Tag Archives: tecnologia

Una compagnia di Gig Economy lancia una piattaforma simile a Uber, ma per lo sfratto delle persone

21 settembre 2020

Stati Uniti. Una società chiamata Civvl dice che lo sfratto delle persone è “il migliore mezzo per far soldi grazie al Covid-19”. “COL COVID-19 MOLTI AMERICANI SONO DECADUTI IN TUTTI GLI ASPETTI”, si legge sul sito dell’azienda. Ma non si tratta di una petizione per chiedere un’aiuto per l’affitto. Invece, è un invito da una società chiamata Civvl per “Essere assunto come squadra di sfratto”.

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Covid e distanziamento sociale: nel marsupio il sensore della Fondazione Kessler per tracciare i contatti

Il marsupio col sensore

Col pretesto del virus, si continuano a sperimentare varie tipologie di tecnologia di sorveglianza e tracciamento delle persone.
In questo caso si tratta di un marsupio “tecnologico” sperimentale con dei sensori (chiamati “Janus”) per tracciare i contatti tra i bambini nelle scuole, inventato e brevettato dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, la stessa che ha collaborato con il Comitato tecnico scientifico (Cts) del governo per gestire la Fase 2 della cosiddetta “emergenza covid” per quanto riguarda le ripartenze nel mondo del lavoro e appunto della scuola. I sensori registrano le interazioni sociali, i tempi in cui i bambini giocano e stanno assieme e le distanze che i bambini mantengono gli uni dagli altri. Al momento è stato sperimentato in delle colonie estive a Povo e ad Andalo, gestite da due cooperative, su circa una quarantina di bambini a seguito dell’accordo con la Provincia autonoma di Trento e l’Agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili.
Dopo il periodo di sperimentazione, l’obiettivo della Fondazione è quello di poterlo introdurre in qualche scuola, incominciando dapprima nell’ambito provinciale del Trentino Alto Adige.
Riproduciamo un articolo di media mainstream che ne davano notizia circa un mese fa, nascondendo ovviamente gli aspetti più inquietanti e parlando di dati anonimi raccolti dai sensori, quando sappiamo bene che, come nel caso dell’app nazionale”Immuni”, nel contact tracing (tracciamento dei contatti) non si tratta mai della memorizzazione di dati completamente anonimi ma solo pseudonimizzati e passibili di re-identificazione. La privacy in questi casi è una pura chimera. 

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La parola e la cosa. A proposito di progetto rivoluzionario

12 settembre 2020

Pubblichiamo qui l’editoriale e l’articolo “La parola e la cosa. A proposito di progetto rivoluzionario”, del numero 11 della rivista anarchica i giorni e le notti.

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Più digitali, meno umani

7 settembre 2020

Dal 2019 le vendite di Amazon hanno superato quelle di Walmart, il più grande supermercato del pianeta. Con la pandemia, poi, sono cresciute in modo esponenziale, facendo di Jeff Bezos l’uomo più ricco del mondo con una fortuna personale stimata in poco meno di due miliardi di dollari. Nel luglio scorso, Amazon, Google, Facebook e Apple – con Microsoft, le prime cinque imprese tecnologiche del pianeta – sono state chiamate a rispondere all’accusa di utilizzare gravi scorrettezze e pratiche monopoliste contro i competitor minori, i clienti e i consumatori in un’audizione, durata diverse ore, di fronte al Congresso degli Stati Uniti. Ne ricaveranno, probabilmente, poco più di un rimprovero e poi quella non è certo l’accusa più grave che si possa muovere al “capitalismo delle piattaforme” mentre sembrano crollare i nodi strutturali dell’economia, ma quelle accuse vorranno pur dire qualcosa per chi ha fatto una religione della “libertà del mercato”. In questo articolo, Aldo Zanchetta indica invece, anche grazie a pochi cenni di storia, alcune delle questioni cruciali che riguardano i pericoli insiti nelle relazioni umane con le tecnologie. Lo fa, in estrema sintesi, con un riferimento assai solido al pensiero illuminante quanto anticipatore di Ivan Illich. Un esempio? Nel lontano 1972 il Massachussets Institute of Technology stilò, su commissione del Club di Roma, un notissimo documento intitolato “I limiti dello sviluppo”. Invitava a mitigare lo sviluppo industriale per ridurre il consumo di risorse “non rinnovabili” e a realizzare il passaggio graduale a una economia basata sulle nuove tecnologie digitali, immateriali. Illich non era certo fautore di una società ad alta intensità di merci, ma dissentiva sostenendo che gli effetti che sarebbero derivati dalle tecnologie digitali sulle menti sarebbero stati più gravi di quelli materiali causati dalla produzione industriale. Parecchi anni dopo precisò il suo pensiero: a proposito del declino dell’era degli strumenti apparsi con l’uomo, sostituiti poco a poco dai sistemi, spiegò che se i primi erano come una protesi della mano, coi sistemi era l’uomo a divenire protesi

