Tag Archives: lavoratrici e lavoratori

Pandemia e luoghi di lavoro

21 maggio 2020

“Ci sono dei momenti in cui c’è da incazzarsi: quelle immagini sono vergognose”. Afferma Giuseppe Sala, sindaco di Milano, all’indomani dell’8 maggio 2020, giorno di “folla” sui Navigli. Segue ultimatum: “O le cose cambiano oggi, non domani, o prenderò provvedimenti e chiuderò i Navigli”. Poi ancora in rapida sequenza, Berlusconi: “Le foto mi hanno preoccupato” e gli indignati da social (tutti per uno, il regista Gabriele Muccino: “Sala chiuda i Navigli”).[1] Ovviamente non può mancare la partecipazione indignata del governatore della Campania Vincenzo De Luca che chiede di sensibilizzare tutte le forze dell’ordine e le polizie municipali “per la messa in atto di controlli rigorosi nei luoghi di maggiore assembramento della città e della provincia di Napoli, così come richiesto in tutta la regione”.[2].

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Modena: Italpizza, 2018-2020. La lotta di classe prima e dopo il Covid, nel cuore del nuovo «modello emiliano»

A poche decine di chilometri dalla città in cui viviamo, attivamente sostenuta anche da compagne e compagni che conosciamo, è in corso da tempo una delle più radicali ed emblematiche lotte di questi anni: quella delle lavoratrici e dei lavoratori di Italpizza, top player nel settore delle pizze surgelate.
Per le caratteristiche della working class che ne è protagonista – in gran parte donne immigrate da varie parti del mondo – e per gli aspetti toccati dalle sue molte diramazioni – razzismo, violenza contro i migranti, violenza di genere, «decoro», consumo di suolo ecc. –, quest’intricata vertenza è una lotta più «intersezionale» che mai.
Pietro è un compagno di Modena e gestisce il blog miitantduquotidien, dove fa inchiesta e smonta i meccanismi e le retoriche del capitalismo «all’emiliana». Gli abbiamo chiesto di raccontare la storia della vertenza Italpizza dal 2018 a pochi giorni fa. Leggere l’intera sequenza è rivelatore, e permette di comprendere alcuni caratteri della lotta di classe nell’Italia del post-Covid. Buona lettura. WM]

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[BRT] Sciopero a Milano, carabinieri e soldati intervengono contro i lavoratori

Sciopero dei lavoratori Brt a Sedriano (MI) per protestare contro il mancato rispetto del protocollo di accordo firmato con Brt solo pochi giorni fa. Contro i lavoratori in lotta, sono intervenuti addirittura i militari: il padrone chiama, lo Stato risponde…

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Bologna: misure cautelari e denunce contro la campagna “il padrone di merda”

18 maggio 2020. Sei attivisti bolognesi hanno ricevuto altrettante misure cautelari perchè secondo la Procura del capoluogo emiliano sono stati protagonisti della campagna promossa anche attraverso la pagina Facebook “il padrone di merda”, che denuncia e interviene in difesa di lavoratrici e lavoratori sfruttati.

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Solidarietà ai/alle lavoratori/lavoratrici di Fruttital in lotta

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

14 maggio. Durante tutto questo periodo la grande distribuzione alimentare ha avuto un ruolo centrale.
Per quanto il cibo sia una cosa di cui non possiamo fare a meno, noi non sappiamo nulla se non il costo e e le poche informazioni, spesso ingannevoli, contenute nelle etichette. Non abbiamo nessuna esperienza di dove e come vengono coltivate le cose che mangiamo, di come e dove vengono prodotte e a quali condizioni.
Da molto tempo abbiamo accettato che dietro i prodotti che compriamo ci sia sfruttamento di persone, animali e territori e che i nostri cibi sono prodotti alterando fortemente i processi naturali.

