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Ora parliamo noi! Il lavoro migrante non può essere messo a tacere! Il 30 maggio i migranti tornano in piazza!

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Organizzato da Coordinamento Migranti Bologna

ORA PARLIAMO NOI: IL LAVORO MIGRANTE NON PUÒ ESSERE MESSO A TACERE!

Noi siamo migranti che hanno passato la quarantena a fare i lavori essenziali. Siamo donne e uomini che hanno lavorato nei magazzini e nelle fabbriche, nei campi e nei supermercati, che hanno consegnato a casa le merci più varie, che hanno sanificato le vostre case, le aziende e gli ospedali, che hanno badato ai malati e agli anziani. Alcuni di noi invece hanno perso il lavoro, non hanno potuto usufruire dei sussidi statali e ora senza lavoro e reddito rischiano di perdere il permesso di soggiorno.

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Contro la regolarizzazione a tempo determinato: rompiamo le catene del lavoro migrante!

Coordinamento Migranti

Dopo settimane di patetico dibattito sulla pelle delle donne e degli uomini migranti, la regolarizzazione tanto sbandierata dal governo inizierà il primo giugno per concludersi il 15 luglio. Non sono ancora chiare le modalità per accedere e bisognerà aspettare decreti e circolari ministeriali per comprenderne il preciso funzionamento. Altre cose sono invece chiarissime: anche se la ministra Bellanova piange dalla commozione, questa regolarizzazione non è pensata per i migranti.

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La colonna solidale del Berneri per chi è dimenticato dalle istituzioni

Colonna solidale

22 maggio 2020

La solidarietà è un’arma politica. Ce lo ricorda il circolo anarchico Berneri di Bologna che ha dato vita alla “Colonna Solidale Autogestita“, un’iniziativa dal basso di mutualismo per sostenere e appoggiare chi sta subendo i contraccolpi della crisi legata al Covid e non viene raggiunto dagli aiuti dello Stato e delle istituzioni.
“Siamo un gruppo di compagne che mette in pratica il mutuo appoggio e l’autogestione – si legge sul sito dedicato all’iniziativa- per affrontare con allegria e solidarietà i problemi quotidiani, affinché nessuna venga lasciata sola e tutte insieme possiamo realizzare un altro mondo possibile basato sulla libertà, l’eguaglianza e la giustizia sociale”.

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Se la Procura inventa il “reato di opposizione politica”

Diverse realtà collettive cittadine in solidarietà agli arrestati dal 13 maggio: “Messaggio chiarissimo: su quanto succede nelle carceri vige l’obbligo del silenzio, sulle violenze subite dai detenuti, sui trasferimenti punitivi, sull’assistenza e prevenzione sanitaria inesistenti, sull’estendersi dell’epidemia”. A firma “Complici e solidali”, invece, venerdì biciclettata e presidio sotto la Dozza.

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CONTRO IL VIRUS DELLE MONTATURE GIUDIZIARIE

Aderiamo ad un comunicato congiunto con le altre realtà bolognesi in solidarietà degli/delle arrestate.

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Operazione Ritrovo. Un saluto solidale dalla Romagna.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto, il seguente testo "LIBERIA PER LE/i COMPAGN* DI BOLOGNA!"

Continuano ad arrivare contributi in solidarietà ai compagnx e alle compagne anarchiche colpitx dalla repressione.

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La repressione è il loro vaccino. Le lotte sono il nostro!

Comunicato diffuso dalla Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana


La repressione è il loro vaccino. Le lotte sono il nostro
Contro la dittatura della borghesia | Leftcom

La repressione sociale e politica che si è scatenata da quando è scoppiata la pandemia sta raggiungendo livelli sempre più preoccupanti.

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Bologna: misure cautelari e denunce contro la campagna “il padrone di merda”

18 maggio 2020. Sei attivisti bolognesi hanno ricevuto altrettante misure cautelari perchè secondo la Procura del capoluogo emiliano sono stati protagonisti della campagna promossa anche attraverso la pagina Facebook “il padrone di merda”, che denuncia e interviene in difesa di lavoratrici e lavoratori sfruttati.

