27 Gennaio 2021 – Il 73,1% riguardano donne e il 26,9% uomini. Sono 37 i casi in cui si è verificata la morte della/del lavoratrice/ore e più di un decesso su quattro riguarda il personale sanitario e assistenziale. Con un focus basato sui dati pubblicati dall’Inail prosegue l’inchiesta di Zic sulla pandemia e la sanità pubblica.
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Roma. Covid19, 40 contagiati nella sala operativa 118.
14 gennaio 2021
A pochi giorni dalla morte di tre lavoratori del 118 a causa del Coronavirus, a fine 2020 è stato rilevato un focolaio di Covid-19 presso la Centrale operativa del 118 di Roma.
Dati INAIL impietosi: salgono i contagi da Covid-19 sul lavoro, un terzo delle morti nel settore sanitario
23 settembre 2020 – Secondo i dati trasmessi dall’INAIL, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, i contagi da Covid-19 sul lavoro sono in crescita. Al 31 agosto, infatti, i casi Covid sui posti di lavoro denunciati all’istituto sono ben 52.209, il 19,4% del totale, con un incremento di 846 unità rispetto al precedente monitoraggio datato 31 luglio. I casi mortali in totale sono stati 303, di cui 27 tra la fine dei mesi luglio e agosto; si parla, purtroppo, di circa un terzo dei decessi denunciati all’INAIL da inizio anno. Sono i tecnici della salute ad essere i più colpiti con il 39,7% dei contagi denunciati, di quest’ultimo dato ben l’83% è composto da infermieri.
Vaccini, lavoratori e obblighi
Rilanciamo una intervista sul tema dell’obbligo di sottoporsi a vaccinazione antinfluenzale – con funzione “anticovid” – per gli operatori sanitari introdotto (illegittimamente) in alcune Regioni con ordinanze del presidente della Giunta.
“Contagi nascosti e lavoratori obbligati a lavorare senza mascherine”: denunciata Fondazione Don Gnocchi „”Contagi nascosti e lavoratori senza mascherine”. Denunciata la Fondazione Don Gnocchi.
24 marzo 2020
Quindici dei dipendenti sono risultati positivi al Covid-19 e hanno denunciato l’ente milanese per epidemia colposa.
23 Marzo 2020 – Comunicato Segreteria Nazionale USI-CIT
L’articolo 7 del Decreto “Io sto a casa” costringe TUTTI gli operatori sanitari che sono venuti a contatto diretto con soggetti sicuramente positivi al Coronavirus a continuare a lavorare, in alternativa alla quarantena prevista per tutti gli altri cittadini nella stessa condizione.
In questo modo rischiamo di divenire bombe infettive gettate sui pazienti e sugli altri operatori.