29 settembre 2020, di Alexik. Qui i capitoli precedenti
Come da manuale, la recessione che viene – la peggiore, secondo l’OCSE, dal dopoguerra – sta imprimendo un nuovo impulso all’aggressione del profitto contro i territori.
L’illusione che la crisi pandemica potesse portare ad un ripensamento sull’assurdità di questo modello di sviluppo si è dissolta molto in fretta, a fronte della capacità del capitale (infinitamente maggiore della nostra) di trasformare le crisi in opportunità.
Sul piano normativo le conseguenze di tale aggressione si traducono in forma di deroghe alle tutele ambientali, provvedimenti a sostegno delle attività estrattive o dell’agroindustria, deregulations degli appalti per le grandi opere, rilancio del finanziamento pubblico di infrastrutture devastanti.
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15 settembre 2020, di Antonio Mazzeo*
I soldi del Recovery Fund? Il governo italiano li chiederà a Bruxelles per finanziare il complesso militare-industriale e aerospaziale e realizzare i nuovi sistemi d’arma da destinare alle forze armate.
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Commenti disabilitati su Decine di miliardi alle industrie di guerra con il Recovery Fund | tags: Governo Conte, guerra, industria bellica, recovery fund | posted in Questa non è una guerra!
29 Settembre 2020
Nello stesso modo in cui la scuola tende a paralizzare l’apprendimento autonomo e il trasporto intralcia il camminare a piedi, la medicina è divenuta uno dei piu grandi ostacoli alla capacità di curarsi da sé. I prodotti di ciascuna di queste istituzioni sono in competizione con un valore d’uso di cui la gente usufruiva da sempre in maniera autonoma.
Ivan Illich, La convivialità, 1973
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Commenti disabilitati su Pandemia Covid-19 : per una riflessione su salute, cura e territori. Appunti da Congiunzioni | tags: Francia, No Tav, Piemonte | posted in Racconti e testimonianze dai territori
28 settembre 2020
In nessun altro periodo della storia recente italiana è emersa con maggiore chiarezza l’importanza del welfare pubblico. I tagli e le privatizzazioni imposti dalle politiche di austerity a sanità, scuola, pubblica amministrazione e politiche della casa si sono tradotti in diseguaglianza e crisi economica diffusa, messi in evidenza dalla pandemia Covid ma già largamente presenti sul territorio. Come è quasi sempre successo, anche ora la crisi non si sta traducendo in un’inversione di rotta: le dinamiche estrattive del capitale stanno già dirottando i finanziamenti pubblici per l’emergenza verso le grandi corporation dei farmaci, delle costruzioni, della gig economy e verso le lobby del turismo e dei trasporti. Tuttavia una nuova consapevolezza della logica suicida del sistema capitalista si è estesa a strati della popolazione che non ne erano mai stati sfiorati, e alcuni dogmi sono inesorabilmente incrinati. Uno di questi riguarda l’abitare: il mercato immobiliare ha perso ogni credibilità come regolatore di un diritto fondamentale dell’uomo.
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Commenti disabilitati su Le lotte per la casa e il piano delle periferie a Napoli. La storia di Nanà dei Censi | tags: affitti, alloggi, casa, lotta di classe, lotta per la casa, Napoli, occupazioni, periferie, sfratti | posted in Se una casa non ce l'ho?
28 settembre 2020
Si scende in piazza contro il piano di demolizioni di edifici costruiti in maniera abusiva in tantissimi quartieri e città egiziane portato avanti dal regime di Al-Sisi, sempre più attivo in operazione di gentrification e speculazione edilizia
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Commenti disabilitati su Nuova ondata di proteste in Egitto: la sofferenza delle classi popolari metterà in difficoltà il regime? | tags: Egitto, internazionale, proteste | posted in Racconti e testimonianze dai territori
28 settembre
Nelle immagini girate dai manifestanti gli attimi di tensione con le forze dell’ordine a margine della mobilitazione per la scuola di sabato 25 settembre. Dopo aver bloccato 150 persone, i poliziotti se la prendono con un ragazzo che ha chiesto a un agente di indossare la mascherina
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Commenti disabilitati su Studenti in piazza, la polizia provoca | tags: manifestazioni, repressione, scuola, studenti | posted in (Auto)Controllo sociale/repressione, Scuola/educazione/didattica a distanza
28 settembre 2020 – A quindici giorni dall’inizio delle scuole, le criticità non mancano in tutta Italia. Lungo lo stivale si registrano già i primi focolai di Covid-19, che hanno rapidamente segnato il ritorno della didattica a distanza, ma la difficoltà maggiore riguarda il personale docente, che ancora manca in molti istituti.
