Oggi, alla vigilia del primo maggio, una quindicina di compagnx ha attraversato il quartiere Bolognina dal mercato Albani, passando da Piazza dell’Unità, fino alla Pam, facendo interventi al megafono e distribuendo volantini per rompere l’isolamento e la paura.
Per avere un’idea di come gli anarchici e i ribelli stanno rispondendo alla pandemia di COVID-19 e a tutte le prese di potere autoritarie che lo accompagnano, abbiamo raccolto immagini di poster, sticker e graffiti da Austria, Brasile, Cile, Francia, Germania, Grecia, Italia, Messico, Slovenia, Spagna e Stati Uniti. Li presentiamo qui, tradotti e accompagnati da note. Dai loro un’occhiata per trovare nuovi slogan e nuove immagini da adattare all’ambiente in cui ti trovi.
A Napoli, i militanti che nell’ultimo mese hanno costruito reti di solidarietà attiva, sostenendo le famiglie in difficoltà in tanti quartieri, hanno affisso in strada una serie di striscioni per il settantacinquesimo anniversario della Liberazione. Da Montesanto a Scampia i messaggi chiedevano l’allargamento del reddito ai non garantiti, un provvedimento per il blocco degli affitti, lo screening di massa per il Covid-19. La risposta della questura di Napoli è stata particolarmente solerte: decine di agenti hanno fermato, multato, denunciato gli attivisti perché in strada “senza giustificato motivo”. In molti casi, tuttavia, a non rispettare i dispositivi di sicurezza erano proprio i poliziotti, e in particolare gli agenti della Digos.
Un passante ci ha inviato alcune foto che documentano l’omaggio che questa mattina compagn* riminesi hanno rivolto a Oberdan De Giovanni, ferroviere anarchico a cui è intitolata una strada che collega via Dario Campana al parco XXV Aprile (parco Marecchia).
L’azione, simbolica vista la data e il contesto di alienazione civile in cui viviamo in questo momento, precisa la natura del “combattente antifascista” (come da targa stradale) Oberdan De Giovanni: da anarchico si oppone al fascismo sin dalla sua nascita, sul posto di lavoro e nella società, come da anarchico prima aveva appoggiato le occupazioni delle fabbriche e promosso scioperi tra i ferrovieri.
Come tanti altri antifascisti paga il suo impegno con processi, carcere, licenziamento, e poi, sotto il regime fascista, con sorveglianza e ripetute perquisizioni. Da anarchico continua la sua lotta anche dopo il 25 aprile 1945, aderendo al gruppo anarchico riminese “Luigi Galleani” e alla FAI.
Napoli: fermati Eddy Sorge del SI Cobas e 3 disoccupati del movimento 7 novembre, insieme a tanti compagni ora sotto la Questura con identificazioni e multe “colpevoli” di aver esposto striscioni in varie zone della città a nome della campagna “Vogliamo Tutto” e in concomitanza col 25 aprile.
In zona flegrea, decine di abitanti sono scesi in strada protestando contro i fermi della polizia e solidarizzando coi manifestanti.
I due compagni sono stati portati in Questura centrale e due al Commissariato PS di Bagnoli.
Torino, 25 aprile 2020. Da tanti anni ci ritroviamo vicino alla spalletta di un ponte su un canale che non c’è più. Lì è caduto combattendo l’anarchico Ilio Baroni.
Non potevamo mancare.
Quando siamo arrivati abbiamo trovato altri compagni e compagne che spontaneamente si erano ritrovati davanti alla lapide.
25 aprile 2020, Napoli: fermati Eddy Sorge del SI Cobas e 3 disoccupati del movimento 7 novembre, insieme a tanti compagni ora sotto la Questura con identificazioni e multe “colpevoli” di aver esposto striscioni in varie zone della città a nome della campagna “Vogliamo Tutto” e in concomitanza col 25 aprile. In zona flegrea, decine di abitanti sono scesi in strada protestando contro i fermi della polizia e solidarizzando coi manifestanti. Al momento due compagni sono in Questura centrale e due al Commissariato PS di Bagnoli. Liberi subito!
25 aprile 2020. La giornata di oggi “non è seplicemente il ricordo di una disobbedienza contro un governo dittatoriale ma anche di un’obbedienza a valori importanti che rendono l’uomo ancora più umano”, dice Alessandro Orsetti in un videomessaggio diffuso da Vag61 per il corteo virtuale di Bologna. Da Orsetti anche un appello per Eddi: “Stiamo al suo fianco”.
Usciamo in strada mascherati e a distanza di 1 metro gli uni dalle altre e manifestiamo con volantini, striscioni, megafoni e qualsiasi modalità ci sembri più consona.
Oggi 25 aprile, giorno della liberazione dal nazifascismo, alcune compagne e compagni hanno deciso di fare un giro per le vie del quartiere ticinese, dove sono presenti diverse lapidi di partigiani. L’ intento era tenere vivo quello spirito e quelle pratiche di resistenza di cui il presente necessita più che mai.
Niente cortei, niente parate, niente cori in compagnia. Le celebrazioni sono fatte a distanza, tramite video. A Milano le persone sono sole e isolate da più di un mese, senza lavoro, con il fantasma degli affitti e della cassa integrazione che non arriva mai.
Questo 25 aprile parole come solidarietà, uguaglianza, socialità e comunità, le stesse parole per cui molte partigiane e partigiani hanno lottato e dato la vita, oggi acquistano un significato reale, urgente e concreto.