Tag Archives: precarietà

“Il Cinema è chiuso? Lunga vita al Cinema”

29 ottobre 2020

Una riflessione da Smk Factory e OpenDdb (Bologna): “Qual è l’idea di vita, di lavoro, di comunità che muove le scelte delle istituzioni che ci governano, che esercitano il potere di dividere la propria popolazione in produttivamente utile e inutile? Sarà la criminalizzazione del ‘tempo libero’ a salvarci dalla pandemia?”.

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“Se non si trovano insegnanti è perché sono mancate le stabilizzazioni”

5 ottobre 2020

Cattedre vuote? Secondo il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari gli insegnanti “rinunciano perché hanno paura del Covid o preferiscono il reddito di cittadinanza”. A questa parole replica il Coordinamento Precari/ie Scuola.

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Nella scuola più che i banchi mancano gli insegnanti

Insegnanti

28 settembre 2020 – A quindici giorni dall’inizio delle scuole, le criticità non mancano in tutta Italia. Lungo lo stivale si registrano già i primi focolai di Covid-19, che hanno rapidamente segnato il ritorno della didattica a distanza, ma la difficoltà maggiore riguarda il personale docente, che ancora manca in molti istituti.

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25 settembre. Sciopero della scuola (AUDIO)

I sindacati di base hanno indetto sciopero dei lavorator della scuola. In questi mesi la scuola è stata abbandonata: nessuna messa in sicurezza degli edifici, nessuno spazio in più, nessuna nuova assunzione per oltrepassare le classi pollaio. I precari non sono stati stabilizzati, mentre le nomine sulle cattedre vuote sono nel caos, tra graduatorie sbagliate e chiamate on line.
Sulla didattica digitale, in caso di lockdown per pandemia, non c’è alcuna garanzia di accesso all’istruzione per tutt*.

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Scuola, al via campagna “Puoi dire no!”


11 settembre 2020

Coordinamento Precari/ie invita a rifiutare gli incarichi aggiuntivi: “Azione di protesta tesa a far emergere quanto noi precar* siamo essenziali per il buon funzionamento di un sistema scuola che si rifiuta, anno dopo anno, di stabilizzarci”.

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COMUNE DI ROMA – PRECARI ASSUNTI SOLO SE CERTIFICATI DAL MEDICO DI FAMIGLIA !

Il Covid 19 ha dato alla testa a più di qualche dirigente comunale.

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Se per le/i lavoratrici/ori di cultura e spettacolo non c’è l’indennità

7 agosto 2020

Ieri Adl Cobas Emilia-Romagna e rete Professionisti Spettacolo e Cultura – Emergenza Continua davanti alla sede dell’Inps: “E’ la esplicita conferma di quanto i settori e i lavori più precari non abbiano avuto una vera risposta a questa crisi”.

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Il virus e la riproduzione sociale

18 giugno 2020

L’epidemia di Covid-19 ha scoperto un’emergenza. La normalità di un’emergenza: il disallineamento tra la riproduzione capitalistica della realtà sociale e quelli della cura dell’umano.

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Campagna per la riconquista della scuola, l’universo e tutto quanto

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Intro: “3…2…1…”

Negli ultimi due mesi la fantasia ha brillato.
Ovunque sono apparse opinioni e proposte sulla scuola del futuro. Molti interventi hanno elogiato la Didattica A Distanza come un’autostrada spianata verso il paradiso dell’istruzione.

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Niente carezze ai padroni. Lotte delle operaie e sciopero femminista nel tempo pandemico

Intervista a M. ‒ Non Una di Meno Transterritoriale Marche.
Da http://www.connessioniprecarie.org

Abbiamo intervistato M., attivista femminista e operaia, che racconta come sta cambiando il lavoro operaio nel terzo settore in tempi di Covid19. Svolgere lavori essenziali durante il picco pandemico ha voluto dire prima di tutto mettere a rischio la propria salute, specialmente se le aziende lucrano sui fondi pubblici che dovrebbero usare per applicare norme di sicurezza che alla catena di montaggio sono virtualmente impossibili da seguire senza ridurre i ritmi della produzione. Lavoro essenziale vuol dire anche l’estensione dell’orario e la moltiplicazione dei turni senza che vi sia un aumento dei salari. Nel neonato settore della sanificazione salari bassissimi vengono corrisposti a una forza lavoro fatta prevalentemente di donne e migranti, che anche durante la crisi sanitaria sono sottoposte al ricatto del permesso di soggiorno. Questo tuttavia non ha impedito loro di prendere parola. In fabbriche, magazzini, ospedali, scioperi e proteste hanno mostrato l’attualità dello slogan dello sciopero femminista: se le nostre vite non valgono, ci fermiamo! La divisione sessuale del lavoro non si limita ai luoghi della produzione ma continua all’interno mura di casa, dove sono ancora una volta le donne a prendersi cura di figli, anziani e malati, come dimostra il fatto che siano soprattutto loro a fare richiesta dei congedi parentali. Proprio la divisione sessuale del lavoro e la connessione tra lavoro produttivo e riproduttivo è stata al centro delle mobilitazioni di Non Una di Meno, che ha anticipato con lo sciopero femminista dell’8 marzo quella possibilità di interrompere la produzione e riproduzione sociale, una possibilità che gli scioperi pandemici hanno rivendicato con forza. Come emerge chiaramente da questa intervista, partire dalle condizioni materiali e di vita è stata la prima spinta per la presa di parola e la costruzione di una lotta in questi mesi. Riconoscere la portata e l’attualità dello sciopero femminista è la chiave anche durante la ricostruzione, anticipare e continuare a sottolineare le connessioni fra razzismo, sessismo e sfruttamento è quanto mai necessario.

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Mutuo aiuto tra/per coloro che hanno perso il lavoro

Idee contro precarietà, licenziamenti e mancanza di denaro

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Sulla prima linea

21 aprile 2020

C’è chi non accetta di pagare il prezzo troppo alto di questa crisi in una lotta quotidiana per la vita. L’emersione di comportamenti di rifiuto, di richieste di necessità, di riformulazione di bisogni è ciò che possiamo intravedere come spinta e possibilità di presentare il conto.

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IERI CHI PERCEPISCE IL REDDITO DI CITTADINANZA, OGGI I LAVORATORI STAGIONALI: NON C’È FINE ALLE PROPOSTE DI SFRUTTAMENTO

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È notizia di ieri l’invocazione del presidente della Regione Bonaccini, targato PD, di mandare chi percepisce il reddito di cittadinanza a lavorare nei campi, perché la miseria te la devi guadagnare. A rilanciare è l’assessora alle attività economiche di Riccione, Elena Raffaelli della Lega, che propone questa volta i lavoratori stagionali.

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