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Maggio 2020 – Comunicato USI/Educazione

Dopo il Decreto Legge approvato il 6 aprile scorso, in cui si stabiliva il rinvio per l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto per tutti i lavoratori della scuola (personale docente ed ATA) al 2021, è stato presentato un emendamento, in discussione alla VII Commissione sull’istruzione in Senato, che stabilisce di indire le graduatorie provinciali con l’inserimento di docenti abilitati e ITP che abbiano conseguito i 24 CFU. Questo emendamento fa capire le intenzioni autoritarie e clientelari del governo e dei suoi satrapi all’interno delle istituzioni scolastiche.

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Schiavi del ricatto. Ecco chi sono i braccianti nei campi

I migranti braccianti in agricoltura sono gli schiavi di ...

I migranti non sono tutti uguali. Ma così come gli italiani sfruttati, hanno una cosa in comune: sono sotto ricatto. Dai figli a carico al permesso di soggiorno, da un visto da ripagare alla trafila per l’asilo, ecco cosa definisce la schiavitù moderna.

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LAVORO: SCIOPERO SPONTANEO ALLA ELECTROLUX DI TREVISO…NONOSTANTE LE SEGRETERIE PROVINCIALI

8 maggio 2020

Lavoro: sciopero alla Electrolux di Susegana (Treviso), una delle fabbriche più del Veneto, perchè  “con la mascherina non riusciamo a respirare”: braccia incrociate oggi, venerdì, su indicazione delle Rsu e Rls interne alla fabbrica di elettrodomestici (soprattutto frigoriferi), di proprietà della multinazionale svedese. Lavoratori e lavoratrici sono costretti a lavorare con le mascherine Ffp2, particolarmente pesanti e che rendono difficile lavorare in catena di montaggio.

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Se possiamo lavorare, possiamo scioperare! Il primo maggio di lotta dei facchini della logistica

1 maggio 2020

Quando alle sette e venti di ieri mattina hanno spento i macchinari, dando il via a un’azione di lotta durata oltre due ore, diversi facchini della TNT dello stabilimento di Teverola hanno aperto i loro gilet fluorescenti arancioni, ostentando provocatoriamente la maglia con su scritto a grandi lettere “HERO”, che la multinazionale Fedex gli aveva fatto recapitare qualche giorno prima. Quando l’hanno ricevuta, i lavoratori dello stabilimento campano hanno pensato si trattasse di uno scherzo, anche perché agli “eroi” che in queste settimane di quarantena hanno continuato a lavorare per assicurare la distribuzione dei generi di prima necessità – ma anche dei beni superflui passati per le loro braccia, come televisioni, lavatrici, o piastre per capelli – l’azienda si è rifiutata fino a questo momento persino di anticipare la cassa integrazione, lasciandoli di fatto senza stipendio da fine febbraio.

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Noi siamo tutto ciò che abbiamo: un appello di un rider di Manhattan. Per una solidarietà di condizione e posizione

13 aprile 2020, da https://it.crimethinc.com/2020/04/13/noi-siamo-tutto-cio-che-abbiamo-un-appello-di-un-rider-di-manhattan-per-una-solidarieta-di-condizione-e-posizione

Oggi, anziché parlare di classe operaia, potrebbe essere più accurato parlare della classe a rischio. In questo resoconto, un rider di Manhattan, epicentro della pandemia di COVID-19, descrive le condizioni in cui sono costretti a vivere i lavoratori e le rigide relazioni di classe tra vulnerabili e tutelati, per concludere con un appello alla solidarietà tra tutti coloro che si trovano sul lato sbagliato della violenza e della diseguaglianza capitaliste.

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Da Garbatella al Punjab, passando per l’Agro Pontino. Le campagne ai tempi del Coronavirus

26 marzo 2020

Alle 6,45 del mattino siamo entrambi sull’uscio di casa. «Guarda, ho già le scarpe ai piedi, conviene che vada io». «Ma tu ci sei andato ieri». Sgomitiamo per chi debba occuparsi della spesa al mercato rionale a duecento metri dal nostro palazzo, per conquistarci gli unici quindici minuti di aria fresca della giornata. A Garbatella, quartiere della periferia sud di Roma, l’offerta del mercato non è cambiata di molto, sono però i clienti ad avere cambiato abitudini: arrivano a ore improbabili, se non hanno la mascherina si coprono il viso con la sciarpa, cercano di rispettare una certa distanza mentre aspettano che gli inservienti riempiano le buste, lanciano sguardi preoccupati se tocco una pera o sfioro un carciofo.

