22 Gennaio 2021 – Bologna. Accusati di violenza privata e imbrattamento per la contestazione del sindacato firmatario di quello che viene definito un accordo-truffa. Ciclofattorini: “Tutte le accuse cadranno. Continuiamo con le nostre rivendicazioni e il nostro percorso”.
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Resistere allo sfruttamento di Amazon
Pubblichiamo un articolo scritto da Jake Alimahomed-Wilson ed Ellen Reese pubblicato su Jacobin Mag.
Ecco Amazon: Sorveglianza di massa, licenziamenti e lotta ai sindacati. Nuove rivelazioni inchiodano la società di Bezos
Recentemente Amazon ha dotato le sue telecamere di sicurezza di una sofisticata intelligenza artificiale per garantire che i dipendenti rispettino le misure di allontanamento sociale imposte dalla pandemia Covid-19, riporta il rapporto.
La funzione principale delle telecamere, installate nei magazzini dell’azienda, è quella di prevenire i furti e controllare che i dipendenti si dedichino esclusivamente alle loro funzioni. Il sistema di sorveglianza va oltre i magazzini: esiste anche un “software” di navigazione utilizzato per consigliare i percorsi ai conducenti e monitorare il loro percorso per assicurarsi che seguano il percorso suggerito da Amazon.
Quando lo sfruttamento si fa smart
28 giugno 2020, di Coniare Rivolta*
L’emergenza COVID-19 ha portato alla ribalta un concetto, quello di “smart working” o “lavoro agile”, che fino a poco prima dell’emergenza interessava una parte minoritaria dei lavoratori.
Come noto, molte attività sono state svolte dai lavoratori – anche su input del Governo – fuori dall’usuale luogo di lavoro (generalmente in casa, data la pressoché totale impossibilità di uscire durante il lockdown). Ciò ha alimentato inevitabilmente un dibattito su questa modalità di lavoro.
Storie ordinarie di repressione nei luoghi di lavoro
Sono storie di ordinaria e quotidiana repressione nei luoghi di lavoro in tempi di Covid 19, atti repressivi che colpiscono le avanguardie sindacali e sociali . Nelle settimane del contagio la repressione si è rafforzata e i datori di lavoro cercano ogni pretesto utile per ridurre al silenzio le voci scomode e conflittuali Continue reading
TerrTerracina. Chiede la mascherina al datore di lavoro: licenziato, picchiato e poi gettato in un canale
Licenziato e picchiato dai datori di lavoro perché aveva chiesto il rispetto delle misure di sicurezza sul lavoro (mascherine). Questi sono i datori di lavoro che il governo Conte tutela con lo scudo penale.
RIMINI: Lavoratori stagionali manifestano di fronte Prefettura, “Reddito e dignità” | VIDEO
16 maggio 2020. Questa mattina un gruppo di lavoratori stagionali è sceso in piazza a Rimini per chiedere diritti e tutele. “Siamo stati dimenticati”, è quanto denunciano.
Aggiornamento dalle campagne in lotta e commento sulla “sanatoria”
La questione dei braccianti irregolari nelle campagne italiane è uscita alla ribalta in tempi di pandemia. La “sanatoria” approvata il 13 maggio rispecchia gli interessi in campo: le pressioni della filiera agroalimentare per assicurarsi manodopera a basso costo e l’agenda politica che fa dell’opposizione alla migrazione il suo cavallo di battaglia. Infatti, i permessi di soggiorno di 6 mesi concessi a chi può dimostrare un contratto lavorativo regolare non modificano sostanzialmente la condizione dei lavoratori agricoli, sia per la loro durata insufficiente ed esclusivamente funzionale al lavoro stagionale, sia perché non incide sul lavoro in nero. Mentre sindacati e associazioni sono intervenuti solo in tempi di emergenza, in cui è possibile sfruttare la sovraesposizione mediatica, lotta autorganizzata di braccianti e solidali per ottenere documenti e abitazioni è attiva da anni.
Ne abbiamo parlato con una compagna di Campagne in Lotta. Ascolta la diretta:
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FONTE: https://radioblackout.org/2020/05/aggiornamento-dalle-campagne-in-lotta-e-commento-sulla-sanatoria/
Le file all’alba per andare a lavoro: sfruttamento ai tempi del Covid*
Il video pubblicato ieri da Fanpage racconta una Roma diversa da quella che conosciamo fino a qualche mese fa, e sicuramente ancora diversa da quella che realmente vivremo tra qualche settimana, quando ricominceremo tutti a lavorare con le distanze di sicurezza, ancora oggi per mesi.
