E’ sempre più chiaro ormai come il modello economico dominante, sacrifichi alla legge del profitto e della competizione esasperata qualsiasi espressione di libertà individuale, uguaglianza e solidarietà sociale. Di fronte a tutto ciò, numerosi sono gli scenari di rivolta che esplodono e si ramificano in ogni parte del mondo. Dal confederalismo democratico curdo, ai territori autonomi zapatisti, da Hong Kong al Chile. In questi ultimi mesi, il modo in cui la pandemia da Covid è stata gestita ha ulteriormente amplificato e reso evidente la disuguaglianza tra chi il sistema lo subisce e chi pretende di controllarlo. Questo ha reso più estrema la tensione sociale e il suo potenziale esplosivo.
Cosa avrebbe fatto Landauer oggi durante la pandemia? Ce lo dice Gianfranco Ragona per Elèuthera Editrice
Gianfranco Ragona ragiona sul momento attuale e non solo, curatore dell’antologia “La comunità anarchica” di Gustav Landauer, testo creato a partire dalla vita e dalle opere del filosofo e pensatore libertario tedesco. Scheda libro – https://eleuthera.it/scheda_libro.php…
Come abbiamo visto in una precedente analisi, la pandemia di COVID-19 ha interrotto bruscamente i disordini sociali e politici a livello globale, dal Cile a Hong Kong. La situazione ha preso una brutta piega quando i Governi di tutto il mondo hanno colto la possibilità di sperimentare nuove strategie autoritarie di controllo. La Francia, insieme a Grecia e Italia, non si è lasciata sfuggire quest’opportunità.
AGGIORNAMENTI, COMUNICATI E AZIONI DI SOLIDARIETÀ CON LE COMPAGNE E I COMPAGNI ARRESTATI PER L’OPERAZIONE “RITROVO” DELLA PROCURA DI BOLOGNA E DEI ROS.
(AGGIORNAMENTO DEL 31 MAGGIO)
Traduzione di Isabella Tomassi e Valentina Mitidieri
Un po’ più di due secoli fa, nel 1811 e durante i cinque anni seguenti, l’Inghilterra è stata il teatro di una intensa rivolta sociale conosciuta sotto il nome della “rivolta dei luddisti” – con riferimento al suo protagonista eponimo, Ned Ludd – che distrusse una buona parte delle nuove macchine tessili la cui installazione sopprimeva numerosi posti di lavoro e condannava una parte della popolazione alla miseria. Ci sono voluti migliaia di soldati per schiacciare l’insurrezione che, ben lontana dal ridursi a delle motivazioni tecnofobe, si situava nell’ambito del lavoro e aveva la pretesa di opporsi alle conseguenze più nefaste del “progresso” dello sfruttamento capitalista.
Nel 1884, il colera che devastò l’Italia causò la morte di migliaia di persone. Nonostante sulla sua testa pendesse una condanna a tre anni di carcere, Errico Malatesta e altri rivoluzionari anarchici si unirono per partecipare a una missione coraggiosa a Napoli – l’epicentro dell’epidemia – e curare coloro che erano stati colpiti dalla malattia. Così facendo, lui e i suoi compagni dimostrarono l’esistenza di un’alternativa alle politiche coercitive statali rilevanti ancor oggi, nell’epoca del COVID-19.
Nel testo che segue è riportata la storia dell’epidemia e dell’intervento di Malatesta, oltre tutte le fonti sulla partecipazione degli anarchici italiani, alcuni delle quali mai tradotte in inglese. Buona parte del background storico è tratto dall’eccellente Naples in the Time of Cholera, 1884-1911 (Napoli al tempo del colera, 1884-1911), di Frank M. Snowden. Grazie a Davide Turcato, editor delle opere complete di Malatesta, al Centre International de Recherches sur l’Anarchisme (Centro internazionale di ricerca sull’anarchismo) di Losanna e agli archivisti e ai bibliotecari radicali di ogni dove che preservano la storia dell’anarchia, permettendoci di imparare dal passato.
La piccola esperienza repressiva vissuta a Trieste da cinque compagni del Gruppo Germinal conferma le valutazioni storiche e le intuizioni politiche dell’anarchismo: lo stato è il problema e non la soluzione.
Questa notte, sette compagni e compagne sono stati arrestati e altri cinque sottoposti all’obbligo di dimora a Bologna. L’ennesima inchiesta per “associazione sovversiva con finalità di terrorismo”. Da quello che si capisce, a questi compagni si contesta di aver preso parte alla lotta contro i lager della democrazia (i CPR), di aver sostenuto le rivolte scoppiate in molte carceri italiane nel mese di marzo e – a qualcuno di loro – di aver incendiato nel 2018 un ripetitore televisivo in solidarietà con i prigionieri.
Apprendiamo che il 13 maggio nel quadro di un’operazione repressiva coordinata dal PM Dambruoso della Procura di Bologna e dal ROS dei Carabinieri è stato perquisito lo spazio di documentazione anarchico Il Tribolo di Bologna, sette anarchici sono stati arrestati e cinque sono stati sottoposti a obbligo di dimora. Agli arrestati viene contestato l’art 270 bis “associazione sovversiva con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico” che prevede la reclusione da 5 a 10 anni.
In collaborazione con il collettivo dei media anarchici RadioFragmata, presentiamo il seguente report dalla Grecia sui continui tentativi da parte del Governo che – insieme a imprenditori, polizia e fascisti – cerca di trarre vantaggio dalla pandemia di COVID-19 per intensificare la repressione – e sugli sforzi di anarchici, migranti, prigionieri, lavoratori ribelli e altri per combattere e aprire spazi di libertà.
Questi aggiornamenti sono un adattamento del contributo mensile di RadioFragmata al podcast “Bad News Report” sulle attuali condizioni in Grecia. Speriamo di sensibilizzare su questa situazione e di far convergere più ascoltatori sul podcast stesso; vi raccomandiamo “Bad News Report” e l’Anarchist/Anti-Authoritarian Radio Network nel suo insieme.
Gli attestati di solidarietà da diverse realtà cittadine alle attiviste e agli attivisti sottoposte/i a misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta ‘Ritrovo’ della Procura.