La colonna solidale del Berneri per chi è dimenticato dalle istituzioni

Colonna solidale

22 maggio 2020

La solidarietà è un’arma politica. Ce lo ricorda il circolo anarchico Berneri di Bologna che ha dato vita alla “Colonna Solidale Autogestita“, un’iniziativa dal basso di mutualismo per sostenere e appoggiare chi sta subendo i contraccolpi della crisi legata al Covid e non viene raggiunto dagli aiuti dello Stato e delle istituzioni.
“Siamo un gruppo di compagne che mette in pratica il mutuo appoggio e l’autogestione – si legge sul sito dedicato all’iniziativa- per affrontare con allegria e solidarietà i problemi quotidiani, affinché nessuna venga lasciata sola e tutte insieme possiamo realizzare un altro mondo possibile basato sulla libertà, l’eguaglianza e la giustizia sociale”.

Colonna solidale: le attività

Sono diverse le attività della Colonna Solidale Autogestita. A partire dalle consegne a domicilio della spesa: “A chi non può o non vuole uscire di casa, portiamo spesa alimentare, medicinali, libri e stampa anarchica”. La spesa però è anche “sospesa”: chi non ha soldi nemmeno per comprarsi da mangiare può sostentarsi grazie a chi dà il proprio contributo, in denaro o in natura.
Un’altra attività riguarda direttamente la salute. È stato infatti creato uno sportello medico telefonico per ottenere consigli medico-sanitari.

“Il nostro è un gesto politico”, sottolinea un’attivista ai nostri microfoni. L’iniziativa, infatti, nasce dalla considerazione che la gestione statale relativa alla diffusione del virus ha creato un’emergenza sociale di proporzioni incalcolabili. “Come era chiaro fin dal principio – si legge sul sito – le conseguenze di questa crisi le paga la classe lavoratrice in generale: ad ogni livello e ovviamente in maniera immediata e drammatica chi vive normalmente di lavori precari, a cottimo, informali o addirittura fuori-legge. Nessuno nutre aspettative sugli aiuti da parte dello Stato: lo Stato ha storicamente abbandonato e permesso lo sfruttamento di queste persone, cioè di noi tutte”.

“Ci sono persone che davvero non sanno se il giorno dopo mangeranno – raccontano ancora gli attivisti – Stiamo seguendo persone a cui staccheranno le utenze, gas ed elettricità, perché non sono in grado di pagare ed affitti e bollette non sono stati sospesi”.
Per raggiungere le persone in difficoltà la colonna solidale si è data una forma organizzativa articolata, suddivisa per quartieri, attraverso cui è più facile entrare in contatto con le situazioni di disagio.
“Alcune persone ci sono state segnalate dall’associazione Sopra i Ponti, che segue i migranti”, raccontano ancora.
A fianco a ciò, la distribuzione di materiali informativi, come volantini con i contatti per richiedere sostegno.

Un’economia anticapitalista

Anche nel fare solidarietà dal basso si può rispettare l’etica e lottare contro il sistema capitalista. Per questo motivo il cibo e gli altri prodotti destinati a chi è in difficoltà provengono da circuiti alternativi a quelli della grande distribuzione.
Da un lato, infatti, il Berneri da alcuni anni ha allestito un proprio spaccio popolare autogestito; dall’altro ci si appoggia a realtà contadine come Campi Aperti.

Per sostenere la colonna solidale ci sono diverse possibilità. Ad esempio è possibile fare una donazione in denaro sul sito dell’iniziativa, ma è anche possibile acquistare prodotti etici e genuini e portarli nei punti di raccolta per la spesa sospesa: il lunedì dalle 16 alle 20 al Laboratorio L’Isola, il martedì dalle 16 alle 20 a Vag61, il giovedì dalle 15 alle 17 al circolo Berneri e dalle 16 alle 20 al mercato di via Gobetti.

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ATTIVISTE DELLA COLONNA SOLIDALE:
https://archive.org/serve/Berneri/Berneri.mp3

FONTE: https://www.radiocittafujiko.it/la-colonna-solidale-del-berneri-per-chi-e-dimenticato-dalle-istituzioni/


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