Category Archives: Solidarietà e mutuo appoggio
Italia. Solidarietà davanti alle carceri con Dana, Fabiola e tuttx gli/le altrx
31 gennaio 2021 – Ieri ci sono state varie iniziative di solidarietà davanti alle carceri delle città del Nord-est (Venezia, Padova, Treviso, Milano,Vicenza, Trento). La popolazione carceraria è quella che più di ogni altro sta pagando la restrizione dei diritti e il peggioramento delle condizioni materiali legati alla gestione della crisi sanitaria. Tra le richieste: indulto subito; istituzione ovunque del garante dei diritti dellǝ detenutǝ; misure preventive non carcerarie per i reati minori; priorità all’accesso ai vaccini per tutta la popolazione carceraria.
“Bologna. Solidarietà oltre ogni muro”: donazione dei detenuti per le famiglie in difficoltà
19 gennaio 2021 – Un gruppo di carcerati della Dozza ha deciso di destinare un contributo in buoni pasto alle attività della Colonna solidale autogestita, che con l’occasione sottolinea la situazione “estremante rischiosa” che si vive all’interno della casa circondariale tra sovraffollamento e minaccia Covid. Continue reading
Brigate volontarie per l’emergenza. Primo tempo
22 otobbre 2020, di Vittorio – Malamente #19 (ottobre 2020)
Rompere la paralisi
Quando è stata estesa la zona rossa su tutta Italia ero a cena da amici. Al pomeriggio ero andato a osservare la “frontiera” sul fiume Cesano, la provincia di Pesaro era infatti già zona rossa, teoricamente inaccessibile. Sul ponte il solito via vai, soltanto in alcune ore le pattuglie stazionavano pigramente ai lati della strada. Improvvisamente la notizia è rimbalzata sui social e ci ha raggiunti quando eravamo arrivati al dolce.
Decine di famiglie supportate, ma la Colonna Solidale ha ancora bisogno di “forze attive, di donazioni e di fare rete”
Bologna. Il progetto partito durante il lockdown fa un bilancio delle attività svolte e sottolinea l’esigenza di portare avanti questa esperienza di “solidarietà dal basso”: continuano raccolta e distribuzione di prodotti di prima necessità, in connessione con “le lotte che danno respiro alla città, la partecipazione attiva, la difesa dei territori e degli spazi sociali”.
Fare ciò che Stato e Mercato non possono: la Mano Visibile. Come una rete di mutuo soccorso aiuta decine di migliaia di persone in Polonia
Grazie a interviste con i fondatori e i partecipanti, analizziamo come una rete di mutuo soccorso in Polonia ha aiutato decine di migliaia di persone durante la pandemia di COVID-19 e cosa gli altri potrebbero imparare dal loro esperimento.
Questa è la seconda di una serie di puntate che analizzano progetti di mutuo aiuto in tutto il mondo nell’era del COVID-19 .
Brigate volontarie d’altri tempi. I sovversivi e il colera di Napoli, 1884
Di Luigi (da Malamente #18, giugno 2020)
Il primo caso si verifica a Saluzzo, in Piemonte, il 28 giugno 1884, proveniente dal Sud della Francia. La malattia che presto comincia a dilagare nonostante i cordoni sanitari dell’esercito è, ancora una volta, il temuto colera. Una malattia di origine batterica, infettiva e contagiosa, che provoca diarrea, vomito e in poco tempo una grave disidratazione: gli occhi si infossano, la pelle si riempie di rughe, la morte attende dietro l’angolo. La trasmissione deriva da cibo contaminato, da poca igiene e scarsa disponibilità di acqua potabile, per questo è più facile incontrarla nei quartieri popolari piuttosto che nelle dimore dei ricchi. Il colera attraversa l’Italia, ad agosto è in Liguria, Toscana, Emilia, a settembre il focolaio peggiore colpisce Napoli. Qui, nel giro di due settimane i malati si contano a migliaia, quasi tutti tra i bassifondi della città, i morti arrivano presto a più di 8.000. Oltre all’esercito, inviato anche a sedare i tumulti popolari che andavano nascendo, arrivano a Napoli alcuni gruppi di volontari. Tra loro chi si batteva per un mondo libero dall’ingiustizia e dalla miseria sociale: anarchici e socialisti.
Pratiche di solidarietà o mutualismo conflittuale?