Stati Uniti. Carne da macello
La crisi della filiera della produzione della carne, con più di 5mila casi di Covid-19 e già 20 morti, ha prodotto una crisi politica in un paese che ha fatto della cultura dell’hamburger e del barbecue uno dei propri pilastri identitari. Ma ha anche svelato una delle storie di sfruttamento del lavoro più brutali in uno dei settori industriali più anti-sindacali, da cui negli Ottanta è partita la controffensiva neoliberista reaganiana.
Più Covid uccide più Amazon guadagna. Continua a far rischiare i suoi dipendenti e a non pagare tasse.
Di Checchino Antonini
Non solo Bezos è titolare del brand che vale di più al mondo, ma il titolo della sua compagnia Amazon vola incontrastato in borsa: nella seduta dello scorso 14 aprile il prezzo ad azione aveva raggiunto la cifra record di 2.283 dollari (era 2.170,22 dollari il 19 febbraio). E l’emergenza globale in corso ha contribuito a rendere ancor più evidente quanto Amazon sia l’infrastruttura principe del mercato, indispensabile sia per i consumatori sia per gli stessi concorrenti. Tutto ciò mentre il colosso di Seattle pratica normalmente il predatory pricing (una strategia tariffaria in cui i prezzi di beni o servizi vengono inizialmente fissati ad un prezzo molto basso con l’intento di limitare la concorrenza e creare barriere all’ingresso per poi procedere al successivo rialzo in fase di monopolio).
Niente carezze ai padroni. Lotte delle operaie e sciopero femminista nel tempo pandemico
Intervista a M. ‒ Non Una di Meno Transterritoriale Marche.
Da http://www.connessioniprecarie.org
Abbiamo intervistato M., attivista femminista e operaia, che racconta come sta cambiando il lavoro operaio nel terzo settore in tempi di Covid19. Svolgere lavori essenziali durante il picco pandemico ha voluto dire prima di tutto mettere a rischio la propria salute, specialmente se le aziende lucrano sui fondi pubblici che dovrebbero usare per applicare norme di sicurezza che alla catena di montaggio sono virtualmente impossibili da seguire senza ridurre i ritmi della produzione. Lavoro essenziale vuol dire anche l’estensione dell’orario e la moltiplicazione dei turni senza che vi sia un aumento dei salari. Nel neonato settore della sanificazione salari bassissimi vengono corrisposti a una forza lavoro fatta prevalentemente di donne e migranti, che anche durante la crisi sanitaria sono sottoposte al ricatto del permesso di soggiorno. Questo tuttavia non ha impedito loro di prendere parola. In fabbriche, magazzini, ospedali, scioperi e proteste hanno mostrato l’attualità dello slogan dello sciopero femminista: se le nostre vite non valgono, ci fermiamo! La divisione sessuale del lavoro non si limita ai luoghi della produzione ma continua all’interno mura di casa, dove sono ancora una volta le donne a prendersi cura di figli, anziani e malati, come dimostra il fatto che siano soprattutto loro a fare richiesta dei congedi parentali. Proprio la divisione sessuale del lavoro e la connessione tra lavoro produttivo e riproduttivo è stata al centro delle mobilitazioni di Non Una di Meno, che ha anticipato con lo sciopero femminista dell’8 marzo quella possibilità di interrompere la produzione e riproduzione sociale, una possibilità che gli scioperi pandemici hanno rivendicato con forza. Come emerge chiaramente da questa intervista, partire dalle condizioni materiali e di vita è stata la prima spinta per la presa di parola e la costruzione di una lotta in questi mesi. Riconoscere la portata e l’attualità dello sciopero femminista è la chiave anche durante la ricostruzione, anticipare e continuare a sottolineare le connessioni fra razzismo, sessismo e sfruttamento è quanto mai necessario.
Schiavi del ricatto. Ecco chi sono i braccianti nei campi
I migranti non sono tutti uguali. Ma così come gli italiani sfruttati, hanno una cosa in comune: sono sotto ricatto. Dai figli a carico al permesso di soggiorno, da un visto da ripagare alla trafila per l’asilo, ecco cosa definisce la schiavitù moderna.