Maggio 2020 – Comunicato USI/Educazione

Dopo il Decreto Legge approvato il 6 aprile scorso, in cui si stabiliva il rinvio per l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto per tutti i lavoratori della scuola (personale docente ed ATA) al 2021, è stato presentato un emendamento, in discussione alla VII Commissione sull’istruzione in Senato, che stabilisce di indire le graduatorie provinciali con l’inserimento di docenti abilitati e ITP che abbiano conseguito i 24 CFU. Questo emendamento fa capire le intenzioni autoritarie e clientelari del governo e dei suoi satrapi all’interno delle istituzioni scolastiche.

Se precedentemente con le graduatorie d’istituto veniva demandata ai presidi la facoltà di convocare i supplenti sui posti vacanti, utilizzandoli come pezzi da ricambio, ora con le graduatorie provinciali si dà maggiore impulso agli Uffici Scolastici Provinciali (Provveditorati) di utilizzare i lavoratori della scuola a seconda delle esigenze dei vari Distretti scolastici. Inoltre con gli attestati riconosciuti dal Miur e avallati dagli Uffici scolastici, disposti da agenzie private e quindi non accessibili a tutti tramite il sistema online, si dà un rilevante riconoscimento a percorsi formativi privati, costosi e quindi praticabili solo da una fascia privilegiata della popolazione.

Riteniamo che tali percorsi forniscano una preparazione didattica insufficiente e non formino le necessarie capacità educative, in quanto totalmente telematici e a distanza.

C’è da aggiungere che il nuovo sistema di nomine per graduatorie comporterà una maggiore discontinuità per quanto riguarda la programmazione scolastica e di conseguenza causerà un grandissimo danno al percorso formativo degli studenti.

 

Noi rivendichiamo:

– la conferma di tutto il personale docente ed ATA (precari e supplenti) per il prossimo anno scolastico

– la stabilizzazione di tutto il personale della scuola con almeno 36 mesi di servizio come prevede la normativa europea 70/99

– l’adeguamento salariale di tutto il personale nel rinnovo del CCNL e il raggiungimento dei salari nella media europea

– maggiori finanziamenti per l’edilizia scolastica per garantire più sicurezza ai lavoratori ed agli utenti

– l’ applicazione della 626 per tutti gli istituti

– massima sicurezza sanitaria per lavoratori ed alunni quando riapriranno le strutture scolastiche ed educative

 

USI-CIT EDUCAZIONE

FONTE: https://usi-cit.org/maggio-2020-comunicato-usi-educazione/


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