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Stato di agitazione del settore socio-sanitario

Uno sguardo sul reparto sanità con Alessandro (cub-sanità), per capire le richieste dei lavoratori socio-sanitari in prima fila nella lotta al covid-19. La retorica degli “eroi nazionali” si infrange con le solite condizioni contrattuali di precariato e sfruttamento, in cui vengono negate agli stessi operatori le condizioni minime di prevenzione.
Per ascoltare il contributo: https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/bosn3.png

qui il comunicato dei Cub-sanità: 2020-03-23 comunicato proclamazione

Leggi da Cub sanità.

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Cub Sanità: Apertura stato di agitazione del personale nel settore socio-saniatario-educativo-assistenziale della Lombardia

26 marzo 2020

Residenze per Anziani e Disabili, soggetti portatori di patologie psichiatriche e Assistenza Domiciliare, che operano a vario titolo sul territorio Regionale su temi inerenti la situazione determinatasi con il virus Covid-19.

foto archivio CUB

Spett.le
Ill.mo Prefetto di Milano
protocollo.prefmi@pec.interno.it

e Regione Lombardia
Presidente Dott. Attilio Fontana
presidenza@pec.regione.lombardia.it

e Assessore Dott. Giulio Gallera
welfare@pec.regione.lombardia.it

OGGETTO: apertura stato di agitazione del personale nel Settore socio-saniatario-educativo-assistenziale: Residenze per Anziani e Disabili, soggetti portatori di patologie psichiatriche e Assistenza Domiciliare, che operano a vario titolo sul territorio Regionale su temi inerenti la situazione determinatasi con il virus Covid-19

Con la presente, in ottemperanza dell’Art. 2 c. 2 Legge 146/1990 e s.m.i., si effettua la richiesta di conciliazione in relazione alle gravi problematiche inerenti la gestione dell’Emergenza Coronavirus sul territorio e si proclama lo stato di agitazione del personale dei Servizi in oggetto sull’intero territorio regionale lombardo.

Riceviamo infatti da settimane numerose segnalazioni dei lavoratori del settore (medici, infermieri, operatori socio-sanitari) e ci riferiscono di una situazione già gravissima in termini di contagi e di decessi, termini che sono di una gravità tale da costringerci a ignorare, se necessario, ogni limitazione al diritto e alla facoltà di sciopero e dobbiamo perciò rappresentarVi la richiesta di interventi immediati a tutela di salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori e per l’incolumità pubblica e dell’utenza dei servizi e della collettività tutta.
La situazione sarà a breve “drammatica” perché nelle RSA e RSD e altre similari, in cui già mancavano i dpi utili a eventuale prevenzione, oggi mancano quelli da utilizzarsi nella fase di presenza Virus certa e conclamata.
In questi settori necessita sia attuata una importante prevenzione attraverso norme igieniche e di utilizzo dei DPI in cui sia lavoratori che pazienti siano messi in sicurezza poiché è ormai palese che anche gli asintomatici sono veicolo attivo del virus. Per questo i lavoratori devono avere cuffia, occhiali/visiera protettiva, mascherina filtrante facciale con sopra mascherina chirurgica, camice monouso idrorepellente, guanti, calzari.
Mentre i pazienti devono indossare per lo meno mascherine chirurgiche. Non è possibile aspettare di intervenire alla comparsa dei sintomi. E’ una strategia fallimentare che compromette la salute e la vita stessa di lavoratori e pazienti. Inoltre è essenziale che i lavoratori siano adeguatamente informati e formati per poter affrontare questa emergenza.
Sempre in tema di prevenzione rivendichiamo il diritto che venga effettuato il tampone a tutti i lavoratori, oltre che a tutti i pazienti.

