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Fare ciò che Stato e Mercato non possono: la Mano Visibile. Come una rete di mutuo soccorso aiuta decine di migliaia di persone in Polonia

25 agosto 2020, da https://it.crimethinc.com/2020/08/25/fare-cio-che-stato-e-mercato-non-possono-la-mano-visibile-come-una-rete-di-mutuo-soccorso-aiuta-decine-di-migliaia-di-persone-in-polonia

Grazie a interviste con i fondatori e i partecipanti, analizziamo come una rete di mutuo soccorso in Polonia ha aiutato decine di migliaia di persone durante la pandemia di COVID-19 e cosa gli altri potrebbero imparare dal loro esperimento.

Questa è la seconda di una serie di puntate che analizzano progetti di mutuo aiuto in tutto il mondo nell’era del COVID-19 .

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U.S.A: Razza e classe nella crisi pandemica

“Quello che abbiamo di fronte è tanto un contagio sociale quanto un contagio microbiologico, sia per come la pandemia stessa è stata prodotta, sia nella disomogeneità della sua diffusione. Come per qualsiasi altro fenomeno, gli effetti del virus si abbatteranno più duramente lungo le linee di classe. L’argomento è già stato ampiamente trattato: la disoccupazione è salita alle stelle, portando di fatto a uno sciopero degli affitti di massa e a crescenti disordini sindacali nei settori ancora funzionali – dove in media sono i lavoratori più poveri, più giovani, meno bianchi e più subordinati a venire  letteralmente sacrificati per placare i sinistri desideri degli indici S&P 500. […] Se la classe scolpisce la nostra vita in tutti i suoi strazianti dettagli a partire dalla pietra nuda e cruda della nostra realtà sociale, allora la razza è il suo necessario scalpello, esso traccia le linee di divisione che definiscono l’agonia marmorizzata della scultura”

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COVID-19, Seoul vieta manifestazioni con più di 10 persone

COVID-19, Seoul vieta manifestazioni con più di 10 persone

20 agosto 2020. La città metropolitana di Seoul ha annunciato che vieterà le manifestazioni di strada con più di 10 persone a causa del nuovo picco di contagi da coronavirus originata in buona parte all’interno di un gruppo religioso protestante, che il 15 agosto ha tenuto una manifestazione con migliaia di anziani adepti al centro della capitale.

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Dichiarazione di solidarieta con il Rojava di fronte alla guerra e alla pandemia globale

COVID-19, che ha messo in quarantena un numero innumerevole di città e ha paralizzato interi settori economici, non ha ancora fermato la continua guerra sporca della Turchia e del suo alleato Daesh contro la popolazione della regione settentrionale della Siria, che ha dovuto continuare a difendersi senza alcuna tregua. In questo momento, l’assedio dormiente della Siria, promosso dalla Russia nel suo tentativo di essere egemone nella regione, è stato evidente, perché sta utilizzando questi territori come scenario di confronto contro l’imperialismo americano.

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Il modello svedese

Solo pochi mesi fa, analizzando la situazione sociale determinatasi in seguito alla pandemia da Coronavirus, riaffermavamo la necessità del superamento di questo sistema economico e sociale poichè, unico nella storia dell’umanità, la distruzione di merci, di tutte le merci, compreso la forza lavoro, rappresenta paradossalmente l’unica possibilità di rigenerarsi e di risolvere le endemiche crisi che periodicamente manifesta (DS n°53 Aprile 2020 “Campione di resistenza”).

Esplicitare tale verità ha sempre creato grande ribrezzo e una infinita tristezza, in quanto è tale la barbarie che il solo affermarla come semplice ipotesi di scuola diventa pesante e profondamente tragico.

Ma a confermare questa triste verità, come una ulteriore conferma, (oltre alle guerre guerreggiate che lo scontro interimperialistico ha scatenato nel secolo scorso; ben due guerre mondiali, per arrivare alle odierne guerre di procura, come l’attuale scontro nella Libia), ci viene dalle accurate e dotte analisi del Financial Times, prestigioso giornale economico finanziario del Regno Unito ( “Swedish companies reap benefits of country’s Covid-19 approach” Financial Time  27 luglio 2020. Richard Milne, Nordic and Baltic Correspondent) . Affrontando l’andamento dell’economia nella stagione del coronavirus, con il realismo cinico tipico della classe dominante, e senza far trapelare alcun imbarazzo, l’articolosta si interroga se nella civilissima Svezia, l’aver lasciato morire, per ora, circa 6000 persone, non avendo messo in pratica nessuna o scarse manovre di prevenzione contro la diffusione del corona virus, abbia in realtà, salvato l’economia di questo paese.

