
30 ottobre 2020, da infoaut
RACCOLTA DI SCRITTI E ARTICOLI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

30 ottobre 2020, da infoaut

30 ottobre 2020, di Laboratorio Politico Iskra
Negli ultimi giorni, a partire dalla sera di Venerdì 23, è finalmente esplosa la protesta attorno alle misure relative al contenimento del contagio da Coronavirus. Non usiamo a caso queste parole: è da tempo che diciamo e crediamo che un malessere diffuso era dilagato in diversi settori della nostra società e finalmente è esploso.
di Sandro Moiso, Maurice Chevalier e Jack Orlando
“L’unico attore sociale che ancora mancava nella crisi più clamorosa della modernità è dunque arrivato in scena, presentandosi a Napoli: è il ribellismo che scende in piazza […] contro tutto, la Regione, il governo, le regole, la prudenza, la paura, in quanto è fuori dal sistema, alla deriva in un luogo sconosciuto della politica dove anche il contratto tra lo Stato e i cittadini pare non avere più valore […] Come Napoli ha anticipato, qualcuno fa i conti con il costo di questa emergenza infinita, questa precarietà permanente, questa instabilità costante, scopre che il costo è alto almeno quanto il rischi del contagio, e presenta il saldo al potere.

26 ottobre 2020
Il governo Conte ha varato il venticinquesimo DPCM: sono, di fatto, vietate tutte le attività sociali e di svago che una persona cerca di fare nel tempo lasciato libero dallo sfruttamento, dallo studio, dalla famiglia. A risentirne, sul piano economico, sono i lavoratori degli ampi settori di società colpiti dai provvedimenti e, sul piano relazionale, ne saremo danneggiati tutti e tutte.

26 ottobre 2020
Continua ad avvitarsi la crisi generale – sanitaria, economica, istituzionale. La rivolta di Napoli, gli ospedali chiusi, il rinnovo dei contratti di logistica e metalmeccanici, le carceri. Siamo appena all’inizio. E comincia a sentirsi il puzzo dello spettro del semi-lockdown, che sarà peggio del primo.

24 ottobre 2020
Abbiamo scritto a caldo nella notte su quanto stava succedendo a Napoli su facebook: “La piazza di questa notte a Napoli forse è stata di pancia, contraddittoria, ambigua, stratificata come la società in cui viviamo, come il suo rovescio. Ma a Napoli stanotte si è rotta l’ipocrisia dietro cui si nasconde l’incapacità di chi ci governa, il fallimento di questo modello economico di fronte al virus, la violenza che per mesi chi è stato lasciato indietro ha dovuto subire.”


23 ottobre 2020
Sfuggire al lockdown della nostra iniziativa politica. Questo è il compito che abbiamo davanti. Dobbiamo impedire che le giuste critiche alla gestione della pandemia, le doverose risposte ai deliri di chi nega la minaccia alla salute collettiva, lo sconcerto e lo sconforto di fronte all’andamento del contagio esauriscano nelle parole ciò che invece dobbiamo fare. Mentre ci dicono che gli affari correnti devono andare avanti come se nulla fosse, l’occasione della pandemia viene usata per ristrutturare e modificare radicalmente non solo questo o quel settore industriale o amministrativo, ma il quadro complessivo dei rapporti sociali.

Nel 1883 l’esercito francese, dopo una campagna militare in Indocina, importò il colera in Europa, seminando morte e terrore nelle città portuali di Tolone e Marsiglia, città in cui erano radicati tanti emigrati italiani che, vivendo in condizioni di miseria, subirono più di altri la violenza del morbo, subendo anche le ritorsioni xenofobe degli abitanti francesi. Il rientro nei confini della neonata Italia segnò anche l’arrivo del colera nel paese e più di tutte ne fece le spese la città di Napoli, la più popolosa di tutta la penisola.

12 settembre 2020
Pubblichiamo qui l’editoriale e l’articolo “La parola e la cosa. A proposito di progetto rivoluzionario”, del numero 11 della rivista anarchica i giorni e le notti.

In un articolo apparso sul manifesto del 9 settembre 2020, Marco Rovelli, sostiene che vi sia una fondamentale differenza nella cultura del sospetto che anima gli attuali negazionismi complottisti sul covid, no vax ecc… e la cosiddetta «controinformazione applicata su piani spazio temporali specifici»: strategia della tensione, rapimento Moro, trattativa Stato-mafia (leggi qui). In realtà esistono decisive affinità tra i due modelli di negazionismo: il primo scientifico, l’altro storiografico.

Avevo pensato di mokusatsu l’adunata neofascista della Bocca della Verità di domenica a Roma. Mokusatsu, ovvero “Lo uccideremo col silenzio” è una parola giapponese che sta per ‘ignorare’ o ‘trattare con tacito disprezzo’.

1. Pandemia: presente e futuro immediato
Questo primo semestre del centesimo anno di Umanità Nova è stato dominato dal COVID-19 e dagli eventi collegati: in primo luogo il lockdown, il suo uso politico, le questioni di classe. Ora che riapriamo dopo la sospensione estiva, nel momento in cui scriviamo queste righe (30 agosto 2020), i media sono dominati dall’aumento dei casi rilevati positivi e dal timore di una seconda ondata, con tutte le conseguenze del caso tra cui un nuovo possibile lockdown, totale o parziale.

Lockdown. Una parola dal suono minaccioso che in italiano potrebbe tradursi con “isolamento”, “chiusura”. Definisce un protocollo di emergenza questa volta avviato dalle autorità per far fronte alla crisi sanitaria, che impedisce alle persone di muoversi liberamente da un posto all’altro.

Episodio 17
Ultimo episodio della prima stagione. Concludiamo il nostro primo periplo parlando di scuola (educazione) e medicina allopatica, le due istituzioni intoccabili e imprescindibili della nostra epoca ipertecnologica e progressista.
La Nave dei Folli torna a settembre con la seconda stagione. Continue reading