COMUNICATO STAMPA:
Nella notte fra lunedi e martedi violento pestaggio dei lavoratori FedEx-TNT da parte dei reparti celere.
RACCOLTA DI SCRITTI E ARTICOLI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Non è mai una cosa semplice indire uno sciopero generale. È paradossalmente ancor più difficile farlo in questo periodo, in cui pure le ragioni per fermare la produzione e farsi sentire diventano ogni giorno ancor più urgenti ed evidenti. È uno sciopero necessario ma dalla riuscita incerta e sarebbe sbagliato negare il rischio che una scadenza di lotta finisca per essere vissuta, e diventare, un appuntamento rituale. Vorrebbe dire aver trasformato un momento forte di rottura e di scontro, cui ricorrere come extrema ratio, in qualcosa di scontato e ripetitivo. Eppure c’è stato un periodo in cui, proprio al rientro dalle ferie ad ottobre, il sindacalismo di base e conflittuale è riuscito a costruire un percorso unitario quantomeno utile, e necessario, per rompere il muro del silenzio sulle condizioni di lavoro e i diritti negati…
26 settembre 2020
Non c’è solo la Gran Bretagna, al centro di uno scambio di battute tra il premier Boris Johnson e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, tra i Paesi in cui la pandemia da Covid-19 sta facendo vorticosamente risalire la curva dei contagi.
In Europa un altro Paese che viaggia quotidianamente a cinque cifre è la Francia. “Se ogni giorno in Italia vengono trovati circa 1500 nuovi positivi – osserva ai nostri microfoni Lorenzo Battisti, che si trova a Parigi – in Francia sono tra i 10 e i 13mila“.
25 settembre 2020
da TRANSNATIONAL SOCIAL STRIKE PLATFORM
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A novembre 2019 abbiamo pubblicato il giornale Strike the Giant! Organizzazione transnazionale contro Amazon. Pochi mesi più tardi è cominciata la pandemia globale.
Tra mascherine, banchi monoposto, orari delle lezioni stravolti, decine di casi di classi chiuse per contagi da coronavirus, la scuola italiana nell’era post lockdown non fa in tempo a ripartire (a singhiozzo: molti istituti riaprono domani o addirittura lunedì prossimo, causa sanificazione per le elezioni, qualcuno addirittura a ottobre) e già arrivano le proteste di piazza di sindacati e organizzazioni studentesche.
Uno sciopero di due giorni e una manifestazione unitaria coincidono infatti con l’inizio, ieri, di un autunno che si preannuncia molto caldo per il settore istruzione e la ministra Lucia Azzolina.
I sindacati di base hanno indetto sciopero dei lavorator della scuola. In questi mesi la scuola è stata abbandonata: nessuna messa in sicurezza degli edifici, nessuno spazio in più, nessuna nuova assunzione per oltrepassare le classi pollaio. I precari non sono stati stabilizzati, mentre le nomine sulle cattedre vuote sono nel caos, tra graduatorie sbagliate e chiamate on line.
Sulla didattica digitale, in caso di lockdown per pandemia, non c’è alcuna garanzia di accesso all’istruzione per tutt*.
3 settembre 2020. «La realtà viene ribaltata: i criminali non sono i padroni che rifiutano di applicare i contratti nazionali, che negano ogni diritto sindacale, che puniscono le operaie mandandole a spalare la neve sui tetti ghiacciati. Per la procura i criminali sono le stesse operaie che reclamano i propri diritti – incalzano i SiCobas – I primi 67 indagati si aggiungono alle centinaia di procedimenti giudiziari contro il sindacato per altre vertenze, portando il numero degli operai a processo nella sola Modena a oltre 400. Per la questura e la procura i problemi della città non sono il capillare sistema di caporalato nelle fabbriche, lo sfruttamento, il sistema degli appalti creato per evadere tasse e rubare milioni di euro di contributi versati dai lavoratori. Il problema sono i lavoratori in sciopero. Siamo curiosi di vedere le riprese di questi “scontri”, mentre vengono cancellate le uniche violenze della polizia davanti ai cancelli, con pestaggi, arresti, piogge di gas, denunce imbastite su false accuse».
Dalla gazzetta di Modena.
A ormai un mese dalla fine del lock-down, l’allentamento delle restrizioni e progredire della crisi economica stanno portando non poche categorie a scendere in piazza. Anche a Verona.
A poche decine di chilometri dalla città in cui viviamo, attivamente sostenuta anche da compagne e compagni che conosciamo, è in corso da tempo una delle più radicali ed emblematiche lotte di questi anni: quella delle lavoratrici e dei lavoratori di Italpizza, top player nel settore delle pizze surgelate.
Per le caratteristiche della working class che ne è protagonista – in gran parte donne immigrate da varie parti del mondo – e per gli aspetti toccati dalle sue molte diramazioni – razzismo, violenza contro i migranti, violenza di genere, «decoro», consumo di suolo ecc. –, quest’intricata vertenza è una lotta più «intersezionale» che mai.
Pietro è un compagno di Modena e gestisce il blog miitantduquotidien, dove fa inchiesta e smonta i meccanismi e le retoriche del capitalismo «all’emiliana». Gli abbiamo chiesto di raccontare la storia della vertenza Italpizza dal 2018 a pochi giorni fa. Leggere l’intera sequenza è rivelatore, e permette di comprendere alcuni caratteri della lotta di classe nell’Italia del post-Covid. Buona lettura. WM]
8 maggio 2020
Lavoro: sciopero alla Electrolux di Susegana (Treviso), una delle fabbriche più del Veneto, perchè “con la mascherina non riusciamo a respirare”: braccia incrociate oggi, venerdì, su indicazione delle Rsu e Rls interne alla fabbrica di elettrodomestici (soprattutto frigoriferi), di proprietà della multinazionale svedese. Lavoratori e lavoratrici sono costretti a lavorare con le mascherine Ffp2, particolarmente pesanti e che rendono difficile lavorare in catena di montaggio.
Mentre in tutta Italia i commercianti manifestano liberamente in piazza (spesso senza nemmeno bisogno di comunicarlo alla questura, come la legge imporrebbe). Si continua pervicacemente a proibire le inziative politiche (dei gruppi antagonisti ovviamente, alla Meloni nessuno impedisce di manifestare in piazza), quando poi non capita che un manipolo di persone che stavano portando fiori alle lapidi partigiane vengano pestate brutalmente dalla polizia : ALTRO CHE REGIME !
10 aprile 2020
Legislazione antisciopero, sicurezza sul lavoro, servizi essenziali, scioperi, blocchi e lotte operaie
Come Confindustria e padroni stanno usando l’emergenza sanitaria del Covid19 per mangiarci ancora diritti e libertà. Ne parliamo con DANILO CONTE, avvocato del lavoro
Durante l’iniziativa manderemo in onda un contributo tecnico attraverso il quale cercheremo di dare risposte alle domande più frequenti che i lavoratori si stanno facendo durante questo periodo di estrema incertezza: a cura di LETIZIA MARTINI, avvocato del lavoro
VIDEO: https://youtu.be/eeHOhe3_PqU
Cpa fi*sud