2 novembre 2020, da Sciopero degli Affitti – Roma
Barcellona. Da settembre oltre 800 famiglie sono state sfrattate o minacciate di sfratto solo in questa città. È lo tsunami di cui si teme l’arrivo anche in Italia.
RACCOLTA DI SCRITTI E ARTICOLI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
2 novembre 2020, da Sciopero degli Affitti – Roma
Barcellona. Da settembre oltre 800 famiglie sono state sfrattate o minacciate di sfratto solo in questa città. È lo tsunami di cui si teme l’arrivo anche in Italia.
“Abbiamo interrotto la manifestazione dall’Associazione Proprietà Edilizia annunciata per questa mattina in Piazza Maggiore in difesa del loro diritto naturale alla proprietà privata e per chiedere la cancellazione del blocco degli sfratti. La risposta è stata la polizia, schierata a difendere palazzinari e speculatori ben accompagnati dai fascisti.
21 settembre 2020
Stati Uniti. Una società chiamata Civvl dice che lo sfratto delle persone è “il migliore mezzo per far soldi grazie al Covid-19”. “COL COVID-19 MOLTI AMERICANI SONO DECADUTI IN TUTTI GLI ASPETTI”, si legge sul sito dell’azienda. Ma non si tratta di una petizione per chiedere un’aiuto per l’affitto. Invece, è un invito da una società chiamata Civvl per “Essere assunto come squadra di sfratto”.
23 settembre 2020
“State disinfettando il manganello a ogni nuovo sgombero?”, chiede via Twitter un’attivista di Barcellona ai Mossos d’Esquadra, la polizia catalana. La violenza con cui i funzionari di polizia in Catalogna trascinano a forza fuori dalle loro case donne sole con bambini, lavoratori migranti, coppie di anziani, disabili, contrasta amaramente con lo zelo con cui fanno rispettare le leggi per difendere la popolazione dal virus. Nello stato spagnolo ci si può ritrovare sul collo il ginocchio di un poliziotto per avere la mascherina messa male; ma solo nella prima settimana dopo la fine della moratoria a Barcellona sono stati eseguiti centocinquanta ordini di sfratti, circa trenta al giorno. Eppure la casa è il principale dispositivo di protezione individuale (e collettivo) per il pericolo di contagio. A difendere le persone in pericolo di rimanerne senza, però, non ci sono le istituzioni, neanche quelle progressiste, ma solo i militanti di base della rete dei Sindacati di quartiere, anch’essi in gran parte vittime di sfratti o in pericolo di sfratto.
Il contributo affitto Covid e il fallimento delle politiche abitative della città di Roma.
23 Luglio 2020
Negli Stati Uniti un affittuario su cinque, ovvero circa 20 milioni di persone, rischia di subire una procedura di sfratto entro settembre. Numeri mai visti prima. E che riflettono il forte deterioramento del mercato del lavoro a stelle e strisce causato dalla pandemia di Covid -19.
8 luglio 2020
In occasione del terzo Forum sugli affitti organizzato dalla rete #RentStrikeRoma e tenuto sia online che dal vivo il 7 luglio, pubblichiamo questo articolo di Candice Bernd sulla situazione negli Stati Uniti, uscito il 2 luglio su Truthout.
Centinaia di persone in tutto il paese, specie nelle grandi città interessate da fenomeni di speculazione, hanno perso la casa per “colpa” dell’emergenza del Covid-19 che si è andata ad aggiungere alle consuete ingiustizie sociali. Il governo cerca di correre ai ripari sospendendo le misure di sfratto per morosità fino alla fine del 2020.
16 giugno 2020
Torino è la terza città per numero di sfratti in Italia. Sono migliaia ogni anno i provvedimenti di convalida degli sfratti emanati dal Tribunale.
Dopo il 2016 gli sfratti in città hanno avuto un’impennata, aumentando del 712,5 %, ossia 3.500 sfratti, superando Roma e trasformando Torino nella capitale d’Italia per numero di sfratti: 1 ogni 241 famiglie. La gran parte degli sfratti è dovuto all’impossibilità di pagare i fitti.
La situazione non ha fatto che peggiorare negli anni successivi.
Vari elementi intrecciati tra di loro contribuirono all’accelerazione della precarietà abitativa in città, la crisi del 2009, il venir meno di politiche di sostegno al reddito per i poveri, processi di riqualificazione escludente e turistificazione che si estendono dal centro alle periferie meno “eccentriche”.
La gestione governativa della pandemia ha colpito duramente precari, immigrati, piccoli commercianti, rendendo ancora più difficile pagare fitti e bollette.
21 maggio 2020
La casa è diventata uno dei simboli di questa pandemia. Per tutta la durata del confinamento, l’abitazione si è rivelata il cuore pulsante di una comunità che ha cercato di salvaguardare il proprio quotidiano nonostante lo stato di emergenza. La casa si è fatta ufficio, scuola e piazza. Ma è bastato poco tempo perché ci si rendesse conto della ferocia di classe, razza e genere dell’oggetto-casa in uno stato di confinamento da emergenza sanitaria. Da oggi faremo i conti con una realtà di crisi ordinaria che ci ricorderà che non eravamo mai usciti da una situazione di emergenza abitativa e che questa ritornerà con ancora più forza.
Con milioni di persone impossibilitate a pagare la casa, gli organizzatori progettano il più grande sciopero degli affitti da circa un secolo.
Per sostenere lo sciopero degli affitti in atto e le misure di difesa dello sfratto contro gli speculatori del COVID-19, abbiamo ideato un poster con opere di N.O. Bonzo, artista anarchico di Portland, da affiggere nei quartieri che promuovono la resistenza collettiva. Stampali e distribuiscili il più diffusamente possibile (e in sicurezza)! Se non puoi andare in nessuna copisteria, puoi ottenere delle stampe via posta rivolgendoti a Phoenix Autonomy. Continue reading
Rent strikes are risky. To reduce the risks, the more of us the better. We have strength in numbers.
Siamo una generazione di giovani in un paese di vecchi.
Siamo una generazione di precari e precarie, partite Iva e Co-co-co.
Siamo quella generazione che probabilmente non potrà mai avere una casa di proprietà, perché nessuno può concederci un mutuo.
Siamo i giovani affittuari delle periferie di Bologna. Continue reading