7 aprile 2021 – A fine 2020 gli occupati conteggiati in Emilia-Romagna risultavano essere un milione e 978.000, cioè il 2,9% in meno rispetto al 2019. Segno della crisi devastante legata all’emergenza pandemica, evidentemente. Che però non colpisce tutti: le vendite delle costosissime Lamborghini, ad esempio, per il 2020 e il 2021 fanno registrare addirittura numeri da record.
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Emilia-Romagna. La pandemia in tasca
29 Marzo 2021 – In regione 20.000 famiglie scivolate nella povertà e 42.000 posti di lavoro persi, mentre aumenta l’indebitamento. E a Bologna a uscire dal mercato del lavoro sono soprattutto le giovani donne.
Nel 2020 in Emilia-Romagna 10.338 denunce di infortunio sul lavoro per Covid
27 Gennaio 2021 – Il 73,1% riguardano donne e il 26,9% uomini. Sono 37 i casi in cui si è verificata la morte della/del lavoratrice/ore e più di un decesso su quattro riguarda il personale sanitario e assistenziale. Con un focus basato sui dati pubblicati dall’Inail prosegue l’inchiesta di Zic sulla pandemia e la sanità pubblica.
Emilia-Romagna. Rsa: più di un anziano su 4 si è ammalato
21 dicembre 2020 – Emilia-Romagna: Gli anziani ospiti delle Rsa e dei centri per anziani della regione contagiati dal Covid-19 sono stati finora 9.206 su un totale di 35.978 ospiti. Più di un anziano su 4 si è ammalato. E di questi 9206 contagiati, 2039 sono morti (il 22%). A riportare i dati forniti dalla Regione è il comitato Libro Verde, denunciando che “i problemi persistono, risultato di decenni di mala politica, privatizzazioni e smantellamento del welfare pubblico, favorendo il privato con elargizione di milioni di euro”. FONTE: https://www.zic.it/?p=90837
“Nessuno deve rimanere senza casa!”
8 settembre 2020
Appello di YaBasta e altre realtà regionali sugli effetti della circolare emanata dal Viminale a metà agosto: “Mentre aumentano i contagi e molti servizi per senza fissa dimora interrotti o parzialmente funzionanti, le Prefetture disporranno nei prossimi giorni l’uscita di decine di persone dai progetti in cui sono accolte, anche con vulnerabilità e disabilità certificate”.
Se per le/i lavoratrici/ori di cultura e spettacolo non c’è l’indennità
7 agosto 2020
Ieri Adl Cobas Emilia-Romagna e rete Professionisti Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua davanti alla sede dell’Inps: “E’ la esplicita conferma di quanto i settori e i lavori più precari non abbiano avuto una vera risposta a questa crisi”.
Virus, 268 morti nelle strutture per anziani e diversamente abili di Bologna
23 luglio
Complessivamente, tra ospiti e operatori, al primo luglio nel territorio metropolitano, imolese escluso, si contavano 1.097 diagnosi di Covid-19. E scoppia un nuovo focolaio. In città mortalità complessiva nei primi cinque mesi dell’anno sopra le attese del 13,2%. Intanto, in Emilia-Romagna, da tre settimane continua a salire il numero dei pazienti attualmente positivi al tampone.
Morti nelle Rsa, una rete regionale di comitati per avere verità e giustizia
Moltissime delle morti in seguito all’epidemia di Covid-19 sono state registrate nelle Rsa (Residenze Sanitarie Assistenziali) e nelle Cra (Case di Residenza per Anziani). Una vera e propria strage avvenuta in strutture che, per definizione, sono considerate sensibili, perché ospitano persone fragili.
Il problema si è manifestato in Lombardia, dove il caso del Pio Albergo Trivulzio ha suscitato scandalo, ma questo tipo di morti sono state registrate anche in Emilia Romagna.
Bonaccini vuole riaprire tutto e subito
27 Aprile 2020. Tra una settimana riaprono le fabbriche, mentre quasi tutte le altre misure di distanziamento sociale sono confermate almeno fino al 17 maggio. Il presidente della Regione, però, vorrebbe un via anticipato per commercio, turismo, ristorazione, parrucchieri e palestre. Controlli, multati sempre intorno al 5%. Positività al virus ancora in calo. Riparte ambulatorio popolare vicolo Bolognetti.
IERI CHI PERCEPISCE IL REDDITO DI CITTADINANZA, OGGI I LAVORATORI STAGIONALI: NON C’È FINE ALLE PROPOSTE DI SFRUTTAMENTO
È notizia di ieri l’invocazione del presidente della Regione Bonaccini, targato PD, di mandare chi percepisce il reddito di cittadinanza a lavorare nei campi, perché la miseria te la devi guadagnare. A rilanciare è l’assessora alle attività economiche di Riccione, Elena Raffaelli della Lega, che propone questa volta i lavoratori stagionali.
Bonaccini ha un’idea moderna: la servitù della gleba?
Bonaccini si è aggiunto alla lunga lista di chi individua nuove categorie di servi della gleba per far marciare l’agricoltura, insieme a Gori, Bellanova e Coldiretti. Per il presidente della regione la soluzione è mandare nei campi le 67mila persone che percepiscono il reddito di cittadinanza in Emilia Romagna “per restituire un po’ quello che prende”.