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Ecco Amazon: Sorveglianza di massa, licenziamenti e lotta ai sindacati. Nuove rivelazioni inchiodano la società di Bezos

Ecco Amazon: Sorveglianza di massa, licenziamenti e lotta ai sindacati. Nuove rivelazioni inchiodano la società di Bezos

Recentemente Amazon ha dotato le sue telecamere di sicurezza di una sofisticata intelligenza artificiale per garantire che i dipendenti rispettino le misure di allontanamento sociale imposte dalla pandemia Covid-19, riporta il rapporto.
La funzione principale delle telecamere, installate nei magazzini dell’azienda, è quella di prevenire i furti e controllare che i dipendenti si dedichino esclusivamente alle loro funzioni. Il sistema di sorveglianza va oltre i magazzini: esiste anche un “software” di navigazione utilizzato per consigliare i percorsi ai conducenti e monitorare il loro percorso per assicurarsi che seguano il percorso suggerito da Amazon.

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Quando il sole e il vento…

26 agosto 2020

Per leggere il nuovo numero: Avis de Tempêtes Numero 31/32 PDF

«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi»

Tancredi, Il gattopardo (1958)

Come rendere la società industriale eterna? Ecco una domanda che i dirigenti del mondo sono ormai costretti a porsi in maniera diversa. Costretti, nel senso che certi modelli di sfruttamento rischiano di avvitarsi su se stessi qualora le società continuino a seguire lo stesso schema. Ogni estate le foreste vanno in fiamme in proporzioni sempre più apocalittiche, e fino al circolo artico. Le terre si inaridiscono. Le acque del mare salgono. Gli oceani si svuotano di pesci. L’inquinamento uccide irrimediabilmente la fauna e la flora, rendendo l’essere umano ancora più dipendente dall’industria farmaceutica per far fronte a ciò malgrado tutto. Più la devastazione avanza, e più l’artificializzazione del vivente viene accolta come la sola ed unica soluzione.

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Percezioni dal Nord Est

Cagliari, la Polizia protesta dinanzi alla Questura: basta ...

In questo periodo estivo il clima sociale a queste latitudini è generalmente pacifico. Ma quest’estate 2020 è tutt’altro che serena, anche se non nel senso che desidereremmo: la questione dell’immigrazione sta rendendo il dibattito politico alquanto esacerbato e la risposta dello Stato si sta facendo gradatamente più repressiva.

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Riapertura scuole: ciondolo e braccialetti hi-tech per il distanziamento sociale tra i bambini

Non solo il marsupio della Fondazione Kessler che traccia i contatti dei bambini, sperimentato nel trentino in due colonie estive gestite da cooperative (e di cui abbiamo parlato in questo post). Non si arresta infatti la voglia di aziende hi-tech, centri di ricerca e istituzioni di trovare nuove tecnologie di sorveglianza e monitoraggio dei contatti tra le persone, ora spacciate come soluzione per evitare che i bambini a scuola si possano contagiare tra loro col coronavirus. Ora arrivano anche i “ciondoli” e i “braccialetti hi-tech”. Ovviamente, come sempre in questi casi, si assicura che la privacy e sui dati è garantita, sapendo di mentire. Ma vediamo alcune di queste “proposte”, tratte da notizie di giornali on-line.

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OPUSCOLO “CONTACT TRACING”, OVVERO LE APP DI TRACCIAMENTO DEI CONTATTI.

QUI IL PDF DELL’OPUSCOLO: contact tracing

OPPURE A QUESTO  LINK

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Davanti a una crisi sanitaria globale: lo stato e il capitalismo non funzionano, la solidarietà sì

La Commissione di Relazioni dell’Internazionale di Federazioni Anarchiche (CRIFA) ha continuato a mandare avanti le proprie attività durante la presente pandemia globale. Attraverso i continenti, le delegate e i delegati delle nostre federazioni si sono incontrat* telematicamente per fare il punto sull’impegno dell’anarchismo sociale e organizzatore in questa crisi mondiale.

