Category Archives: (Auto)Controllo sociale/repressione

Scienza e tecne al tempo del Covid-19

La tecnología se une a la guerra contra el coronavirus

In un momento come quello attuale, che la tecnologia sia un fatto politico sta diventando molto più evidente di quando le nostre infrastrutture funzionano senza problemi. Molti sono i processi in corso: la comunicazione virtuale, l’uso di piattaforme digitali e l’automazione dei processi produttivi assumono nuovi connotati mentre evitiamo di incontrarci dal vivo o fare acquisti in maniera diretta. Tali cambiamenti sono destinati ad avere effetti a lungo termine sull’ecosistema tecnologico in cui viviamo e ancora maggiori ricadute sull’organizzazione del lavoro. Vecchie preoccupazioni tecnopolitiche sulle barriere all’accesso, la neutralità della rete, la sorveglianza e la proprietà sui dati, la proprietà pubblica delle infrastrutture per le telecomunicazioni e il potere radicato degli oligopoli tecnologici stanno tornano a interrogarci con urgenza.

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Immuni e Goopple, ovvero come l’effetto Dunning Kruger sia di casa.

photo Piqsels

Di seguito un articolo che parla delle app di tracciamento dei contatti. A differenza di quanto si afferma nell’articolo, sappiamo che queste app non solo sono del tutto inutili dal punto di vista del contenimento della diffusione di un qualsivoglia virus, ma anche potenzialmente pericolose per la sfera dei diritti e delle libertà individuali, poiché condizionano e assuefanno via via all’uso delle varie tecnologie del controllo, in vista di una società sotto stretta sorveglianza hi-tech, sul modello cinese tanto invocato dagli “esperti” ed indicato quale esempio da seguire. Se lo pubblichiamo è perché contiene alcune informazioni utili.

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Considerazioni sulle applicazioni di tracciamento dei contatti

11 maggio 2020

Voilà, il piatto è servito. Nella gestione poliziesca di questa dichiarata pandemia Covid-19, arriva l’app per il tracciamento dei contatti. Se avevamo dubbi sulla distopia che ci aspetta, questo piccolo parassita che da qualche tempo monopolizza l’attenzione mediatica e ha saputo fermare per qualche settimana interi continenti, lancia un bagliore di luce sul futuro che ci attende.

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Coronavirus: cani robot e droni controllano il distanziamento sociale

Cane robot a Singapore mantiene il distanziamento sociale

Scenario distopico a Singapore: il controllo del distanziamento sociale è affidato alla tecnologia high-tech tramite cani robot e droni.

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Ravanusa (Sicilia) – ragazzo sottoposto a TSO dopo aver gridato in strada che il virus non esiste

Dario Musso

8 maggio 2020. Un 33enne siciliano viene sottoposto al TSO (trattamento sanitario obbligatorio) dopo essere stato fermato in macchina in giro per la città smegafonando che il virus non esiste e dovremmo tutti uscire di casa.

Conclusi i 7 giorni minimi di internamento è stato rilasciato, soprattutto grazie alle pressioni  della famiglia.

VEDI GLI ARTICOLI AI LINK (con foto e video):


A Milano i carabinieri con gli speciali “Smart Helmet”, i caschi che misurano la febbre a distanza „Milano, carabinieri in metro con lo “Smart helmet”: il casco che rileva la febbre a distanza“

7 maggio 2020

Uno scanner in grado di “colpire” fino a una distanza di sette metri. Un piccolo led sulla visiera. E un altro, più grande, su un tablet. Il comando provinciale dei carabinieri di Milano ha avuto in dotazione due “Smart helmet”, un caschetto speciale che permette di rilevare la temperatura corporea delle persone anche in lontananza.

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Abusi in quarantena (Acad Italia)

Da https://www.acaditalia.it/abusi-in-quarantena/

Di seguito alcune testimonianze raccolte dall’associazione Acad Italia Onlus (cliccare sui link per vedere i video).

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Ammalarsi di paura. L’«effetto nocebo» dello #stareincasa e della malainformazione sul coronavirus

effetto nocebo coronavirus

Pubblicato il 05.05.2020

[Sono trascorsi due mesi e mezzo da quando i giornali hanno dato la notizia del primo morto italiano per coronavirus, interrompendo la lunga serie di titoli dedicati a Renzi e alle liti di governo.
«Virus, il Nord nella paura», tuonava la prima pagina di Repubblica del 22 febbraio.
Da quel momento, i media italiani a reti unificate e la retorica dei governanti non hanno più smesso di ingigantire quella paura, di trasformarla in terrore, e soprattutto di renderla nociva.
Abbiamo a lungo ragionato sugli effetti e gli scopi di questa manipolazione delle nostre fobie, ma ancora non ci siamo soffermati a sufficienza sull’ipotesi che quei timori – ben comprensibili di fronte a una pandemia – siano diventati a loro volta un morbo, una patologia che s’è aggiunta al Covid19, abbassando le difese immunitarie della popolazione e rendendo il contagio più grave.
In svariati commenti ai post di queste settimane è emersa l’idea che l’esercito in strada, i toni dei ministri, la scelta e la presentazione dei dati, le homepage dei giornali abbiano contribuito a farci – letteralmente – ammalare di paura.
Questo articolo, scritto appositamente per Giap, affronta la questione dal punto di vista dell’antropologia medica e dello studio scientifico sull’effetto placebo e il suo contrario: l’effetto nocebo. WM]

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Imola. E se le parole si trasformassero in pietre?