9 agosto 2020
Nello scorso weekend si è svolta l’iniziativa “giù la maschera”, una due giorni di presentazioni e dibattiti. Ma non è della bella e significativa iniziativa che si parlerà i queste righe, pur se in periodo di post COVID, una due giorni agostana e ben partecipata in una metropoli come Milano, merita un riconoscimento. È invece di una delle tematiche affrontate che mi preme fortemente ragionare.
Il dibattito su solidarietà, mutuo appoggio e brigate di solidarietà, ha lanciato un interrogativo che non era possibile evadere in quella sede, dal momento che dovrebbe essere un punto di riflessione più ampio, che non solo come FAI dovremmo affrontare. La seconda ondata del COVID potrebbe ripresentarsi oppure no, ma il tema della contraddizione insita nelle reti solidali, messa in luce dalla pandemia, dovrebbe tener banco come una questione di assoluta attualità.
La contraddizione sottolineata durante il dibattito, consiste nel dilemma esistente sulle pratiche di solidarietà, tra il configurarsi, malgrado tutto, come una sorta di stampella di un pubblico servizio inadatto a gestire le emergenze o creare un momento di rottura attraverso pratiche mutualiste che si debbono necessariamente delineare come conflittuali. Esiste poi un altro aspetto non di poco conto, ossia la legittimazione dell’agire, che il lockdown ha configurato come necessaria, quindi il doversi costituire come soggetto autorizzato ad agire e qui molte soggettività e individualità hanno dovuto scendere a compromessi con le più svariate associazioni di volontariato per poter operare liberamente senza incorrere in multe e denunce. Tutto ciò delinea una situazione assolutamente paradossale, che va però indagata e alla quale occorre reagire. Anche quando non dovessimo avere un nuovo lockdown, è però chiaro che si stanno spalancando le porte di una crisi socio-economica assai ardua da arginare, vista la sua sistematicità, e la sua estensione globale, le conseguenze sul piano locale si stanno già delineando, attività in chiusura, licenziamenti o ammortizzatori sociali inefficaci ed inefficienti, con un grosso impatto sul diritto all’abitare da parte di chi non ha un alloggio di proprietà o già non risiede in un alloggio popolare. Stiamo parlando di un potenziale di decine di migliaia di famiglie a rischio sfratto da qui ai prossimi mesi, nonostante il blocco delle azioni giudiziarie fino al 31 dicembre.
In questa situazione è oltremodo indiscutibile quanto sia necessario avere le idee chiare sulle strategie da adottare e sulle modalità per innescare un processo di mutualismo conflittuale, che non miri solo ed esclusivamente ad alleviare delle sofferenze o a fornire una alternativa più o meno temporanea, ma che sia una strategia di critica dinamica al reale, che nel momento in cui aggredisce una problematica sia in grado di trovare soluzioni di incompatibilità crescente con il sistema. Sistema che va ricordato ha generato il problema e non può fornire soluzioni altre da quelle che osserviamo, divario sociale, colpevolizzazione dell’indigenza, giustificazionismo rispetto alla disoccupazione in altre parole guerra ai poveri invece che soluzioni contro la povertà.
La capacità di agire all’interno di tessuti sociali complessi come quelli urbanizzati non è un semplice atto di buona volontà o di volontariato attivo, dovrebbe nascere da una strategia precisa, di utilizzazione della fase emergenziale della crisi per disarticolare, de facto, la narrazione che accompagna il sistema di governo dei territori.
Sono quindi necessarie alcune domande strategiche per snudare il problema nelle sue pieghe più recondite e si sarebbero dovute porre durante le fasi più critiche del lockdown. Ma a ben guardare, i processi e le accelerazioni indotte dalla pandemia, hanno solo innescato mega assembramenti virtuali, capaci di partorire rivendicazioni che non hanno segnato nessun punto di rottura o nessuna tendenza alla destrutturazione del sistema, che di fatto ha generato e continuerà a generare questo tipo di catastrofi. Piattaforme di rivendicazione tutto sommato sovrapponibili anche se elaborate da aree politiche apparentemente differenti, il che la dice lunga sulle differenze sostanziali che tendono a sparire quando in gioco ci sono la contrazione della capacità di soddisfacimento dei bisogni basilari da un lato e la privazione di alcune libertà fondamentali dall’altro. La schizofrenia ha avuto il sopravvento portando a situazioni grottesche. È mancato un momento di lucidità che fosse in grado di andare oltre l’isteria della fase in sé, possibilizzando nelle emergenze socio-economiche e socio-umanitarie dei momenti di conflittualità e non solo di pratiche da medagliere come purtroppo è successo durante la pandemia.
