Forza Nuova si scioglie (vedi sopra): ora in un nuovo movimento con i gilet arancioni e i no mask
“Entriamo a far parte di un’unica grande squadra insieme ai gilet arancioni e all’universo no-mask”: così Roberto Fiore, presidente di Forza Nuova, ha annunciato lo scioglimento del partito di estrema destra e la formazione di “Italia Libera” con l’obiettivo di “vincere l’ostacolo della dittatura sanitaria”.
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La farsa di “Italia Libera”, il nuovo partito di fascisti, complottisti e gilet arancioni.
Germania. Protesta contro la nuova dimostrazione di complottisti di destra a Walldorf
Riguardo alle passeggiate dei cosiddetti “Walldorfer Corona-Rebellen”e alle loro “passeggiate del lunedì”, dopo essere stato tranquillo per un certo periodo di tempo, lunedì 21 settembre Walldorf è diventato di nuovo il terreno di marcia di circa 60 fan della cospirazione sul Covid e nazionalisti di destra.
Tuttavia, questi potevano tenere il loro raduno solo di fronte a diverse e soprattutto rumorose proteste antifasciste.
«Non ce n’è coviddi». Negazionisti in piazza anche a Roma
7 settembre 2020
Per uno scherzo della storia, o della questura, i no mask che si battono contro la “dittatura sanitaria” e i complotti globali hanno manifestato a Roma in piazza Bocca della Verità. Si è vista un’accozzaglia multiforme, tenuta insieme da convinzioni paranoidi in cui la realtà diventa materia indistinguibile
«Wir sind das Volk». Estrema destra e no mask in Germania
7 settembre 2020
Dove nascono e come sono state egemonizzate dai militanti neonazisti le Hygienen-demos, le manifestazioni tedesche di chi rifiuta le misura anti-covid.
Fascisti, no-vax e complottisti di QAnon: chi sono i negazionisti in piazza il 5 settembre ·
Cosa si muove dietro l’alleanza nera tra neofascisti, ultras e no mask
Dopo i cortei a Roma, la galassia dell’estrema destra si organizza per cementare curve di destra, fondamentalisti cattolici, gilet arancioni, no vax, complottisti e populisti arrabbiati. E c’è chi guarda con interesse a questi movimenti [purtroppo!]. Due articoli dai media mainstream.
Fake news, sovranismo, coronavirus – le armi della Russia per la conquista dell’Europa
Dopo la vittoria di Trump alle ultime elezioni, gli Usa hanno intrapreso la strada del “prima gli americani”, abbandonando diversi trattati internazionali e sottraendosi a politiche di sostegno e aiuto verso i suoi alleati, Europa in primis. Considerando anche le difficoltà strutturali di alcuni stati membri e la reciproca diffidenza dei singoli Paesi, l’Unione Europea è diventata “terreno di conquista” di altre due potenze, la Russia e la Cina. Quest’ultima da qualche anno ha avviato con l’Italia alcuni accordi commerciali (ad es. il bri e intese preliminari per la rete 5g sul suolo italiano). La Russia invece mantiene buoni rapporti con Roma da molti anni, culminati con importanti azioni di supporto nella lotta al coronavirus. Da sottolineare, tuttavia, è il fatto che Mosca predilige interagire con i singoli stati e non con Bruxelles, in quanto ve ne sono alcuni appartenenti all’Unione strettamente filoamericani e russofobici (Polonia in testa) che si opporrebbero sistematicamente ad ogni apertura. Alla Russia conviene un’Europa divisa. Oltreoceano, guardano con una certa preoccupazione le operazioni di Russia e Cina in Europa, ma proseguono nella politica di disingaggio.
II- Coincidenze e modus operandi
Da qualche anno si segnalano ingerenze social di estrema destra mirate a rendere virali bufale e fake news per spostare l’opinione pubblica verso posizioni sovraniste; più o meno contemporaneamente sono esplosi scandali su presunti fondi neri russi intascati dalla Lega, che nel frattempo ha assorbito l’efficientissima strategia social di Steve Bannon, l’uomo che ha portato Trump alla Casa Bianca grazie ai big data di Cambridge Analytica. Per completare il quadro, a queste coincidenze ne va aggiunta un’altra, lo scandalo del russiagate: mentre gli uomini di Trump, sul mondo social, affidavano a precisi algoritmi promesse elettorali e slogan (seguendo le analisi dei big data di Cambridge Analytica), un gruppo di hacker russi screditava i democratici pubblicando online alcune delle loro email. Trump viene eletto presidente degli Stati Uniti.
