Tag Archives: donne

Grandi scioperi in Polonia contro la decisione di rendere l’aborto quasi del tutto vietato.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, persone in piedi, incendio, cibo e folla

28 gennaio 2021 – Ieri il governo polacco ha annunciato l’attuazione del divieto quasi totale di aborto, una legge che proibisce l’aborto in caso di malformazioni del feto, restringendo così ulteriormente la già esigua possibilità di ottenere un aborto legale.

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Donne e lavoro: effetto pandemia tra carico familiare e gender pay gap

Donne e lavoro

26 novembre 2020

Smart working, didattica a distanza, gender pay gap e carico di cura familiare. Questi sembrano essere ad oggi gli elementi che hanno caratterizzato la situazione lavorativa delle donne italiane durante la prima fase della pandemia da Coronavirus.

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Perù. Aumentano le violenze alle donne al tempo del Covid-19. Dall’inizio della pandemia scomparse nel nulla 2.457 donne, la maggior parte minorenni.

Le autorità peruviane temono che la scomparsa sia stata a causa delle violenze domestiche perpetrate durante la quarantena imposta per frenare la diffusione del nuovo coronavirus.

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Regolarizzazione braccianti: norme ipocrite e donne invisibili

Braccianti e regolarizzazione

Un’analisi femminista dell’articolo 110 bis del Decreto Rilancio, che esclude gran parte delle persone migranti irregolarmente soggiornanti, condona i datori di lavoro sfruttatori e invisibilizza il lavoro femminile e le sue problematiche.

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Niente carezze ai padroni. Lotte delle operaie e sciopero femminista nel tempo pandemico

Intervista a M. ‒ Non Una di Meno Transterritoriale Marche.
Da http://www.connessioniprecarie.org

Abbiamo intervistato M., attivista femminista e operaia, che racconta come sta cambiando il lavoro operaio nel terzo settore in tempi di Covid19. Svolgere lavori essenziali durante il picco pandemico ha voluto dire prima di tutto mettere a rischio la propria salute, specialmente se le aziende lucrano sui fondi pubblici che dovrebbero usare per applicare norme di sicurezza che alla catena di montaggio sono virtualmente impossibili da seguire senza ridurre i ritmi della produzione. Lavoro essenziale vuol dire anche l’estensione dell’orario e la moltiplicazione dei turni senza che vi sia un aumento dei salari. Nel neonato settore della sanificazione salari bassissimi vengono corrisposti a una forza lavoro fatta prevalentemente di donne e migranti, che anche durante la crisi sanitaria sono sottoposte al ricatto del permesso di soggiorno. Questo tuttavia non ha impedito loro di prendere parola. In fabbriche, magazzini, ospedali, scioperi e proteste hanno mostrato l’attualità dello slogan dello sciopero femminista: se le nostre vite non valgono, ci fermiamo! La divisione sessuale del lavoro non si limita ai luoghi della produzione ma continua all’interno mura di casa, dove sono ancora una volta le donne a prendersi cura di figli, anziani e malati, come dimostra il fatto che siano soprattutto loro a fare richiesta dei congedi parentali. Proprio la divisione sessuale del lavoro e la connessione tra lavoro produttivo e riproduttivo è stata al centro delle mobilitazioni di Non Una di Meno, che ha anticipato con lo sciopero femminista dell’8 marzo quella possibilità di interrompere la produzione e riproduzione sociale, una possibilità che gli scioperi pandemici hanno rivendicato con forza. Come emerge chiaramente da questa intervista, partire dalle condizioni materiali e di vita è stata la prima spinta per la presa di parola e la costruzione di una lotta in questi mesi. Riconoscere la portata e l’attualità dello sciopero femminista è la chiave anche durante la ricostruzione, anticipare e continuare a sottolineare le connessioni fra razzismo, sessismo e sfruttamento è quanto mai necessario.

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Resto a casa… ma scrivo articoli, faccio interviste, interventi radiofonici…

Maggio 7

La quarantena, della fase 1, 2, 3… non ferma Maria Teresa Messidoro nel suo impegno a informare, e dove necessario contro-informare, rispetto a quanto accade nel sud del mondo, in particolare in America Latina.

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Polonia: le donne manifestano in difesa dell’aborto nonostante il lockdown, rispettando il distanziamento sociale


20 aprile 2020. Mercoledì 15 aprile il Parlamento polacco ha iniziato la discussione di una proposta di legge che riduce al minimo le situazioni in cui una donna può ricorrere legalmente all’interruzione volontaria di gravidanza. Attualmente il paese ha già una delle legislazioni più restrittive d’Europa sull’aborto, che è consentito solo in caso di stupro, incesto, se la vita della madre è a rischio o in caso di gravi malformazioni. Il progetto di legge arrivato in Parlamento, lo vieterebbe anche in quest’ultimo caso, che secondo le organizzazioni per i diritti riproduttivi rappresenta il 98% delle interruzioni di gravidanza in Polonia. Si tratterebbe sostanzialmente di un divieto quasi totale. Insieme a quello sull’aborto, è arrivato in aula un altro disegno di legge, “Stop Pedofilia”, che mira a criminalizzare l’educazione sessuale per giovani e adolescenti.