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Commenti disabilitati su Nella scuola più che i banchi mancano gli insegnanti | tags: audio, Coordinamento Precari/ie Scuola Bologna, didattica a distanza, insegnanti, posti vacanti, precarietà, radio fujiko, scuola | posted in Audio e video, Scuola/educazione/didattica a distanza
27 settembre 2020
Quello delle mascherine all’aperto per arginare il pericolo di una “seconda ondata” del virus che provoca il Covid-19 sembra essere diventato un mantra. Già l’ultimo dpcm del premier Conte aveva prorogato fino al 15 ottobre le misure decise finora (suscettibili di un prossimo prolungamento fino alla fine dell’anno): tra queste anche l’obbligo di indossare la mascherina dalle ore 18.00 alle 6.00 nei luoghi all’aperto dove “non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di un metro dalle altre persone” e dove permanga il rischio di “assembramenti” ovvero davanti a locali notturni, nelle vie della cosiddetta “movida”, nei dehor di pub e ristoranti a meno di essere seduti a un tavolo. Queste misure sono state da qualche giorno inasprite da alcune regioni. Dopo la Campania e la Calabria, ora con un’ordinanza firmata dal presidente Nello Musumeci il 27 settembre (valida dal 30 settembre al 30 ottobre) l’uso della mascherina all’aperto è stata resa obbligatoria anche in tutta la Sicilia.
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Commenti disabilitati su Paura “seconda ondata”. Mascherine all’aperto obbligatorie anche in Sicilia | tags: decreti, DPCM, Italia, mascherine, Musumeci, ordinanze regionali, Regioni, seconda ondata, Sicilia | posted in Aspetti legali, Racconti e testimonianze dai territori
27 settembre 2020
Tra il finire di febbraio e inizi di marzo la presenza del Covid in Italia e nel mondo comincia a preoccupare e spaventare. Non se ne capisce bene l’entità né la reale pericolosità e scienziati, medici e politici si contraddicono a vicenda. Vengono istituite le prime “zone rosse” a livello locale, fino all’annuncio della chiusura a livello generale. Le indicazioni governative sono quelle di mantenere la distanza di almeno 1 metro, di indossare la mascherina e di uscire di casa solo in caso di “necessità”. Bisogna insomma evitare il contatto con le altre persone, è questo l’unico modo per non essere contagiati.
Anche nelle carceri, tra le persone prigioniere cresce la paura: come è possibile proteggersi da questo virus quando si sta ammassati in celle di pochi metri quadri? Come farlo se la direzione penitenziaria non fornisce neanche il minimo di dispositivi di protezione (le mascherine)?
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Commenti disabilitati su La giustizia dello Stato: Prima la violenza, poi la vendetta – Sui 55 avvisi di garanzia arrivati ai detenuti di Rebibbia | tags: avvisi di garanzia, carcere, carcere di Rebibbia, detenuti, detenuti uccisi, repressione, rivolte di marzo, Roma, Stato | posted in Carcere - CPR - Migrazioni
26 settembre 2020
Non c’è solo la Gran Bretagna, al centro di uno scambio di battute tra il premier Boris Johnson e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, tra i Paesi in cui la pandemia da Covid-19 sta facendo vorticosamente risalire la curva dei contagi.
In Europa un altro Paese che viaggia quotidianamente a cinque cifre è la Francia. “Se ogni giorno in Italia vengono trovati circa 1500 nuovi positivi – osserva ai nostri microfoni Lorenzo Battisti, che si trova a Parigi – in Francia sono tra i 10 e i 13mila“.
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Commenti disabilitati su Francia, tra pandemia in ascesa e scioperi | tags: audio, Francia, internazionale, scioperi, seconda ondata | posted in Audio e video, Racconti e testimonianze dai territori
Di fronte alle nuove restrizioni attuate da vari stati e in alcune città, nascono spontaneamente e un po’ dovunque proteste e manifestazioni contro le misure dei governi e delle amministrazioni locali, viste come un tentativo di nascondere le proprie inefficienze e un modo per colpire selettivamente i quartieri e gli strati popolari più poveri.
Chi governa e chi gestisce l’informazione ufficiale lancia già segnali di preoccupazione per la tenuta dell'”ordine pubblico”. Altri recuperatori della politica cercano di imbrigliare le proteste e farsi portavoce soprattutto della componente della classe media (ristoratori, commercianti, albergatori, negozianti) che non nascondono i propri malumori. Riproduciamo un articolo dai media mainstraem.