La Svezia ha affrontato l’ondata di epidemia senza nemmeno un giorno di lockdown, di fatto ponendo in essere un approccio sanitario basato sul principio dell’immunità di gregge.

Proprio grazie all’assenza totale di lockdown, l’economia svedese sta già oggi mostrando chiari sintomi di miglioramento e di netto “outperforming” (sovraprestazione) rispetto a tutte le controparti europee.

A confermare il trend sono stati i dati delle trimestrali presentate nelle scorse settimane delle principali aziende del Paese, da giganti come Ericsson ed Electrolux, passando per le banche come Handelsbanken e protagonisti della componentistica come Assa Abloy.

Tutti hanno vantato profitti ben al di sopra delle aspettative di mercato, anche se in alcuni casi questo trend si sia limitato e sostanziato in un calo più contenuto delle attese.

Infine, si fa notare come la Svezia abbia beneficiato grandemente anche dai buoni rapporti commerciali e politici che intrattiene a livello bipartisan sia con Cina che con gli Usa.

La prima – destinataria di export svedese, soprattutto legato al comparto industriale e alimentare – è stata infatti la nazione avanguardia della ripresa economica, avendo patito per prima il lockdown più duro.

I secondi, di fatto, rimasti operativi in modalità “business as usual” (affari come al ssolito) fino a primavera inoltrata, quando la pandemia ha colpito duramente New York e imposto il lockdown a varie parti del Paese.

E ora, con nuovi focolai in mezza Europa e della tanto temuta seconda ondata, che fare?

Seguire l’esempio svedese o, di fatto, operare con cautela massima, come sembra fare il governo italiano con la sua scelta di prolungamento dello stato di emergenza?

Preso atto che normalmente la via migliore risiede nel mezzo, il problema appare decisamente in testa alla lista delle preoccupazioni degli analisti economici.

“Qual è il grado di probabilità di andare incontro a nuovi regimi di lockdown? Qual è il grado di probabilità che sussiste rispetto a quello che possiamo definire un fattore di paura collettiva? Questa e solo questa è la grande questione che incombe sul grado di velocità che riusciremo a imprimere alla ripresa economica europea. Ora è tutto basato sulla psicologia, è tutto incentrato sulla gente e la sua reazione“, afferma Alrik Danielson chief executive del marchio manifatturiero SKF, produttore svedese di cuscinetti a sfera.

Le stime economiche sulla crescita del PIL svedese , in realtà sono piuttosto ballerine.

Capital Economics, una società di consulenza macro, ha riferito a luglio di prevedere per quest’anno una sorprendente crescita del 1,5 % mentre per Danimarca e Norvegia stima un -3 % annuale.

I grandi organismi internazionali sono iìnvece più pessimisti. L’OCSE nel suo ultimo Outlook colloca le previsioi di crescita del Pil della Svezia tra – 8% e – 6,7% a seconda della gravità di una potenziale seconda ondata. E pone la Danimarca leggermente avanti con una forchetta compresa fra -7,1% e -5,8%.

La Commisssione Europea vede leggermente meno nero e stima un -5,3% per la Svezia contro il -8,7 % dell’Eurozona e ul -5,25 % della Danimarca.

La Riksbank , la banca centrale svedese, ha aggiornato le previsioni a luglio prospettando un range tra -4% e -5,7 % di crescita del PIL , cioè un 2020 nettamente meno brutto degli altri paesi avanzati.

Fin qui le diverse previsioni e le diverse stime sull’andamento futuro dei mercati.

Tuttavia il numero dei contagi e dei morti in Svezia è stato alto, specie in rapporto alla popolazione. Attualmente i casi di coronavirus in Svezia sono sopra le 80.000 unità e i morti superano la quota di 5.700 con punte elevate nella popolazione anziana.