III- L’ennesima bufala: il virus creato in laboratorio
Su internet sono diventate virali almeno due teorie cospirazioniste: entrambi riconoscono l’artificiosità del virus, che sarebbe stato “assemblato” in laboratorio, ma una versione attribuisce la colpa a un errore dei cinesi, l’altra a un attacco “chimico” degli americani. In particolare, la versione cinese ha avuto forse più fortuna perché supportata da un gruppo hacker denominato “κατέχον”, riconducibile alla destra cattolica, e ripresa poi da un altro gruppo di hacker americani, sempre di matrice conservatrice. Questi hacker avrebbero bucato la sicurezza dei server del laboratorio di Wuhan, della fondazione Bill e Melinda Gates e di altre organizzazioni, pervenendo alla prova che si tratta di un virus manipolato in laboratorio. La prova consiste in uno screenshot di una email proveniente da un indirizzo del laboratorio di Wuhan, dove si dice che il sars-cov-2 è stato combinato con parti di hiv. Naturalmente il valore probante è nullo perché chiunque avrebbe potuto creare ad arte uno screenshot simile; inoltre, è dimostrato che gli indirizzi email e le password che questi hacker vantano di aver ottenuto sono in realtà risalenti a un attacco del 2016. Siamo quindi di fronte all’ennesima bufala messa in giro ad arte da gruppi di destra.
IV- A chi conviene?
Partiamo da una considerazione: Trump ha tutto l’interesse a far credere al mondo che la pandemia sia colpa della Cina; significherebbe infatti perdita di prestigio, meno appeal per capitali esteri e meno partner commerciali per la potenza del Sol Levante, oltre alla forte battuta d’arresto alla crescita del pil, riuscendo dove le sanzioni americane avevano fallito. Trump stesso ha tutto l’interesse ha supportare la bufala della responsabilità cinese; ma non spiegherebbe perché è virale anche la versione della responsabilità americana.
Chiunque siano, è ormai chiaro come operano questi gruppi di destra. Attraverso bot, diffondono fake news, rimpolpano i numeri delle pagine dei politici sovranisti, commentano negativamente quelle degli avversari. Se restringiamo il campo all’Italia, questo è quanto avvenuto e quanto continua ancora ad avvenire con i partiti politici di Salvini, Meloni e gruppi minoritari di estrema destra (ad es. Fiore). Tutti partiti sovranisti, fortemente anti-europei, che hanno o che cercano contatti con i magnati russi.
Cerchiamo di mettere insieme i pezzi del puzzle:
1) Ci sono hacker russi che hanno voluto Trump alla Casa Bianca, cioè l’uomo che avrebbe indebolito la politica estera americana verso gli alleati;
2) la Russia è stretta a tenaglia fra l’Europa filo-americana da un lato e la Cina dall’altro; bloccata nei negoziati con l’Europa da stati come la Polonia, ha tutto l’interesse a smembrare l’Unione;
3) alcuni magnati russi sostengono finanziariamente gruppi politici sovranisti europei, che spingono quindi per l’uscita dall’Europa;
4) alcuni hacker di destra (nazionalità sconosciuta) hanno cercato di dare forza alla bufala del virus creato dai cinesi;
5) le bufale che incolpano Usa e Cina per la pandemia vanno a vantaggio della Russia; indeboliscono infatti il consenso dell’opinione pubblica per gli Usa e minano la già scarsa fiducia verso i cinesi, con cui si avvieranno a breve strette collaborazioni sul suolo italiano per il 5g.
Mi sembra quantomeno lecito supporre che dietro alle fake news anti-europeiste prima, e sul complotto del virus poi, ci sia un disegno della Russia di Putin che mira a staccare sempre di più l’Europa dall’influenza americana e ad accrescere la diffidenza nei confronti della Cina e tra gli stati stessi dell’Unione, minandone le fondamenta stesse. Infatti, se vuole ritagliarsi il ruolo di “terzo polo” nell’imminente guerra fredda fra Usa e Cina, ha disperatamente bisogno di allargare la sua sfera d’influenza sul continente europeo.
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Approfondimenti:
(I) Limes: “America contro tutti” (dicembre 2019) e “Il vincolo interno” (maggio 2020).
(II) Report: “La fabbrica della paura” e “Il virus nero”; vedi anche questo e questo articolo di Open.
(III) Bufala dell’Avigan e casapound; Fake news di Salvini e Meloni; Wired; Vice (che parla di “neonazisti”); anonymous.
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A Verona le mascherine con la faccia di Mussolini di cui non sentivamo il bisogno
Non bastavano le “mascherine tricolori” di Casapound e le mascherine con il simbolo di Fratelli d’Italia. Ora ci sono anche quelle con la faccia di Benito Mussolino stampata sopra. Le produce un’azienda di Verona per i nostalgici fessi.
Anarres del 10 aprile. Ecofascisti tifano Covid. Senza Frontiere. La società del virus e del controllo…
Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.
Ascolta e diffondi l’audio:
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