Category Archives: Racconti e testimonianze dai territori

La Lombardia ha fatto anche cose buone

Covid, il nuovo bollettino della Regione Lombardia

10 Giugno, 2020

Milano covid mundi, ovvero: la sottile trama di affinità e divergenze tra falchi pellegrini, top model e miliardari fascisti

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Le alternative infernali. Cosa siamo stati costretti ad accettare durante la pandemia

9 giugno 2020

È in libreria a Napoli, Roma, Bologna, Milano e Torino il numero quattro de Lo stato delle città (qui indice e distribuzione). Pubblichiamo a seguire, estratto dalla rivista, l’articolo Le alternative infernali di Stefano Portelli.

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USA: La polizia continua a picchiare

Violenze polizia Usa, Giuliani: movimento a difesa dei ...

Episodi di violenze compiuti da agenti a Buffalo e in Virginia. E cresce la paura per nuovi casi di Covid.
Le manifestazioni di Black Lives Matter continuano in tutti gli Stati Uniti e non si placa la violenza della polizia.

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Nel cuore della pandemia – tra RSA e territorio, il caso Lombardia.

5 giugno 2020. Tra lassismo e autoritarismo, ritardi nella definizione delle zone rosse e assenza di dialogo coi professionisti in prima linea, il tiramolla di un’amministrazione apparsa più volte non all’altezza della situazione. Tra riconoscimenti economici elargiti alle RSA disposte ad accogliere pazienti positivi provenienti dagli ospedali e comunicazioni alla cittadinanza confuse, tra inutili rincorse agli approvvigionamenti e utenti più fragili lasciati allo sbando, la cronistoria di un fallimento.
Intervista a Jennifer Mastroianni, educatrice professionale e pedagogista in una RSA lombarda, tra i fondatori dell’Associazione M.I.L.L.E. Professioni Educative:
https://audio9.mixcloud.com/secure/dash2/9/f/c/9/1c3e-258f-4475-a8b7-e6988d6dfc81.m4a/init-a1-x3.mp4

FONTE: https://www.radiocittafujiko.it/nel-cuore-della-pandemia-tra-rsa-e-territorio-il-caso-lombardia/


Da Minneapolis alla Francia, Fanculo la Polizia! La rivolta si diffonde dagli Stati Uniti a Parigi e oltre

da https://it.crimethinc.com/2020/06/17/istantanee-della-rivolta-racconti-di-tre-settimane-di-rivolta-nazionale

Come abbiamo visto in una precedente analisi, la pandemia di COVID-19 ha interrotto bruscamente i disordini sociali e politici a livello globale, dal Cile a Hong Kong. La situazione ha preso una brutta piega quando i Governi di tutto il mondo hanno colto la possibilità di sperimentare nuove strategie autoritarie di controllo. La Francia, insieme a Grecia e Italia, non si è lasciata sfuggire quest’opportunità.

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Fake news, sovranismo, coronavirus – le armi della Russia per la conquista dell’Europa

Dopo la vittoria di Trump alle ultime elezioni, gli Usa hanno intrapreso la strada del “prima gli americani”, abbandonando diversi trattati internazionali e sottraendosi a politiche di sostegno e aiuto verso i suoi alleati, Europa in primis. Considerando anche le difficoltà strutturali di alcuni stati membri e la reciproca diffidenza dei singoli Paesi, l’Unione Europea è diventata “terreno di conquista” di altre due potenze, la Russia e la Cina. Quest’ultima da qualche anno ha avviato con l’Italia alcuni accordi commerciali (ad es. il bri e intese preliminari per la rete 5g sul suolo italiano). La Russia invece mantiene buoni rapporti con Roma da molti anni, culminati con importanti azioni di supporto nella lotta al coronavirus. Da sottolineare, tuttavia, è il fatto che Mosca predilige interagire con i singoli stati e non con Bruxelles, in quanto ve ne sono alcuni appartenenti all’Unione strettamente filoamericani e russofobici (Polonia in testa) che si opporrebbero sistematicamente ad ogni apertura. Alla Russia conviene un’Europa divisa. Oltreoceano, guardano con una certa preoccupazione le operazioni di Russia e Cina in Europa, ma proseguono nella politica di disingaggio.