Il bilancio è molto più alto di quello degli altri paeso scandinavi. La Svezia che ha 10 milioni di abitanti ha registrato più contagi e più morti di Norvegia, Finlandia, Danimarca e Islanda che insieme contano 17 milioni di abitanti.

In totoale infatti questi quatro paesi contano attualmente oltre 32.000 contagiati e circa 1.200 decessi.

Come si vede nessuna reale preoccupazione per il numero dei morti, nessuna seria riflessione sulle possibili strategie di prevenzione contro questa pandemia, visto che la stessa OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, con tutta la sua opacità e condizionabilità, l’aveva comunque preannunciata e prevista.

Nessun serio ragionamento sulla necessità di rimodulare i sistemi sanitari nazionali nel senso di una loro maggiore universalità e di una necessaria e maggiore capacità di spesa ed atttenzione nella prevenzione, insufficienza che tragicamente si è palesata ad inizio pandemia, dove non si trovavano a sufficienza le banali mascherine chirurgiche o di protezione respitatoria, confermando che dove non c’è guadagno il capitale non investe.

I morti vengono sì conteggiati, ma solo ed esclusivamente come mero dato statistico; la massima se non unica importanza è data alla necessità di ” imprimere la ripresa economica”, sfruttando magari mercati, come quello Cinese, che avendo già superato la fase apicale della pandemia da Coronavirus, oggi sono in condizioni migliori per lo sbocco delle merci svedesi, rispetto ad altri mercati internazionali.

La barbarie è reale.

“La borghesia se realmente desidera rendere un estremo servizio all’umanità, se è sincero il suo amore per la libertà vera, universale, completa, uguale per tutti, se essa in una parola vuol cessare di essere la reazione, non le resta che una cosa da fare: morire con grazia ed al più presto possibile …..morire come corpo politico e sociale economicamente distinto dalla classe operaia” (M. Bakunin)

“… La classe operaia è divenuta oggi l’unica rappresentante della grande, della santa causa dell’Umanità. L’avvenire appartiene ai lavoratori dei campi , ai lavoratori delle fabbriche e delle città.
Tutte le classi che sono al di sopra, gli eterni sfruttatori del lavoro delle masse popolari, la nobiltà., il clero, la borghesia e tutta quella pleiaide di funzionari militari e civili che rappresentano l’iniquità e la melefica potenza dello Stato, sono delle classi corrotte, incapaci oramai di comprendere e di volere il bene e potenti solo per il male.” ( M. Bakunin)

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FONTE: http://alternativalibertaria.fdca.it/wpAL/blog/2020/08/11/il-modello-svedese/


Perù. Aumentano le violenze alle donne al tempo del Covid-19. Dall’inizio della pandemia scomparse nel nulla 2.457 donne, la maggior parte minorenni.

Le autorità peruviane temono che la scomparsa sia stata a causa delle violenze domestiche perpetrate durante la quarantena imposta per frenare la diffusione del nuovo coronavirus.

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La Catalogna e il virus della Corona

6 agosto 2020

Mentre il re Juan Carlos I di Borbone, sei anni dopo aver abdicato a favore del figlio, fugge ai Caraibi per eludere le sue eventuali responsabilità penali, la crisi sanitaria da Covid-19 aumenta in tutta la Spagna. Il 3 agosto nello stato spagnolo c’erano 680 focolai attivi con 6.300 nuovi casi, un numero pari a quelli dello scorso maggio, nonostante il lockdown sia stato uno dei più severi d’Europa. In una situazione così precaria come quella spagnola, anche la gestione della pandemia diventa uno strumento della battaglia politica. Sia a destra che a sinistra, i difensori della “Spagna una e grande”, governata da una dinastia deposta dal popolo negli anni Trenta e rimessa sul trono da Francisco Franco, fanno il possibile per eludere le responsabilità, scaricando le colpe dell’aumento dei contagi proprio su quella parte di società che ha fatto esplodere le contraddizioni dello stato borbonico: l’indipendentismo catalano.

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India: così il governo sta approfittando della pandemia per schiacciare il dissenso

Durante il lockdown imposto a fine marzo, 1.300 persone tra studenti, attivisti, docenti e giornalisti sono stati accusati o tratti in arresto per motivi politici. Fatti “gravi” come denuncia Human Rights Watch. Il tutto mentre il Paese potrebbe presto diventare il nuovo epicentro globale di Covid-19

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Rabia, rabia y rabia.

