Centinaia di persone al concentramento della manifestazione contro Confindustria a piazza dei Martiri nella giornata nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici combattivi. Mentre molti manifestanti erano già in movimento, distanziati e in sicurezza, verso la Prefettura e la Regione i cordoni della polizia hanno impedito al resto del corteo di muoversi.
19 ottobre 2020 – Bologna. Da stamattina incrociano le braccia i lavoratori in appalto Yoox-Geodis contro i turni sette giorni su sette. Agitazione dipendenti comunali per rientro in ufficio tre giorni a settimana. Macchinisti Mercitaliarail, Ausl non risponde a richiesta screening Covid-19.
ALTRO CHE GRANDE FAMIGLIA!
In occasione della chiusura delle scuole, a causa dell’emergenza Covid 19, la società Pedevilla S.p.a. ha scritto una lettera ai dipendenti, nella quale esprime un “profondo senso di riconoscenza e vicinanza”. Belle dichiarazioni, che, tuttavia, sono contraddette dai fatti, verificatisi fin dall’inizio dell’appalto delle Mense scolastiche di Roma Capitale.
2020/05/01 A cura del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi
Osservatorio infortuni sul lavoro – marzo/aprile 2020
Nell’ultimo numero dell’osservatorio la pandemia in corso era agli inizi della sua virulenza nel paese, ma già dal mese di Febbraio erano centinaia solo nella regione Marche i sanitari in isolamento, sono arrivati al 30 aprile a 1124. In regione sono rimasti contagiati 558 sanitari, di cui 3 sono morti, secondo quanto ha riferito Ceriscioli (16 aprile). Nell’azienda ospedaliera Marche Nord (Pesaro/Urbino) ,la provincia più colpita, non c’è stato alcun decesso tra il personale in servizio: contagiati 71 infermieri, 31 medici, 14 operatori socio sanitari e altri 15 addetti (131 in totale).
Dici “maxiprocesso” e vengono alla mente le memorie complicate degli anni ’80 – Michele Greco e Pippo Calò dietro il gabbione dell’aula bunker di una Palermo insanguinata, centinaia di imputati, gli elicotteri volteggianti sui tetti del palazzo di giustizia. Bene, dimentichiamoci di quell’anticaglia. Ci sono un paio di nuovi maxiprocessi in pista; lo scenario sarà meno melodrammatico e di telecamere ne vedremo pochine. Anche Modena è meno affascinante, come location criminal-giudiziaria. Però è proprio nell’amena cittadina estense che si celebreranno due surreali maxiprocedimenti giudiziari: alla sbarra non ci saranno boss mafiosi e sicari, ma padri e madri di famiglia – classe operaia del segmento modenese più povero e precario –, accusati di aver lottato per difendere la propria condizione.
3 settembre 2020. «La realtà viene ribaltata: i criminali non sono i padroni che rifiutano di applicare i contratti nazionali, che negano ogni diritto sindacale, che puniscono le operaie mandandole a spalare la neve sui tetti ghiacciati. Per la procura i criminali sono le stesse operaie che reclamano i propri diritti – incalzano i SiCobas – I primi 67 indagati si aggiungono alle centinaia di procedimenti giudiziari contro il sindacato per altre vertenze, portando il numero degli operai a processo nella sola Modena a oltre 400. Per la questura e la procura i problemi della città non sono il capillare sistema di caporalato nelle fabbriche, lo sfruttamento, il sistema degli appalti creato per evadere tasse e rubare milioni di euro di contributi versati dai lavoratori. Il problema sono i lavoratori in sciopero. Siamo curiosi di vedere le riprese di questi “scontri”, mentre vengono cancellate le uniche violenze della polizia davanti ai cancelli, con pestaggi, arresti, piogge di gas, denunce imbastite su false accuse».
29 agosto 2020. Dopo gli scandali di gel e mascherine, che ininterrottamente da febbraio si sono susseguiti, e hanno visto un’impennata dei prezzi, è la volta dei guanti. Già, perché non bastava il flacone di gel per le mani a 100€, o la totale assenza di tamponi nasofaringei in piena crisi, ora è il momento dei guanti monouso, che in Lombardia ha toccato aumenti del 500%, come riporta Repubblica.
La «rivoluzione» di Bonomi: niente aumenti salariali. Ha usato l’aggettivo «rivoluzionari», Carlo Bonomi. Il presidente di Confindustria però lo fa a sproposito – «è un aggettivo che proprio non ci si addice» – lanciando un messaggio chiaro sulla strategia per l’autunno: servono «contratti rivoluzionari rispetto al vecchio scambio di inizio Novecento tra salari e orari» perché «nel frattempo è il lavoro e sono le tecnologie, i mercati e i prodotti, le modalità per produrli e distribuirli, ad essersi rivoluzionati».
Il messaggio in realtà era rivolto solo ai presidenti territoriali e di categoria di Confindustria. Ma l’Ansa ne è entrata in possesso, costringendo anche il sito del Sole24Ore a divulgarlo urbi et orbi.
28 agosto 2020. Meno di 700 dipendenti quasi 200 positivi al tampone, decine operai che hanno dovuto recarsi al lavoro mentre erano in attesa del tampone senza nessuna sospensione cautelare. L’Aia, multinazionale delle carni, nello stabilimento del trevigiano, a Vazzola, ha deciso di mantenere la produzione a pieno regime nei giorni scorsi quando era chiaro che il contagio era partito e oggi si limita ad una riduzione della produzione: certo un terzo dei dipendenti sono in quarantena!
Stiamo assistendo in questi giorni ad uno squallido balletto di responsabilità per quanto riguarda la questione presidi tampone negli aeroporti Lombardi Linate Malpensa e Bergamo.
Ieri Adl Cobas Emilia-Romagna e rete Professionisti Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua davanti alla sede dell’Inps: “E’ la esplicita conferma di quanto i settori e i lavori più precari non abbiano avuto una vera risposta a questa crisi”.
È venerdì mattina, sono circa le nove, e sotto a un sole già cocente e la puzza di scarico una trentina di operai lavora alla ristrutturazione del varco Sant’Erasmo, all’interno del porto di Napoli. Entro ostentando la macchina fotografica e i responsabili della sicurezza mi lasciano passare senza chiedermi il documento. Beneficia con me del privilegio il sindacalista con cui sono in macchina, che proprio nelle ore successive sarà impegnato a contestare all’azienda un provvedimento disciplinare nei confronti di C., lavoratore portuale, reo di aver infangato l’immagine della sua ditta dichiarando che da mesi non vengono concessi ai lavoratori né guanti né mascherine chirurgiche anti-Covid.
Siamo solidali con l’infermiera cinquantenne Farida C. che – dopo aver contratto il COVID-19 mentre stava curando i pazienti colpiti dal virus presso l’ospedale Paul-Brousse di Villejuif presso cui lavora – si trova ora a dover rispondere alle accuse di aver lanciato, la scorsa settimana, dei proiettili per difendere alcuni manifestanti dagli attacchi dei gendarmi parigini. Entrambe le attività dimostrano enorme coraggio e abnegazione. Combattere il COVID-19 e combattere la violenza della Polizia sono due aspetti dello stesso programma.