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Il corona virus e le donne


Quando il coronavirus impedisce alle donne di abortire. Le associazioni chiedono liberalizzazione della RU486

dal sito IVG ho abortito e sto benissimo

19 aprile 2020.

Il diritto all’interruzione di gravidanza messo in discussione dal coronavirus

«Ho passato l’ultimo giorno utile prima del decreto che ci ha bloccati a casa, a tentare di contattare telefonicamente, invano, consultori e ospedali. Il giorno dopo sarei dovuta andare di persona, ma non è più stato possibile. Gli unici che mi hanno risposto non hanno più il reparto di ginecologia».

«Il mio medico di base non vuole farmi il certificato necessario per l’aborto, il mio ginecologo privato è obiettore, il consultorio del mio paese è chiuso, a quello della città vicina che dovrebbe essere aperto per emergenze non risponde mai nessuno».

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Le richieste di aiuto delle donne ai centri antiviolenza sono aumentate del 75% in un mese

15 aprile 2020. Secondo i dati raccolti dalla rete di centri antiviolenza D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, 2867 donne si sono rivolte ai centri antiviolenza dall’inizio del lockdown, con un incremento del 74,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo Paola Sdao, che con Sigrid Pisanu cura la rilevazione statistica annuale della rete D.i.Re, si tratta di “un dato che conferma quanto la convivenza forzata abbia ulteriormente esacerbato situazioni di violenza che le donne stavano vivendo”.

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L’aborto ai tempi del Covid19

La libertà di scelta, già pesantemente condizionata dai limiti imposti dalla legge 194, in questo periodo diviene molto difficile e spesso impossibile.
Abbiamo provato a capirne di più con Eleonora di Obiezione Respinta, gruppo che da anni si occupa di monitorare l’obiezione in ospedali e farmacie, che ha lanciato “Sos aborto – Covid 19” un canale telegram che fornisce i dati sulla situazione nelle varie regioni e nelle diverse strutture ospedaliere e consultori. Si occupa anche di accogliere le testimonianze delle donne, che devono affrontare un percorso ad ostacoli sempre più arduo.

Ascolta la diretta con Eleonora su: https://radioblackout.org/2020/04/laborto-ai-tempi-del-covid-19/

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Crack Up! Femminismo, pandemia e il futuro che verrà

Nel pieno della pandemia, ripartiamo dai femminismi e dai movimenti contro la precarietà, dalle lotte che hanno portato alla crisi di legittimità dell’attuale neoliberalismo, per segnalare i campi di conflitto aperti nella crisi e, dunque, ciò che è in gioco come possibile vie di uscita.

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SUPPORTO E SOSTEGNO ALL’IVG NELL’EMERGENZA COVID-19: contattaci!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

30 marzo 2020. In questi periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria, in un clima di grande incertezza e instabilità molte cose sono passate in secondo piano, negli ospedali tutte le forze sono concentrate per arginare il contagio e curare le persone che hanno contratto il virus. Ci sono, però, interventi che son anch’esse delle emergenze e non possono essere rimandate, l’interruzione volontaria di gravidanza è uno di questi. E’ di fondamentale importanza che sia garantito alle donne il diritto di abortire, diritto che in tempi non emergenziali è fin troppe volte ostacolato, in questo periodo più che mai deve essere facilmente accessibile, per tutelare il diritto di interrompere una gravidanza e farlo nel più breve tempo e passaggi possibili per tutelare la propria salute.

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L’emergenza Coronavirus blocca gli aborti, ma non a Pescara. Intervista alla Dott.ssa Conti

L’emergenza Coronavirus blocca gli aborti, ma non a Pescara. Intervista alla Dott.ssa Conti

9 aprile 2020. La questione dell’aborto, diritto acquisito grazie alla legge 194, diventa in tutta Italia sempre più intricata e complessa in questo periodo di emergenza da Covid-19.

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L’aborto è una pratica necessaria. Una pandemia non può limitare un diritto umano essenziale.

2 aprile 2020
di Federica di Martino

In una circolare del Ministero della Salute emessa in data 30 marzo 2020, viene stilato un elenco dettagliato delle prestazioni in ambito ostetrico e ginecologico che non sono differibili, ovvero che non possono essere rimandate, rinviate, respinte, procrastinate, limitate, prorogate. Ci sembra che per oggi, con i sinonimi, abbiamo dato abbastanza. http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=83357

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