Coronavirus: proteste e scontri a Santiago del Cile per carenza di cibo

Coronavirus: proteste e scontri a Santiago del Cile per ...
19 maggio 2020. I disordini sono avvenuti nel quartiere povero di periferia di El Bosque. I residenti di El Bosque, un quartiere povero di periferia di Santiago del Cile, si sono scontrati con la polizia durante le proteste per la carenza di cibo in questo periodo di isolamento imposto per contrastare la diffusione del coronavirus nel Paese. I manifestanti, per la maggior parte con viso coperto, hanno eretto barricate, usato bastoni e lanciato pietre contro gli agenti, che hanno risposto con gas lacrimogeni.

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Solidarietà con le compagne e i compagni arrestati il 13 maggio 2020

In questi giorni inizia a prendere forma la realtà che avremo davanti nell’immediato futuro:

  • da una parte un pesante peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro del proletariato, con la crescita della disoccupazione e con l’attuazione di una cassa integrazione generalizzata per emergenza Covid (soldi che però i lavoratori non hanno ancora ricevuto da quando sono stati messi in CIG); con la continua privatizzazione della sanità, al di là delle dichiarazioni ipocrite su medici ed infermieri dipinti come “angeli” ma sanzionati disciplinarmente non appena si lamentano delle carenze; la completa chiusura delle scuole e dei servizi educativi/assistenziali per i minori, ecc.
  • dall’altra il tentativo di cancellare ogni forma di libertà di espressione e di organizzazione sindacale e politica, perché resta primario solo “lavorare e produrre profitto”. Ogni manifestazione di dissenso viene immediatamente punita utilizzando strumenti economici, le sanzioni e le multe, su una popolazione già sfinita dall’isolamento di questi mesi e utilizzando l’arresto ed il carcere quando la resistenza diventa più forte.

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Preoccupazione tra gli educatori dopo l’emergenza sanitaria

USI CIT COOPERATIVE SOCIALI
Comunicato USI Parma

T.S.O. storie di ordinari abusi durante l’emergenza sanitaria

T.S.O. storie di ordinari abusi durante l’emergenza sanitaria

Alcuni giorni fa c’è stato un inquietante caso di Trattamento Sanitario Obbligatorio a cui è stato sottoposto un 33enne, Dario Musso abitante a Ravanusa, in Sicilia, provincia di Agrigento. Dario il 2 di maggio scorso semplicemente con un megafono parlava ai suoi concittadini invitandoli ad uscire di casa, a tornare alla vita normale, a ribellarsi agli abusi.  Per questo è stato avvicinato e poi fermato da una volante dei carabinieri che sono intervenuti in modo spropositato dal momento stesso in cui il ragazzo non dava segni di alterazione né aveva opposto resistenza, al contrario appariva tranquillo e collaborativo.
In un breve video caricato su Youtube si vede dapprima il ragazzo fermo su di un’automobile parlare al megafono invitando le persone a “svegliarsi” a uscire a ribellarsi, a non sottostare più alle restrizioni imposte con la quarantena, poi in un momento successivo con una ripresa dall’alto si vede il ragazzo in piedi fuori della macchina ragionare tranquillo essere avvicinato da due carabinieri e tre sanitari. Nel proseguo del video si vedono i carabinieri portargli le mani dietro la schiena e poi gettarlo malamente a terra, dopodiché i sanitari iniettargli qualcosa con una siringa, presumibilmente un sedativo.

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Pandemia e repressione in Cile. Una lettera della Coordinadora Feminista 8 de marzo

Pubblichiamo la lettera del Comitato Internazionale della Coordinadora Feminista 8 de marzo cilena, che denuncia l’aggravarsi della repressione del presidente Piñera di fronte alla nuova esplosione di manifestazioni e proteste sociali. Nel mezzo della pandemia, il 18 maggio a Santiago e in tutto il paese in migliaia sono scesi in piazza contro l’uso dei fondi pubblici per salvare i profitti e non le persone, ridotte alla fame. Si è riaccesa così la contestazione delle politiche del governo che dallo scorso autunno sta mettendo in crisi il neoliberalismo cileno.

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Covid-19. Cronologia marchigiana (e non solo)

da Malamente Rivista (https://malamente.info)

15 marzo 2020

Mantenendo razionalità e spirito critico stiamo anche noi seguendo l’evolversi della situazione Covid-19. E ci stiamo già interrogando su quali saranno le conseguenze (immediate e a lungo termine) sanitare, sociali, economiche e perfino culturali di questa “crisi” arrivata così all’improvviso. Per non perdere il filo degli eventi abbiamo intanto messo insieme una cronologia (in aggiornamento…) di quello che è accaduto nell’ultimo periodo, con focus sulla situazione marchigiana. Ci interessano, in particolare, le iniziative di resilienza, di solidarietà autogestita, di mutuo appoggio, gli scioperi e le agitazioni nei luoghi di lavoro, ma anche l’evoluzione della situazione sanitaria. Vi invitiamo a segnalarci notizie e iniziative a vostra conoscenza. I dati riportati nella cronologia provengono da fonti ufficiali (ad esempio, il sito della Regione Marche per il conteggio dei contagiati sul territorio e quello del Ministero della Salute per il dato nazionale, al netto delle discussioni sulle modalità utilizzate per calcolare queste cifre; il sito del Ministero dell’interno per i numeri relativi ai controlli di polizia).

