Martedì notte un 25enne, Klodian Rasha, non si ferma su ordine di agenti di Polizia che stavano effettuando controlli per le misure Covid-19 poco sotto casa sua, a Tirana. Klodian non si ferma all’alt, prosegue dritto, partono due colpi di arma da fuoco che lo raggiungono al cuore.
Manifestazioni e duri scontri con la polizia in Francia, a Parigi e non solo, durante le proteste contro la proposta di legge che vorrebbe impedire di riprendere gli abusi commessi dalle forze del (dis)ordine.
Sono le nove, e chi si avvicina a piazza della Signoria trova una piazza blindata, sigillata dai reparti antisommossa. Tutto attorno ci sono le vetrine dei negozi del lusso barricati da pannelli di legno per l’occasione. E’ da tre giorni che sui giorni non si fa che parlare dell’incubo incidenti e vetrine rotte. Come a Napoli, come a Torino, come a Milano. Come a “Gucci”. Questa volta dall’alto non ci sono gli appelli alla protesta civile e pacifica: la manifestazione è stata dichiarata direttamente “illegale” dopo la riunione del comitato per l’ordine pubblico in Prefettura. Gli appelli che vengono dalla politica e dalle istituzioni è di stare a casa: “sarà tollerenza zero”.
Manifestazioni di protesta si diffondono in tutta Italia contro la gestione dell’emergenza sanitaria e il nuovo dpcm in vigore. Migliaia in piazza a Napoli, un migliaio a Torino, centinaia a Milano. Manifestazioni anche a Palermo e Catania. A Torino e Milano scontri con la Polizia.
“Tu ci chiudi, Tu ci paghi!” Uno degli striscioni esposti nello spezzone di corteo diretto alla regione campania riassume forse meglio di ogni altra cosa le rivendicazioni e le tensioni sociali che sono esplose infine stasera. Migliaia di persone in piazza San Domenico (nella stragrande maggioranza con mascherine e attenzione a rifuggire ogni lettura “negazionista”), centinaia, forse un migliaio che poi si sono recate sotto la regione Campania in quella che è stata la prima violazione di massa del coprifuoco. Tensioni che sono divampate in momenti di scontro e di rabbia sotto palazzo Santa Lucia.
19 ottobre 2020 – in Repubblica Ceca e in Slovacchia alcune manifestazioni contro le misure di confinamento per il Covid hanno dato vita a scontri con la polizia.
19 maggio 2020. I disordini sono avvenuti nel quartiere povero di periferia di El Bosque. I residenti di El Bosque, un quartiere povero di periferia di Santiago del Cile, si sono scontrati con la polizia durante le proteste per la carenza di cibo in questo periodo di isolamento imposto per contrastare la diffusione del coronavirus nel Paese. I manifestanti, per la maggior parte con viso coperto, hanno eretto barricate, usato bastoni e lanciato pietre contro gli agenti, che hanno risposto con gas lacrimogeni.
La normalità è tornata sull’isola di Hong Kong. E la normalità dell’isola coincide ancora con le proteste contro la governatrice Carrie Lam e l’imponente ombra cinese sulla giurisdizione della città.
Il governo ha approfittato dell’emergenza covid per sferrare diversi colpi al movimento, colpendolo con ondate di arresti e lasciando alla popolazione il compito di tutelarsi dall’epidemia.
23 aprile 2020. Numerosi incidenti di notevole violenza si sono verificati in tutta la Romania durante le vacanze di Pasqua, portando a scontri tra gruppi di persone e le forze dell’ordine. La maggior parte di questi incidenti si è verificata in aree degradate alla periferia delle grandi città, abitate da comunità molto povere.