, di Sandro Moiso

Francesca Nava, Il focolaio. Da Bergamo al contagio nazionale, Editori Laterza, Bari – Roma 2020, pp. 242, 15 euro

“…eh, ma io in questo momento rifornisco la Jaguar” (Marco Bonometti, Presidente di Confindustria Lombardia)

“Abbiamo anche minacciato di fermare la produzione, certo. E’ l’unica arma che abbiamo. Loro si sono sentiti ricattati, noi abbiamo detto «ricattati è poco, possiamo fare anche di peggio»” (Operaio della Dalmine – Gruppo Tenaris)

Il titolo scelto per questa recensione è tratto dalla frase che chiude, come un macigno, il penultimo capitolo del bel saggio-reportage della giornalista di origini bergamasche Francesca Nava, appena pubblicato dagli Editori Laterza. Un saggio imprescindibile per tutti coloro che vogliano parlare o discutere, a ragion veduta, dell’inferno pandemico scatenatosi a partire dalla Val Seriana alla fine di febbraio di quest’anno.

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Milano – 25 ottobre presidio al CPR di Via Corelli

È incredibile, ma in un momento come quello che stiamo vivendo, tra paure e impoverimento generalizzato, chi governa la città non trova niente di meglio che aprire una nuova prigione. Gente che, partendo da paesi in cui l’ansia di profitto dei predatori ha rubato terre e risorse offrendo in cambio guerre, quando riesce ad arrivare in questo paese, senza perdere la vita in mare o alle frontiere, cosa trova? Barriere, barriere mai riservate a chi viene dalla parte “giusta” della terra.

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