La cronologia si ferma al 18 maggio, giorno di inizio della cosidetta “Fase 2”.

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Due fogli sullo “Stato di emergenza”: “La Zattera” e “Scirocco”

Di seguito la presentazione dei due fogli e dove trovare i numeri pubblicati.

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La repressione è il loro vaccino. Le lotte sono il nostro!

Comunicato diffuso dalla Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana


La repressione è il loro vaccino. Le lotte sono il nostro
Contro la dittatura della borghesia | Leftcom

La repressione sociale e politica che si è scatenata da quando è scoppiata la pandemia sta raggiungendo livelli sempre più preoccupanti.

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Bologna: misure cautelari e denunce contro la campagna “il padrone di merda”

18 maggio 2020. Sei attivisti bolognesi hanno ricevuto altrettante misure cautelari perchè secondo la Procura del capoluogo emiliano sono stati protagonisti della campagna promossa anche attraverso la pagina Facebook “il padrone di merda”, che denuncia e interviene in difesa di lavoratrici e lavoratori sfruttati.

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Taranto, violenta aggressione dei carabinieri durante il lockdown

L'ufficiale Di Polizia Emoji Arrabbiato Ha Isolato Emotio ...

18 maggio 2020

E’ la sera del 5 Maggio a Taranto. Sono i tempi del Covid 19, del restate a casa, e della sopravvivenza. Per strada le forze dell’ordine controllano che non si verifichino assembramenti e l’auto della polizia locale emette annunci attraverso un megafono.

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Solidarietà, mutualismo sociale e autorganizzazione

18 maggio 2020. Bologna.
Lo dicevamo già un paio di mesi fa: non è uguale per tutte/i. Non è uguale la fase dell’emergenza con gli effetti drammatici nell’immediatezza del quotidiano, non è uguale la crisi sistemica negli aspetti economici e sociali a breve e lungo termine. Sono centinaia di migliaia le persone rimaste senza lavoro e senza reddito, mentre la macchia della precarietà generalizzata si allarga sempre di più e da anni non c’è traccia di un sistema di welfare universalistico e inclusivo. Ad essere colpiti in misura maggiore sono tutte/i coloro che non possiedono altro che la loro forza lavoro e la vedono sempre più sfruttata, che già vivevano in condizioni modeste o modestissime e che ora si ritrovano senza nulla, con nessuna certezza e spesso senza neanche un minimo di speranza. Sono tante, troppe, le persone che non sono in grado di soddisfare i loro bisogni primari, come pagare l’affitto o l’acquisto dei generi alimentari, scendendo al di sotto dei livelli della più elementare sussistenza.

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TerrTerracina. Chiede la mascherina al datore di lavoro: licenziato, picchiato e poi gettato in un canale

Licenziato e picchiato dai datori di lavoro perché aveva chiesto il rispetto delle misure di sicurezza sul lavoro (mascherine). Questi sono i datori di lavoro che il governo Conte tutela con lo scudo penale.

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Ritorno alla normalità: altri anarchici arrestati

Questa notte, sette compagni e compagne sono stati arrestati e altri cinque sottoposti all’obbligo di dimora a Bologna. L’ennesima inchiesta per “associazione sovversiva con finalità di terrorismo”. Da quello che si capisce, a questi compagni si contesta di aver preso parte alla lotta contro i lager della democrazia (i CPR), di aver sostenuto le rivolte scoppiate in molte carceri italiane nel mese di marzo e – a qualcuno di loro – di aver incendiato nel 2018 un ripetitore televisivo in solidarietà con i prigionieri.

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100% SALUTE 100% SALARIO 100% DIGNITÀ

Condividiamo e diffondiamo nella speranza che anche a livello territoriale  si possa trovare l’auspicabile unitarietà nella condivisione delle lotte diversamente da quanto troppo spesso è stato fatto fin ora.

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Chi pagherà lo scotto?

17 maggio 2020

Non abbiamo visto ancora niente! Questo è il mantra che serpeggia da un po’ di tempo, da quando cioè il lockdown ha cominciato a presentare il conto e gli aiuti promessi tardano a rimpinguare le tasche di una parte consistente del corpo sociale. Stiamo in qualche modo scampando all’attacco diretto della pandemia – stando a quanto si evince dai dati ufficiali su contagi, decessi e guarigioni – ma quello che la fase acuta si sta lasciando dietro, oltre ad un elevato numero di morti che in molti casi potevano essere, è una situazione sociale disastrosa; siamo però solo all’inizio.

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