L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi, barba e spazio all'aperto, il seguente testo "POLICIA,"

28 luglio, da CSO KikeMur (Espacio Autogestionado y Antiautoritario di Zaragoza.)

Questo è ciò che tutti noi abbiamo sentito oggi quando siamo stati sfrattati dall’albergo occupato dai senzatetto.
Nella foto Santi, che ha occupato l’albergo di La Sareb nel bel mezzo della pandemia, in modo che una ventina di senzatetto avessero un posto decente dove vivere, ha cercato di darsi fuoco per disperazione prima che la polizia li sfrattasse. 22 persone ora stanno direttamente in strada, nel bel mezzo di un’ondata di caldo e con il rifugio per i senzatetto chiuso per diversi positivi.
Rabbia, rabbia e furore.

Tradotto da: https://www.facebook.com/2152008751784984/photos/a.2152032241782635/2684015998584254/


Brasile: sui poveri si abbatte il Covid e la violenza di polizia

BRASILE: Covid e repressione si abbattono sui poveri

Nello stato di Rio ad aprile e maggio almeno 65 vittime per «operazioni di sicurezza»

Neanche le misure di isolamento sociale, varate per contrastare la pandemia, sono riuscite a fermare l’azione violenta della polizia brasiliana.

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Intorno alla repressione tra Cile e Italia

Sul recente arresto degli anarchici Francisco Solar e Mónica Caballero (Cile)

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Voci del territorio. Come la industria mineraria mondiale sta beneficiando della pandemia COVID-19

[Pubblichiamo a puntate la traduzione in italiano, a cura di Ecor.network, del dossier “Voci del territorio. Come la industria mineraria mondiale sta beneficiando della pandemia COVID-19“, redatto da Earthworks (USA), Institute for Policy Studies – Global Economy Program (USA), London Mining Network (UK), MiningWatch Canada, Terra Justa, War on Want (UK), Yes to Life No to Mining.
Il dossier offre una panoramica internazionale – aggiornata al 1° giugno 2020 – sull’aggressione dell’estrattivismo minerario contro i territori, intensificata durante l’entendersi della pandemia assieme alla violenza necessaria per imporla.
Descrive come le attività minerarie siano diventate fonte di contagio per le comunità, di come siano state esentate dai vincoli del lockdown, e di come gli Stati, in nome della recessione mondiale alle porte, stiano operando una profonda opera di deregulation delle attività estrattive.]

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Usa: ondata di sfratti senza precedenti, 20 milioni senza casa entro settembre

Usa: ondata di sfratti senza precedenti, 20 milioni senza casa entro settembre

23 Luglio 2020

Negli Stati Uniti un affittuario su cinque, ovvero circa 20 milioni di persone, rischia di subire una procedura di sfratto entro settembre. Numeri mai visti prima. E che riflettono il forte deterioramento del mercato del lavoro a stelle e strisce causato dalla pandemia di Covid -19.

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Da Oakland a Boston, lotta per la casa e campagne per definanziare la polizia negli Stati Uniti

8 luglio 2020

In occasione del terzo Forum sugli affitti organizzato dalla rete #RentStrikeRoma e tenuto sia online che dal vivo il 7 luglio, pubblichiamo questo articolo di Candice Bernd sulla situazione negli Stati Uniti, uscito il 2 luglio su Truthout.

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Le carceri in Brasile col coronavirus assomigliano all’inferno

Carceri Brasile

21 luglio 2020

Le carceri brasiliane ai tempi del coronavirus hanno l’aspetto di un girone dantesco. È questa l’immagine che restituisce Sergio Grossi, ricercatore dell’Università di Padova e dell’Universidade Federal Fluminense di Rio de Janeiro, specializzato in Educazione e Carcere.
Tornato in fretta e furia in Italia a causa del collasso del sistema sanitario, pubblico e privato, del Paese – che finora ha registrato più di due milioni di contagiati da coronavirus e più di 80mila morti – il ricercatore racconta ai nostri microfoni la situazione nelle carceri brasiliane.

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