Da Nord a Sud si moltiplicano le proteste degli studenti e le occupazioni di plessi scolastici, contro DaD e gestione governativa dell’emergenza.
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DOPO 8 MESI DI CORONAVIRUS ESPLODE LA PROTESTA
30 ottobre 2020, di Laboratorio Politico Iskra
Negli ultimi giorni, a partire dalla sera di Venerdì 23, è finalmente esplosa la protesta attorno alle misure relative al contenimento del contagio da Coronavirus. Non usiamo a caso queste parole: è da tempo che diciamo e crediamo che un malessere diffuso era dilagato in diversi settori della nostra società e finalmente è esploso.
Pandemia, economia e crimini della guerra sociale. Stagione 2, episodio 1: la schiuma
di Sandro Moiso, Maurice Chevalier e Jack Orlando
“L’unico attore sociale che ancora mancava nella crisi più clamorosa della modernità è dunque arrivato in scena, presentandosi a Napoli: è il ribellismo che scende in piazza […] contro tutto, la Regione, il governo, le regole, la prudenza, la paura, in quanto è fuori dal sistema, alla deriva in un luogo sconosciuto della politica dove anche il contratto tra lo Stato e i cittadini pare non avere più valore […] Come Napoli ha anticipato, qualcuno fa i conti con il costo di questa emergenza infinita, questa precarietà permanente, questa instabilità costante, scopre che il costo è alto almeno quanto il rischi del contagio, e presenta il saldo al potere.
POZZUOLI : PAZIENTI COVID COSTRETTI A RESTARE ORE NELLE AMBULANZE!
28 ottobre 2020
Non ci piace ricorrere a immagini così forti per sostenere le nostre tesi. Pensiamo che il sensazionalismo mediatico e, più in generale, le prassi dei media mainstream siano tossiche per la comprensione, l’analisi e il cambiamento dello stato presente.
DPCM: LA PROTESTA SI DIFFONDE IN TUTTA ITALIA. COSA STA SUCCEDENDO? ALCUNE VOCI DALLE PIAZZE
27 ottobre 2020
Manifestazioni di protesta si diffondono in tutta Italia contro la gestione dell’emergenza sanitaria e il nuovo dpcm in vigore. Migliaia in piazza a Napoli, un migliaio a Torino, centinaia a Milano. Manifestazioni anche a Palermo e Catania. A Torino e Milano scontri con la Polizia.
Stato di rianimazione
26 ottobre 2020
Continua ad avvitarsi la crisi generale – sanitaria, economica, istituzionale. La rivolta di Napoli, gli ospedali chiusi, il rinnovo dei contratti di logistica e metalmeccanici, le carceri. Siamo appena all’inizio. E comincia a sentirsi il puzzo dello spettro del semi-lockdown, che sarà peggio del primo.
Protesta al CAS di Terzigno
26 ottobre 2020 – La pandemia di sars-covid19 ha mostrato in Italia con la massima chiarezza, se ancora ce ne fosse stato bisogno, la realtà del sistema concentrazionario di gestione delle persone che migrano, chiamato impropriamente e ipocritamente, anche a sinistra, “accoglienza”. Con il pretesto di presunte misure sanitarie hanno intensificato il mortifero filtro delle frontiere, l’immediato isolamento e segregazione delle persone al momento dello sbarco o del rintraccio ai confini, negli hotspot e sulle navi prigioni, i trasferimenti coatti, la reclusione di massa in strutture sovraffollate, la ripresa delle deportazioni, il controllo militare e poliziesco dei vari campi di concentramento, causando così il conseguente prevedibile insorgere di focolai di contagio, usati dai partiti per inasprire ulteriormente queste misure.
Napoli: una rivolta per non morire
24 ottobre 2020
Abbiamo scritto a caldo nella notte su quanto stava succedendo a Napoli su facebook: “La piazza di questa notte a Napoli forse è stata di pancia, contraddittoria, ambigua, stratificata come la società in cui viviamo, come il suo rovescio. Ma a Napoli stanotte si è rotta l’ipocrisia dietro cui si nasconde l’incapacità di chi ci governa, il fallimento di questo modello economico di fronte al virus, la violenza che per mesi chi è stato lasciato indietro ha dovuto subire.”
NAPOLI: “TU CI CHIUDI – TU CI PAGHI”. IN MIGLIAIA PER LE STRADE DURANTE IL PRIMO “COPRIFUOCO”.
24 ottobre 2020
Serata e nottata di proteste – e di scontri – a Napoli, in concomitanza con il via al “coprifuoco” notturno dalle ore 23 alle ore 05. Una misura disposta da un’apposita ordinanza regionale firmata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulla scorta di quanto già deciso in Lombardia dal presidente del Pirellone, Attilio Fontana. Migliaia le persone che non hanno rispettato l’imposizione di rientrare nelle proprie abitazioni, sfilando in più punti della città. Nel mirino: palazzo Santa Lucia, sede della Giunta regionale della Campania.
Napoli. “Tu ci chiudi, Tu ci paghi!” Proteste e scontri per il coprifuoco.
23 ottobre 2020
“Tu ci chiudi, Tu ci paghi!” Uno degli striscioni esposti nello spezzone di corteo diretto alla regione campania riassume forse meglio di ogni altra cosa le rivendicazioni e le tensioni sociali che sono esplose infine stasera. Migliaia di persone in piazza San Domenico (nella stragrande maggioranza con mascherine e attenzione a rifuggire ogni lettura “negazionista”), centinaia, forse un migliaio che poi si sono recate sotto la regione Campania in quella che è stata la prima violazione di massa del coprifuoco. Tensioni che sono divampate in momenti di scontro e di rabbia sotto palazzo Santa Lucia.
Un convegno contro il carcere. Napoli 7-8 Novembre 2020
Tratto da https://combattereilcarcere.noblogs.org/
COMBATTERE IL CARCERE. Un convegno contro il carcere.
Tra passato e presente, le lotte dentro, le lotte fuori, la prospettiva di distruggerlo.
Perché un convegno contro il carcere?
Modena. Sabato 3 ottobre alziamo la testa!
1 ottobre 2020, da https://www.facebook.com/combattereilcarcere
Sabato 3 ottobre mobilitazione a Modena
Non dimentichiamo le morti in carcere durante le rivolte di marzo, non lasciamo solo/a chi è colpito/a dalla repressione.
leggi il documento: MODENA CAPITALE DELLA REPRESSIONE
Le lotte per la casa e il piano delle periferie a Napoli. La storia di Nanà dei Censi
28 settembre 2020
In nessun altro periodo della storia recente italiana è emersa con maggiore chiarezza l’importanza del welfare pubblico. I tagli e le privatizzazioni imposti dalle politiche di austerity a sanità, scuola, pubblica amministrazione e politiche della casa si sono tradotti in diseguaglianza e crisi economica diffusa, messi in evidenza dalla pandemia Covid ma già largamente presenti sul territorio. Come è quasi sempre successo, anche ora la crisi non si sta traducendo in un’inversione di rotta: le dinamiche estrattive del capitale stanno già dirottando i finanziamenti pubblici per l’emergenza verso le grandi corporation dei farmaci, delle costruzioni, della gig economy e verso le lobby del turismo e dei trasporti. Tuttavia una nuova consapevolezza della logica suicida del sistema capitalista si è estesa a strati della popolazione che non ne erano mai stati sfiorati, e alcuni dogmi sono inesorabilmente incrinati. Uno di questi riguarda l’abitare: il mercato immobiliare ha perso ogni credibilità come regolatore di un diritto fondamentale dell’uomo.