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Solidarietà, mutualismo sociale e autorganizzazione

18 maggio 2020. Bologna.
Lo dicevamo già un paio di mesi fa: non è uguale per tutte/i. Non è uguale la fase dell’emergenza con gli effetti drammatici nell’immediatezza del quotidiano, non è uguale la crisi sistemica negli aspetti economici e sociali a breve e lungo termine. Sono centinaia di migliaia le persone rimaste senza lavoro e senza reddito, mentre la macchia della precarietà generalizzata si allarga sempre di più e da anni non c’è traccia di un sistema di welfare universalistico e inclusivo. Ad essere colpiti in misura maggiore sono tutte/i coloro che non possiedono altro che la loro forza lavoro e la vedono sempre più sfruttata, che già vivevano in condizioni modeste o modestissime e che ora si ritrovano senza nulla, con nessuna certezza e spesso senza neanche un minimo di speranza. Sono tante, troppe, le persone che non sono in grado di soddisfare i loro bisogni primari, come pagare l’affitto o l’acquisto dei generi alimentari, scendendo al di sotto dei livelli della più elementare sussistenza.

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Ritorno alla normalità: altri anarchici arrestati

Questa notte, sette compagni e compagne sono stati arrestati e altri cinque sottoposti all’obbligo di dimora a Bologna. L’ennesima inchiesta per “associazione sovversiva con finalità di terrorismo”. Da quello che si capisce, a questi compagni si contesta di aver preso parte alla lotta contro i lager della democrazia (i CPR), di aver sostenuto le rivolte scoppiate in molte carceri italiane nel mese di marzo e – a qualcuno di loro – di aver incendiato nel 2018 un ripetitore televisivo in solidarietà con i prigionieri.

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Operazione Ritrovo. Solidarietà da Rimini

L'immagine può contenere: spazio all'aperto, il seguente testo "DAE MARSI LA FASE PUO CAMBARE NOME TUTTX LIBER MA DIETRO LA STE SA REPRESSIONE"

“..le difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco il manifestarsi di focolai di espressione estremistica “.
“…strategica valenza preventiva volta ad evitare che in eventuali ulteriori momenti di tensione sociale “.
Le parole usate per descrivere l’operazione dei ROS, coordinata dalla procura di Bologna, che ha portato all’arresto e le perquisizioni in casa di 12 compagne/i il 13 maggio 2020 sono chiare: la prima è stata pronunciata dal ministro dell’Interno due giorni prima dell’operazione, la seconda è quella dei Carabinieri che hanno portato a termine gli arresti.

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INSIEME NEL CUORE E NELLA LOTTA

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

Tra gli atti a sostegno dell’operazione repressiva del 13 marzo, la Procura di Bologna dichiara apertamente la necessità di togliere di mezzo le persone disposte a lottare e di farlo preventivamente, in considerazione dell’attuale momento storico in cui tensioni sociali potrebbero scatenarsi in tutto il paese.

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“L’emergenza non può giustificare arresti preventivi”

Gli attestati di solidarietà da diverse realtà cittadine alle attiviste e agli attivisti sottoposte/i a misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta ‘Ritrovo’ della Procura.

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Chiaro e tondo. Sugli arresti di Bologna

Sette arresti e cinque obblighi di dimora nel Comune aggravati da rientro notturno e quattro anche da firme quotidiane. Questo l’esito dell’operazione Ritrovo, condotta dai Ros e dalla procura antiterrorismo di Bologna contro alcuni compagni anarchici, nella notte tra martedì 12 e mercoledì 13 maggio.
L’inchiesta ricalca un copione ormai logoro, ciclicamente rispolverato negli ultimi vent’anni.

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Prima di tutto vennero a prendere… gli anarchici

Anche in tempo di emergenza sanitaria la priorità è arrestare gli anarchici.