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In Italia il Grande Fratello anti-covid con le app delle forze armate israeliane

17 giugno 2020, di Antonio Mazzeo

Identificare, tracciare e schedare i potenziali portatori del coronavirus a partire dall’analisi della voce e di un colpo di tosse. Il supercontrollo dell’uomo da parte delle app e dell’intelligenza artificiale grazie ad un’inedita partnership tra la principale università privata-religiosa italiana e uno dei centri ingegneristici israeliani particolarmente attivo nella ricerca militare. Con un comunicato emesso il 16 giugno dall’Ambasciata italiana in Israele è stato reso noto l’avvio di una collaborazione scientifica tra l’Università del Sacro Cuore di Milano e l’Afeka Center for Language Processing di Tel Aviv per il “contrasto del Covid-19”.

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La pandemia ha giustificato nuove forme di sorveglianza di massa. Anche più di quante pensiamo.

La pandemia di COVID-19 ci ha posti in una condizione simile a quella del gatto di Schrödinger: ipotizzando di essere possibili portatori del virus dobbiamo prendere tutte le precauzioni per non contagiare il prossimo; e supponendo di non averlo ancora contratto dobbiamo invece tutelarci; in entrambi i casi dobbiamo seguire una serie di attenzioni ben precise. Al centro di questa cornice c’è ovviamente il nostro corpo e il significato che ha all’interno del sistema politico. Proprio per controllare questa sua vulnerabilità, le politiche anticontagio lo hanno reso oggetto di precise misure che, come alcuni hanno fatto notare fin dall’inizio, dal mantra dell’iorestoacasa alla sorveglianza militare, dai principi di distanziamento sociale ai propositi di “contact tracing”, hanno condotto a un’esasperazione del discorso biopolitico in nome di un nuovo controllo sociale.

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“Smart working”, “lavoro agile”? Chiamatelo pure lavoro a domicilio, lavoro sempre più atomizzato

The Domestic System

– di effesse

Un compagno dell’area napoletana ci ha segnalato una lettera dell’a.d. di FCA Mike Manley ai dipendenti del gruppo che contiene un ringraziamento per il lavoro fatto a domicilio durante il lockdown. Aggiungendo questo suo commento: “l’a.d. di FCA sembra avere l’intenzione di applicarlo anche nel dopo Covid-19. Ciò vuol dire un’ulteriore accelerazione dell’atomizzazione della condizione lavorativa, e ricorda tanto la vecchia produzione di merci a domicilio fatta ovunque, nelle case, nei garage, negli scantinati, soprattutto nel meridione. La modernità ultimo grido del capitalismo, in termini di condizioni di vita e di lavoro, assomiglia tanto a qualcosa di già conosciuto, e conosciuto da molto tempo.” Infatti… tornano in campo forme di sfruttamento del lavoro tipiche del primo capitalismo (peraltro mai scomparse del tutto anche nei paesi più ricchi). Solo: invece del telaio in legno o della macchina da cucire, c’è il computer.

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Ludd, ipermodernità e neototalitarismo al tempo del Covid-19

30 maggio 2020; di Tomás Ibañez

Traduzione di Isabella Tomassi e Valentina Mitidieri

Un po’ più di due secoli fa, nel 1811 e durante i cinque anni seguenti, l’Inghilterra è stata il teatro di una intensa rivolta sociale conosciuta sotto il nome della “rivolta dei luddisti” – con riferimento al suo protagonista eponimo, Ned Ludd – che distrusse una buona parte delle nuove macchine tessili la cui installazione sopprimeva numerosi posti di lavoro e condannava una parte della popolazione alla miseria. Ci sono voluti migliaia di soldati per schiacciare l’insurrezione che, ben lontana dal ridursi a delle motivazioni tecnofobe, si situava nell’ambito del lavoro e aveva la pretesa di opporsi alle conseguenze più nefaste del “progresso” dello sfruttamento capitalista.

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Pandemia. Di tecno-assoluzionismo e di come la tecnologia non ci salverà

Home - Spazio sociale autogestito Xm24 - www.ecn.org/xm24

In questi mesi abbiamo dovuto lavorare molto di più: sembra buffo, visto che eravamo a casa. Nel frattempo tante cose sono successe su internet e, con l’avvicinarsi di un “dopo” incerto, vorremmo dire la nostra sperando che queste riflessioni servano ad aprire una discussione. O almeno chiarire un poco alcune vicende fondamentali di queste lunghe giornate.
Se c’è qualcosa che l’hacking ci ha insegnato è che la tecnologia è un terreno di dominio e come tale va scardinato. Oggi la soluzione tecnica viene sbandierata come panacea, semplice, accessibile, ma è pura propaganda.