II- Coincidenze e modus operandi

Da qualche anno si segnalano ingerenze social di estrema destra mirate a rendere virali bufale e fake news per spostare l’opinione pubblica verso posizioni sovraniste; più o meno contemporaneamente sono esplosi scandali su presunti fondi neri russi intascati dalla Lega, che nel frattempo ha assorbito l’efficientissima strategia social di Steve Bannon, l’uomo che ha portato Trump alla Casa Bianca grazie ai big data di Cambridge Analytica. Per completare il quadro, a queste coincidenze ne va aggiunta un’altra, lo scandalo del russiagate: mentre gli uomini di Trump, sul mondo social, affidavano a precisi algoritmi promesse elettorali e slogan (seguendo le analisi dei big data di Cambridge Analytica), un gruppo di hacker russi screditava i democratici pubblicando online alcune delle loro email. Trump viene eletto presidente degli Stati Uniti.

III- L’ennesima bufala: il virus creato in laboratorio

Su internet sono diventate virali almeno due teorie cospirazioniste: entrambi riconoscono l’artificiosità del virus, che sarebbe stato “assemblato” in laboratorio, ma una versione attribuisce la colpa a un errore dei cinesi, l’altra a un attacco “chimico” degli americani. In particolare, la versione cinese ha avuto forse più fortuna perché supportata da un gruppo hacker denominato “κατέχον”, riconducibile alla destra cattolica, e ripresa poi da un altro gruppo di hacker americani, sempre di matrice conservatrice. Questi hacker avrebbero bucato la sicurezza dei server del laboratorio di Wuhan, della fondazione Bill e Melinda Gates e di altre organizzazioni, pervenendo alla prova che si tratta di un virus manipolato in laboratorio. La prova consiste in uno screenshot di una email proveniente da un indirizzo del laboratorio di Wuhan, dove si dice che il sars-cov-2 è stato combinato con parti di hiv. Naturalmente il valore probante è nullo perché chiunque avrebbe potuto creare ad arte uno screenshot simile; inoltre, è dimostrato che gli indirizzi email e le password che questi hacker vantano di aver ottenuto sono in realtà risalenti a un attacco del 2016. Siamo quindi di fronte all’ennesima bufala messa in giro ad arte da gruppi di destra.

IV- A chi conviene?

Partiamo da una considerazione: Trump ha tutto l’interesse a far credere al mondo che la pandemia sia colpa della Cina; significherebbe infatti perdita di prestigio, meno appeal per capitali esteri e meno partner commerciali per la potenza del Sol Levante, oltre alla forte battuta d’arresto alla crescita del pil, riuscendo dove le sanzioni americane avevano fallito. Trump stesso ha tutto l’interesse ha supportare la bufala della responsabilità cinese; ma non spiegherebbe perché è virale anche la versione della responsabilità americana.

Chiunque siano, è ormai chiaro come operano questi gruppi di destra. Attraverso bot, diffondono fake news, rimpolpano i numeri delle pagine dei politici sovranisti, commentano negativamente quelle degli avversari. Se restringiamo il campo all’Italia, questo è quanto avvenuto e quanto continua ancora ad avvenire con i partiti politici di Salvini, Meloni e gruppi minoritari di estrema destra (ad es. Fiore). Tutti partiti sovranisti, fortemente anti-europei, che hanno o che cercano contatti con i magnati russi.

Cerchiamo di mettere insieme i pezzi del puzzle:

1) Ci sono hacker russi che hanno voluto Trump alla Casa Bianca, cioè l’uomo che avrebbe indebolito la politica estera americana verso gli alleati;

2) la Russia è stretta a tenaglia fra l’Europa filo-americana da un lato e la Cina dall’altro; bloccata nei negoziati con l’Europa da stati come la Polonia, ha tutto l’interesse a smembrare l’Unione;

3) alcuni magnati russi sostengono finanziariamente gruppi politici sovranisti europei, che spingono quindi per l’uscita dall’Europa;

4) alcuni hacker di destra (nazionalità sconosciuta) hanno cercato di dare forza alla bufala del virus creato dai cinesi;

5) le bufale che incolpano Usa e Cina per la pandemia vanno a vantaggio della Russia; indeboliscono infatti il consenso dell’opinione pubblica per gli Usa e minano la già scarsa fiducia verso i cinesi, con cui si avvieranno a breve strette collaborazioni sul suolo italiano per il 5g.

Mi sembra quantomeno lecito supporre che dietro alle fake news anti-europeiste prima, e sul complotto del virus poi, ci sia un disegno della Russia di Putin che mira a staccare sempre di più l’Europa dall’influenza americana e ad accrescere la diffidenza nei confronti della Cina e tra gli stati stessi dell’Unione, minandone le fondamenta stesse. Infatti, se vuole ritagliarsi il ruolo di “terzo polo” nell’imminente guerra fredda fra Usa e Cina, ha disperatamente bisogno di allargare la sua sfera d’influenza sul continente europeo.