Come anarchici non possiamo appiattirci né sull’azione caritatevole né tantomeno surrogare il pubblico servizio, la via altra è il mutualismo conflittuale.
JR
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FONTE: https://www.umanitanova.org/?p=12630
ALLE LOTTE DEI LAVORATORI DELLE CAMPAGNE SERVE LA TUA SOLIDARIETÀ. L’IMMIGRAZIONE NON È UN CRIMINE, LA SOLIDARIETÀ NON È UN REATO!
29 luglio 2020. Da Comitato Lavoratori delle Campagne
Da anni, nei distretti agroindustriali del territorio Italiano, le lavoratrici e i lavoratori immigratx portano avanti con tenacia una lotta contro lo sfruttamento e per la libera circolazione, contro le leggi che limitano sempre di più le libertà di chi vive in questo paese con ricatto del permesso di soggiorno e del contratto, che spesso non ci sono. Una lotta per ottenere documenti, case e contratti di lavoro regolari, che da anni va avanti nella provincia di Foggia così come nella piana di Gioia Tauro e nell’area di Saluzzo, e in molti altri luoghi dove i giganti della frutta e della verdura fanno grandi profitti sulle spalle dei e delle braccianti.
Matita solidale e dispositivi per la scuola a Milano
A settembre, se tutto andrà bene come ci hanno raccontato durante la quarantena, riapriranno le scuole di ogni ordine e grado. Non è tutto semplice come sembra, il comitato Priorità alla scuola sta conducendo una dura battaglia perchè siano garantite lezioni in presenza e in sicurezza, organizzando manifestazioni e flash mob davanti alle sedi delle regioni di tutta Italia e cercando di fare arrivare le proprie rivendicazioni alla Ministra Azzolina. Intanto c’è che si è attivato per prepararsi ad una ripartenza difficile dopo questa lunga crisi, che ha visto impoverirsi molte famiglie e aumentare e rendere più visibili le disuguaglianze sociali di cui il nostro paese è vittima. Matita Solidale è l’iniziativa lanciata dalla Brigata Lia, che durante la quarantena ha raccolto e distribuito cibo alle famiglie in maggior difficoltà nella zona 9 di Milano: Anche se il centralino è chiuso, la Brigata non si è fermata!
Trovare il filo che ci lega. Tre reti di mutuo soccorso a New York
26 giugno 2020, da https://it.crimethinc.com/2020/06/26/trovare-il-filo-che-ci-lega-tre-reti-di-mutuo-soccorso-a-new-york
Il cambiamento sociale essenziale implica due processi intrecciati tra loro. Da un lato, significa demolire i meccanismi che impongono disparità di potere e di accesso alle risorse; dall’altro, implica la creazione d’infrastrutture che distribuiscano risorse e potere secondo una logica diversa, forgiando un nuovo tessuto sociale. Mentre il movimento per l’abolizione della Polizia esploso nella coscienza pubblica un mese fa a Minneapolis ha creato nuovi precedenti per la resistenza, le reti di mutuo soccorso che si sono diffuse in tutto il mondo dall’inizio della pandemia di COVID-19 indicano la via da percorrere perché ci sia un nuovo modello per le relazioni sociali. Il seguente report descrive tre gruppi che coordinano gli sforzi di mutuo aiuto a New York – Woodbine, Take Back the Bronx e Milk Crate Gardens –, analizzandone sia le motivazioni e le aspirazioni, sia le risorse e i modelli assistenziali che mettono in circolo.
Un’ondata di mutualismo nei quartieri travolge lo Stato Spagnolo
27 maggio 2020
Un approfondimento sulla proliferazione di reti di vicinato e di cura collettiva nello Stato Spagnolo: ne sono nate oltre 500, un numero impressionante di spazi di solidarietà organizzati per affrontare una crisi sociale che ha travolto le misure insufficienti delle istituzioni in Catalogna, nella comunità di Madrid e nei Paesi Baschi.