Torino. Uno sguardo su Aurora e Barriera

1 giugno 2020

Da quasi un mese abbiamo lasciato sul fuoco una pentola bollente senza più curarcene, ma è giunto il momento di provare a fare il punto su come le istituzioni cittadine hanno deciso di provare a serrare il coperchio.

Dopo che in un paio d’occasioni decine e decine di persone erano scese in strada a guardare, contestare e in un caso tentare di mettersi in mezzo davanti ad altrettanti fermi di polizia e che un corteino aveva attraversato le vie del quartiere in pieno lockdown, una seduta straordinaria del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza ha disposto una serie di misure ad hoc per contrastare e prevenire l’insorgere di ulteriori disordini in quel pezzo di città.

Insomma, Aurora e Barriera sono diventati quartieri sotto “sorveglianza speciale”.

Accanto all’annunciata implementazione della videosorveglianza e del coinvolgimento di non meglio identificate associazioni, è stato subito evidente il dispiegamento di forze messo in campo per mostrare i muscoli. In poco meno di un chilometro, lungo e attorno corso Giulio Cesare, nel punto dove si sono verificati i recenti accadimenti, sono state posizionate, a due a due, quattro camionette fisse con agenti antisommossa, 24 ore su 24. Per non parlare delle volanti di polizia, carabinieri e di quelle in borghese che fanno su e giù per questi quartieri, e degli agenti della municipale che stazionano tutto il giorno ad alcune fermate di tram e autobus, a dar manforte ai controllori della Gtt, da quando la parziale riapertura delle attività cittadine è tornata a riempirli un po’.

Un’esibizione muscolare che non si limita poi a questo quadrante di strade con le camionette che nelle giornate di maggior ressa sono solite sostare anche davanti al mercato di Porta Palazzo o ad esempio in corso Verona davanti all’ufficio immigrazione, dove il 25 maggio, giorno della sua riapertura, se ne potevano contare ben sei a guardia dell’ingresso e a monitorare la lunga fila di avventori.

Negli ultimi giorni la pressione sembra leggermente scesa, con i presidi fissi che almeno di notte paiono levare le tende fino al giorno dopo. Tuttavia è difficile capire se e quanto questa vistosa presenza poliziesca sia destinata a durare e soprattutto se alla lunga si mostrerà efficace nel soffocare il prevedibile acuirsi dell’insofferenza e della tensione sociale, in questo come in altri quartieri della città, o se piuttosto non faranno che gettare benzina sul fuoco.

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FONTE: https://macerie.org/index.php/2020/06/01/uno-sguardo-su-aurora-e-barriera/


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