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Approfondimenti:

(I) Limes: “America contro tutti” (dicembre 2019) e “Il vincolo interno” (maggio 2020).

(II) Report: “La fabbrica della paura” e “Il virus nero”; vedi anche questo e questo articolo di Open.

(III) Bufala dell’Avigan e casapound; Fake news di Salvini e Meloni; Wired; Vice (che parla di “neonazisti”); anonymous.

(IV) Trump accusa la Cina.

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FONTE: https://quarantena.noblogs.org/post/2020/05/31/78/


SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALISTA A CHI SI RIBELLA NEGLI USA

 

Comunicato congiunto delle Federazioni Anarchiche

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I segni che lascia il covid-19 su chi è guarito

1 giugno 2020, di Annalisa Camilli

Da qualche giorno è risultata negativa al tampone, dopo quasi tre mesi di malattia. La prima cosa che ha voluto fare è stata uscire di casa, prendere la macchina e andare a vedere uno dei giardini in costruzione a cui stava lavorando prima di ammalarsi. “Ho ancora una grande passione per il mio lavoro e mi è mancato, ma quando sono uscita mi girava la testa”. Rosanna Padrini è un’architetta di 67 anni, vive con suo marito e il suo gatto a Salò, in provincia di Brescia, e ha avvertito i primi sintomi del covid-19 il 7 marzo: una febbretta e un po’ di tosse.

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Torino. Uno sguardo su Aurora e Barriera

1 giugno 2020

Da quasi un mese abbiamo lasciato sul fuoco una pentola bollente senza più curarcene, ma è giunto il momento di provare a fare il punto su come le istituzioni cittadine hanno deciso di provare a serrare il coperchio.

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Pandemia Covid-19: a Guayaquil (Ecuador), il capitalismo semina morte e orrore

Muertos en las calles: la crisis del Coronavirus en ...

Il quadro è terrificante. Centinaia di persone sono morte, il fetore di cadaveri appesta molte parti della città, intere famiglie sono morte così come molti operatori sanitari. Finora, lo Stato ecuadoriano ha riconosciuto solo 369 morti dovute a Covid-19, senza specificare quanti di loro provengano dalla città di Guayaquil. Ma secondo tutti i testimoni diretti di questa enorme tragedia (medici, giornalisti e ospiti stranieri)[1] , solo a Guayaquil, il numero di morti dovute al coronavirus è scandalosamente sottostimato.

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Razzismo e diseguaglianze, i due fili della rabbia

Tutte le rilevazioni mostravano che gli afroamericani erano i più colpiti dal contagio (anche nelle carceri, dove sono la stragrande maggioranza) e a molti di loro è sembrato che parte di quel disinteresse fosse dovuto al fatto che «intanto sono soprattutto loro che se ne vanno».

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Il coronavirus ai tempi dell’Ecuador [1 e 2]

di Alberto Acosta

La gente non sta morendo di coronavirus. La gente in Ecuador sta morendo di capitalismo.  Di pessimi servizi pubblici e privati, non solo sanitari. Di mancanza di democrazia e assenza di giustizia.
Di corruzione e incapacità di dialogo”.
(Santiago Roldós, 2020)

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Un’ondata di mutualismo nei quartieri travolge lo Stato Spagnolo

27 maggio 2020

Un approfondimento sulla proliferazione di reti di vicinato e di cura collettiva nello Stato Spagnolo: ne sono nate oltre 500, un numero impressionante di spazi di solidarietà organizzati per affrontare una crisi sociale che ha travolto le misure insufficienti delle istituzioni in Catalogna, nella comunità di Madrid e nei Paesi Baschi.

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Milano. “Non c’è niente di certo al mondo tranne la morte e le tasse”

di Off Topic Lab, 25 maggio 2020

Il valzer dei dati su contagi da CoVid-19 e tamponi continua ad essere oggetto di discussione giornaliero, ma su quelle cifre sono ormai chiare alcune cose:

  1. Sono dati parziali
  2. Dipendono direttamente dalle strategie attuate dalle diverse regioni
  3. Non danno voce al reale impatto sulla popolazione
  4. La scarsa cultura sul dato da parte dei politici non aiuta a comprendere il fenomeno
  5. La comunicazione del dato è a tutti gli effetti un oggetto politico

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La militarizzazione si ferma solo dal basso

La militarizzazione si ferma solo dal basso

In diversi paesi grandi mobilitazioni per aggirare controlli di polizia che non c’entrano con la necessaria cura del coronavirus.

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