Tag Archives: compagni arrestati

La repressione è il loro vaccino. Le lotte sono il nostro!

Comunicato diffuso dalla Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana


La repressione è il loro vaccino. Le lotte sono il nostro
Contro la dittatura della borghesia | Leftcom

La repressione sociale e politica che si è scatenata da quando è scoppiata la pandemia sta raggiungendo livelli sempre più preoccupanti.

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Il nemico interno/4

16 Maggio

di Alexik

Finalmente è arrivata la fase due, e come promesso appaiono i primi timidi segnali di ritorno alla normalità.
Nella classifica dei ‘nemici pubblici della nazione’ cominciano a scendere verso il fondo della graduatoria i frequentatori di spiagge e giardinetti, gli appassionati di jogging e quelli che portano a spasso il cane, categorie che hanno calamitato negli ultimi due mesi gran parte dell’odio sociale e dell’arbitrio poliziesco.

 

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LA REPRESSIONE PREVENTIVA SI FA SENTIRE


13 maggio, da Noi Restiamo Bologna

In questi mesi abbiamo avuto modo di toccare con mano l’enormità dell’apparato repressivo messo in campo dallo stato italiano. Lungi dal presentarsi come il fascismo alle porte, rientra nei parametri della crisi globale del sistema capitalistico, palesemente incapace di garantire i diritti essenziali della popolazione e schiera le forze dell’ordine per difendere il potere delle classi dominanti.

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Contro la montatura dell’operazione Ritrovo. Solidarietà!


Quale liberazione senza libertà?

In questo momento di contrazione di qualsiasi libertà, ci viene spontaneo chiederci in che modo parlare di liberazione.

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Oltre la pandemia, lo stato di polizia

Bologna: Oltre la pandemia, lo stato di polizia – il Rovescio

20 aprile 2020  PDF: oltrelapandemia

Si percepiva sin dall’inizio di questo stato d’emergenza che la tutela della salute poco c’entrasse con il dispiegamento di controlli messo in campo nelle strade di tutta Italia. Si è insistito con una delirante narrazione supportata dalla complicità di tutti gli organi d’informazione, che spostasse sui comportamenti dei singoli le responsabilità delle migliaia di morti del profitto, via via legittimando una violenza e una brutalità che molte di noi conoscono bene sulla propria pelle da ben prima che fosse dichiarata l’emergenza. Chi invoca l’esercito e la militarizzazione dei territori è stato accontentato: non c’è angolo delle città che non sia inmano all’arroganza delle divise di ogni ordine e grado. A farne le spese sono gli stessi che chi comanda ritiene sacrificabile: i nemici interni, gli indesiderabili, gli ultimi, i carcerati fino agli anziani nelle case di riposo. Forse dalle finestre della reclusione forzata, a forza di avere sotto gli occhi quotidianamente la violenza dello Stato, in molti si stanno accorgendo del suo vero volto.

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