Nel mese di marzo 2020, nella città di Imola (BO), sono apparse diverse scritte che inveivano contro lo Stato di Polizia e contro l’obbligo a restare chiusi in casa, agli arresti domiciliari democraticamente “volontari”.

Qualche settimana dopo che sui social e sui giornali bravicittadini ed esponenti vari della politica locale si struggevano per la rabbia e la violenza espressa da quelle scritte nonché per il deturpamento dei preziosi muri della città, siamo statx fermatx (in maniera abbastanza ridicola, tipica delle forze dell’ordine imolesi) nelle consuete passeggiate in barba ai divieti e quel giorno, oltre all’ennesima multa son saltate fuori le notifiche.

Le indagini, ancora aperte, ci appioppano, in merito alle scritte di cui prima, istigazione a delinquere, istigazione a disobbedire alla legge, deturpamento e imbrattamento, vilipendio della repubblica e delle forze armate, violenza o minaccia a corpo politico e l’avvio di un procedimento per foglio di via.

Al di là di chi può aver fatto le scritte, al di là della nostra colpevolezza o meno, non possiamo che sorridere pensando a chi continua ancora, e speriamo indisturbatx, a infrangere la quiete. Non ci sembra assurda l’accusa di Istigazione per questi fatti, anzi, in fondo cos’altro mai dovrebbero fare delle scritte che esprimono odio nei confronti di tutto ciò che rappresenta Ordine?

Non ci sentiamo quindi preoccupatx od offesx davanti a simili accuse perché ogni volta che ci esprimiamo, in testi scritti o sussurrandoci burlesquamente idee nell’orecchio, ci sentiamo e siamo Delinquenti. E se qualcunx, parlando con noi o assaporando un testo da noi prodotto, dovesse mai sentirsi istigatx, beh, propaganda ben fatta!

Tra l’altro, dopo pochi giorni dalla notifica, hanno continuato ad apparire manifesti di saggia manodopera (di questi tempi senza copisterie, immaginiamo) che recitavano più o meno: OBBEDIENZA NON È RESPONSABILITÀ stanno distruggendo le nostre vite con la tecno socialità e la militarizzazione delle strade facciamo sì che non manchi la rivolta. Sicuramente il leit motiv dell’andrà-tutto-bene, gli arcobaleni e il restiamoacasa non hanno attecchito su tutta la popolazione della città, forse l’ondata di multe e denunce, intimidazioni, inseguimenti non hanno spento la voglia di esprimersi.

Come non eravamo ligi al Dovere prima, non lo siamo adesso e mai lo saremo.
Ci vediamo al mare, fase due, tre o sticazzi!

due viandanti in tempo di covid, cofàtt, coddèt?

***
FONTE: https://infernourbano.altervista.org/imola-italia-e-se-le-parole-si-trasformassero-in-pietre/


Fase 2 a Como: nuove telecamere per il riconoscimento facciale

La metà delle 32 telecamere che saranno posizionate in città avrà la tecnologia

App di tracciamento, droni e abusi di polizia durante i controlli, mancavano all’appello solo le tecnologie per il riconoscimento facciale. Eccole! A partire da Como.

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Le FAQ del governo sulla «Fase 2»: benvenuti in Assurdistan!

Il governo Conte all’erta contro gli agguati.

di Wu Ming, 3 maggio 2020

Le Frequently Asked Questions – o meglio, le risposte alle Frequently Asked Questions – si scrivono quando si deve chiarire una questione o fornire una sintesi rapida e leggibile di un testo molto complesso, quale può essere un decreto. A volte, però, una questione è talmente male impostata, un testo talmente mal concepito e mal scritto da rendere un chiarimento impossibile. In casi del genere, il ricorso alle FAQ può solo alimentare arzigogolio e fare più confusione di prima.

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Nel nome dell’emergenza

2 maggio 2020.

Dal 10 marzo dietro la giustificazione dell’emergenza Coronavirus sono state fatte passare per decreto una serie impressionante di limitazioni alla libertà personale e collettiva, nonché un controllo che a poco da invidiare a quello di un regime totalitario.

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TRIESTE: Manifestazione del 1 maggio e repressione

Sullla manifestazione di ieri  a Trieste (il TG3 parla di oltre cento denunce) riceviamo e volentieri pubblichiamo i seguenti comunicati. Ovviamente massima solidarietà con chi viene colpito/a per aver voluto esercitare un elementare diritto peraltro (molto teoricamente) garantito pure dalla costituzione (ma già, siamo in pieno stato d’eccezione) i bottegai possono liberamente manifestare in piazza, gli operai ammassarsi in fabbrica per produrre ma manifestare per il 25 aprile o I maggio è reato !)

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FASE 2: liberarsi dalla paura!

La gestione dell’emergenza Covid sta generando costi sociali ed economici elevatissimi: la storia insegna che il “ritorno alla normalità” corrisponderà a un allargamento della forbice sociale, cresceranno le disuguaglianze e molti si troveranno a fare i conti con l’assenza di un reddito, la difficoltà a pagare un affitto, l’impossibilità di accedere a servizi di supporto per le più disparate esigenze.

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Multato perché “il musicista non è un valido lavoro”

musicista

29 aprile 2020 – “Mi hanno multato perché il musicista non è “un valido lavoro”, ma mi son rifiutato di pagare la multa”.

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