Siamo a chiedere infine che nelle norme ed i Decreti prossimi a venire o a integrazione dei passati, sia scritto a chiare lettere che i medesimi riguardano anche il Settore del Socio-sanitario-educativo-assistenziale o ci sia una nota a parte, poiché se ogni riferimento resta “generico” al solo Settore Sanitario, le Aziende Socio-assistenziali-educativo-sanitarie, non riconoscendosi come Soggetto Sanitario, non si adeguano alle norme emanate, in danno a lavoratori e Utenti.

Per quanto sopra CUB Sanità avvia lo STATO DI AGITAZIONE, e CHIEDE L’IMMEDIATA CONCILIAZIONE nei tempi previsti dalla Legge, quale strumento per evitare la proclamazione dell’astensione dal lavoro,
Rimaniamo a disposizione per contatti urgenti Distinti Saluti

Per contatti:
Paolo Bellavita
3707054545
paolo.bellavita@cub.it

Cub Sanità Italiana
Confederazione Unitaria di Base
Milano V.le Lombardia 20 – tel 0270631804 – fax. 0270602409
www.cub.it – mail: sanitamilano@cub.it – pec: sanita-cub@postecert.it

 

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FONTE: https://www.cub.it/index.php/servizi/documenti-caf/97-organizzazioni-cub/cub-sanita/13631-cub-sanita-apertura-stato-di-agitazione-del-personale-nel-settore-socio-saniatario-educativo-assistenziale-della-lombardia


COVID-19 – LAVORATORI OSR (Osp. San Raffaele) AL FRONTE SENZA TUTELE E RICONOSCIMENTI

Foto San Raffaele, un flash mob con 244 'lavoratori ...

Milano, 25 marzo 2020

“IL GRUPPO OSPEDALIERO SAN DONATO È DA PIÙ DI 60 ANNI IL BALUARDO DEL SISTEMA SANITARIO PUBBLICO”. Cominciano così la serie di mail, che tutti noi, abbiamo ricevuto sull’indirizzo di posta aziendale da parte della Presidenza del Gruppo San Donato, che elencano una sequela di meriti e impegni e dove traspare una sorta di onnipotenza da parte della Proprietà.

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Covid-19: fermiamo subito tutti i call center! Un appello internazionale

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Traduzione dal sito www.alencontre.org della presa di posizione delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center aderenti alla Rete sindacale internazionale di solidarietà e di lotta. La riteniamo molto significativa perché, a nostra conoscenza, si tratta della prima iniziativa che vede lavoratrici e lavoratori di diversi paesi unirsi per avanzare insieme la stessa rivendicazione: chiudere immediatamente tutti i call center, salvo l’attività dedicata specificamente all’azione contro il Covid-19 – una dimensione internazionale e internazionalista della massima importanza in questa crisi globale. Molto significativo è anche il fatto che questa prima iniziativa sindacale internazionale provenga da un settore nel quale è forte la presenza femminile.

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COVID-19: IL PUNTO SUGLI SCIOPERI E LE PROTESTE OPERAIE CONTRO IL CONTAGIO. “LA SALUTE PRIMA DEL PROFITTO”

24 marzo 2020

Lavoratori e lavoratici contro il provvedimento governativo sulla sospensione delle attività produttive non essenziali a causa del Covid-19. Per i sindacati le maglie dello stop sono ancora troppo larghe. Chiedono di ridurre l’attività, perché ‘prima viene la salute’: dai calcoli della Cgil, sono infatti almeno 12 milioni le persone al lavoro. Ma a Confindustria non basta: “siamo entrati in un’economia di guerra, perderemo cento miliardi al mese”, dice il numero uno Boccia. Oggi, martedì 24 marzo, il governo ha convocato una videoconferenza con i sindacati, che chiedono di ridurre pesantemente il numero dei settori – 80 – lasciati aperti dal decreto.

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