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Commenti disabilitati su Covid riot, il virus della rivolta. Rabbia nelle città per le restrizioni | tags: commercianti, Francia, internazionale, lockdown, Londra, Madrid, Marsiglia, proteste, Regno Unito, restrizioni, Spagna | posted in Racconti e testimonianze dai territori
25 settembre 2020 – Risalgono i contagi da Covid-19 dopo il calo estivo. In alcuni stati d’Europa torna l’obbligo della mascherina anche all’aperto, ad esempio nella Repubblica Ceca e in molte zone della Francia. Anche in Spagna la comunità autonoma di Madrid ha deciso di estendere le restrizioni alla mobilità nella città con misure che interessano più di un milione di persone, che hanno anche provocato diverse proteste perché considerate come un “confinamento classista” che interessa solo le zone più povere della capitale. L’Inghilterra dal canto suo, dopo aver effettuato un nuovo lockdown “parziale” che vede coinvolti più di 2 milioni di abitanti, già pensa a un nuovo lockdown nazionale, sull’esempio di Israele che è stato il primo stato del mondo ad imporre una seconda chiusura totale. Ed anche in Italia dopo la fine del lockdown si registra un record di contagi riscontrati: circa 1.900 al 25 settembre e quasi 3.000 focolai attivi. Nelle scuole circa 400 quelle colpite e una quarantina di istituti chiusi. Alcuni comuni (ad esempio Foggia, Polignano (Bari), Formia in provincia di Latina, il centro storico di Genova ed altre zone della Liguria come i comuni della Lunigiana) hanno reintrodotto l’obbligo di portare la mascherina anche fuori dai luoghi al chiuso. L’esempio è stato ripreso dal governatore Vincenzo De Luca, che ha reso questa pratica obbligatoria sull’intero territorio della regione Campania attraverso una apposita ordinanza. Introducendo multe fino a mille euro. “Dopo l’ordinanza di ieri ci sono 24 ore di tolleranza sulla mascherina, poi devono partire con multe da mille euro (…). Se nei prossimi tre-quattro giorni – ha detto De Luca in diretta facebook – verifichiamo con gli epidemiologi che la curva del contagio non si stabilizza e non scende, chiuderemo tutto, senza dati tranquillizzanti cominciamo a prendere in mano questioni come la movida, senza nessuna esitazione”.
La Campania è stata poi subito imitata anche dalla Calabria. E come sembra presto anche il Lazio potrebbe seguire la stessa strada delle due regioni. Intanto, dopo Lucoli, frazione dell’Aquila (Abruzzo), Aidomaggiore, piccolo paese di 430 abitanti in provincia di Oristano (Sardegna) è il secondo comune dopo la fine del lockdown in Italia a diventare interamente zona rossa, con la reintroduzione dell’autocertificazione obbligatoria per uscire di casa. Il Governo nega di pensare ad un nuovo lockdown nazionale e pensa a zone rosse localizzate, mentre si prepara a prolungare fino alla fine dell’anno lo “stato di emergenza” in scadenza il 15 ottobre.
Commenti disabilitati su Mascherine obbligatorie in Campania e Calabria (e non solo): «Mille euro di multa a chi cammina senza» | tags: Aidomaggiore, aumento del contagio, Calabria, confinamento di classe, Foggia, Formia, Francia, Genova, Governo Conte, Inghilterra, internazionale, Israele, Italia, La Spezia, Lazio, Liguria, lockdown, Lucoli, Lunigiana, Madrid, mascherine, multe, Oristano, proteste, Regione Campania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Sardegna, scuola, scuole, seconda ondata, Spagna, Vincenzo De Luca, zone rosse | posted in Racconti e testimonianze dai territori
25 settembre 2020 – Torino. Manifestazione studentesca e dei lavoratori e lavoratrici della scuola in occasione dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base. Il presidio, trasformatosi in corteo, è partito dall’ufficio scolastico regionale e si sta ora dirigendo in piazza Castello.
Di seguito il testo del volantino distribuito dagli anarchici e le anarchiche della FAI Torinese presenti per l’occasione.
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25 settembre 2020
da TRANSNATIONAL SOCIAL STRIKE PLATFORM
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A novembre 2019 abbiamo pubblicato il giornale Strike the Giant! Organizzazione transnazionale contro Amazon. Pochi mesi più tardi è cominciata la pandemia globale.
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Ascolta l’audio con Giulio, autore dell’articolo su Dinamo Press “L’isolamento dei migranti in Bosnia“, di qual’è la situazione dei migranti che attraversano la rotta balcanica durante l’epidemia Covid 19, nello specifico sul passaggio in Bosnia:
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