Per avere un’idea di come gli anarchici e i ribelli stanno rispondendo alla pandemia di COVID-19 e a tutte le prese di potere autoritarie che lo accompagnano, abbiamo raccolto immagini di poster, sticker e graffiti da Austria, Brasile, Cile, Francia, Germania, Grecia, Italia, Messico, Slovenia, Spagna e Stati Uniti. Li presentiamo qui, tradotti e accompagnati da note. Dai loro un’occhiata per trovare nuovi slogan e nuove immagini da adattare all’ambiente in cui ti trovi.
Come dicevamo in tutti gli articoli precedenti,[1] di là da ogni altra considerazione, l’attenzione mediatica e le conseguenze politiche legate alle malattie da COVID-19 hanno fatto quasi del tutto dimenticare un dato, in sé banale ma fondamentale per capire la realtà effettiva della situazione; tutte le altre malattie che necessitano, nei casi gravi, di ricoveri in terapia intensiva – influenza stagionale, polmoniti batteriche, neoplasie, malattie cardiache e quant’altro – non sono sparite per nulla e necessitano di cure, né più né meno delle infezioni gravi da COVID-19. Eppure la cosa andrebbe continuamente ricordata in quanto è la chiave per capire il senso reale di questa emergenza; una strage di Stato dovuta alle politiche di distruzione dello stato sociale degli ultimi quarant’anni che ha ridotto il Sistema Sanitario Nazionale al lumicino e, di conseguenza, incapace di affrontare l’emergenza e moltiplicando la letalità del virus.
Una puntata densa quella di oggi, di emozioni e di riflessioni; abbiamo iniziato con un po di numeri sull’espandersi dell’epidemia nelle carceri, per poi tornare a parlare di quanto accaduto durante e dopo le rivolte di inizio marzo attraverso il video realizzato dall’Associazione Bianca Guidetti Serra, Lettere dal carcere. Ci siamo poi interrogati con Sandra Berardi dell’Ass. Yariaiha onlus sul senso dell’ennesimo dibattito giustizialista in atto intorno al 41 bis.
27 Aprile 2020. Tra una settimana riaprono le fabbriche, mentre quasi tutte le altre misure di distanziamento sociale sono confermate almeno fino al 17 maggio. Il presidente della Regione, però, vorrebbe un via anticipato per commercio, turismo, ristorazione, parrucchieri e palestre. Controlli, multati sempre intorno al 5%. Positività al virus ancora in calo. Riparte ambulatorio popolare vicolo Bolognetti.
Il testo che segue è una raccolta di voci, una conversazione a distanza tra cinque donne, mamme, compagne, mogli, sorelle di detenuti rinchiusi nel carcere di Opera, a Milano. A Opera, da quasi due mesi la situazione è tesissima. Gli eventi sono precipitati con la rivolta del 9 marzo scorso, ma sono tanti i familiari che denunciano, fin da prima della rivolta, provocazioni, violenze, atteggiamenti al di fuori delle regole da parte di agenti della penitenziaria e un funzionamento farraginoso dell’intero sistema carcerario.
Il tempo della reclusione “volontaria” avanza e si dilata a dismisura.
Quella che era stata spacciata per prevenzione si rivela essere, sempre più chiaramente, una tecnica di addomesticamento.
La prima, infatti, mette immediatamente in campo tutte le misure realmente efficaci, quindi necessarie, per anticipare ed evitare il diffondersi delle patologie; l’addomesticamento, invece, presuppone la gradualità dell’addestramento, fino ad ottenere la totale obbedienza e sottomissione.
La passeggiata su un dirupo, il reading itinerante (con Pavese, Calvino, Fenoglio, Zangrandi, Viganò, Meluschi, Camus), l’incontro tra due bambini in una libreria, il rifiuto della retorica del “nulla come prima”, ma soprattutto dieci punti fermi su come e per cosa lottare nelle fasi 2 e 3 dell’emergenza coronavirus. Un grande esercizio di liberazione vissuto e raccontato da Wu Ming
La pandemia #COVID19 sta influendo drammaticamente sulle vite di chi fa lavoro sessuale. La maggior parte delle e dei #sexworker non è in grado di accedere alle prestazioni sociali istituite come misure di emergenza dal Governo. È un momento di disperazione e di paura: molte delle giovani sex worker donne e persone trans sono migranti, sole e senza una rete familiare a cui far riferimento; molte altre sono madri e con il loro lavoro sostengono tutta la famiglia.
Forli’, 23 aprile 2020, con un post su facebook il consigliere locale della Lega, Francesco Lasaponara, si augura che i partigiani si ammalino di coronavirus.
La diffusione del virus e la sua gestione, sin da subito, hanno fatto emergere le numerose contraddizioni del sistema in cui viviamo e che abbiamo contribuito a creare, in cui la salute delle persone vale meno del profitto che possono produrre.
Abbiamo raccolto i racconti dei due compagni e delle due compagne arrestate domenica 19 aprile in corso Giulio Cesare, e ora sottoposti a tre obblighi di firma e un divieto di dimora.
Uno scorcio sulla vita nel carcere delle Vallette al tempo del coronavirus.
Passione sempre verde quella della delazione, incentivata dall’ideologia legalitaria e manettara. A Grugliasco, comune alle porte di Torino, l’amministrazione comunale ha creato delle ronde, arruolando carabinieri e vigili del fuoco in congedo, scout e semplici volontari per esercitare il «controllo di comunità», così lo hanno chiamato. Strade pattugliate, verifica delle uscite ingiustificate dei cittadini durante le festività pasquali. Su facebook sono apparse diverse pagine dedicate alla denuncia di chi violerebbe le prescrizioni previste nei decreti governativi sul coronavirus. Un esercito di nuovi vigili da balcone e sbirri da finestra hanno iniziato a postare fotografie, diffondere video, lanciare insulti.
Uno dei tanti riflessi automatici che ha guidato l’azione della scuola in queste settimane di emergenza è l’efficientismo. #lascuolanonsiferma è stato da subito l’hashtag lanciato dalla ministra Azzolina, che ha assicurato che l’anno sarà valido e regolare in quasi tutti i suoi dispositivi ed effetti. Mentre per quel che riguarda l’ammissione all’anno successivo le formule rimangono ambigue anche dopo l’ultimo decreto, sappiamo per certo che la valutazione è un nodo che la ministra vuole preservare a tutti i costi.Continue reading