Tag Archives: sfruttamento

Bologna. Primo Maggio contro lo sfruttamento al tempo del coronavirus. Striscioni megafono e volantini per rompere isolamento e paura

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Riceviamo e pubblichiamo da Bologna:

Oggi, alla vigilia del primo maggio, una quindicina di compagnx ha attraversato il quartiere Bolognina dal mercato Albani, passando da Piazza dell’Unità, fino alla Pam, facendo interventi al megafono e distribuendo volantini per rompere l’isolamento e la paura.

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Progetto Sctintilla Rimini – #storiedistitempi

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Progetto Scintilla Rimini
STORIE DI STI TEMPI è una rubrica che vuole raccontare la realtà di sti strani tempi che altro non sono che figli dei tempi “normali”, con le loro contraddizioni e senza alcun filtro. #storiedistitempi

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IERI CHI PERCEPISCE IL REDDITO DI CITTADINANZA, OGGI I LAVORATORI STAGIONALI: NON C’È FINE ALLE PROPOSTE DI SFRUTTAMENTO

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È notizia di ieri l’invocazione del presidente della Regione Bonaccini, targato PD, di mandare chi percepisce il reddito di cittadinanza a lavorare nei campi, perché la miseria te la devi guadagnare. A rilanciare è l’assessora alle attività economiche di Riccione, Elena Raffaelli della Lega, che propone questa volta i lavoratori stagionali.

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Bonaccini ha un’idea moderna: la servitù della gleba?

Bonaccini si è aggiunto alla lunga lista di chi individua nuove categorie di servi della gleba per far marciare l’agricoltura, insieme a Gori, Bellanova e Coldiretti. Per il presidente della regione la soluzione è mandare nei campi le 67mila persone che percepiscono il reddito di cittadinanza in Emilia Romagna “per restituire un po’ quello che prende”.

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Sfruttamento e caporalato in Romagna

Sfruttamento lavorativo ai tempi del Covid19 anche in Romagna. Nella clandestinità e nella precarietà le persone sono costrette ad accettare ogni sfruttamento, per la gioia dei padroni italiani che decidono il prezzo del lavoro e della vita delle persone. Abolizione subito delle leggi anti-immigrati dalla Bossi-Fini in avanti! Nessuno deve essere sfruttato!

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Noi siamo tutto ciò che abbiamo: un appello di un rider di Manhattan. Per una solidarietà di condizione e posizione

13 aprile 2020, da https://it.crimethinc.com/2020/04/13/noi-siamo-tutto-cio-che-abbiamo-un-appello-di-un-rider-di-manhattan-per-una-solidarieta-di-condizione-e-posizione

Oggi, anziché parlare di classe operaia, potrebbe essere più accurato parlare della classe a rischio. In questo resoconto, un rider di Manhattan, epicentro della pandemia di COVID-19, descrive le condizioni in cui sono costretti a vivere i lavoratori e le rigide relazioni di classe tra vulnerabili e tutelati, per concludere con un appello alla solidarietà tra tutti coloro che si trovano sul lato sbagliato della violenza e della diseguaglianza capitaliste.

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Covid-19: fermiamo subito tutti i call center! Un appello internazionale

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Traduzione dal sito www.alencontre.org della presa di posizione delle lavoratrici e dei lavoratori dei call center aderenti alla Rete sindacale internazionale di solidarietà e di lotta. La riteniamo molto significativa perché, a nostra conoscenza, si tratta della prima iniziativa che vede lavoratrici e lavoratori di diversi paesi unirsi per avanzare insieme la stessa rivendicazione: chiudere immediatamente tutti i call center, salvo l’attività dedicata specificamente all’azione contro il Covid-19 – una dimensione internazionale e internazionalista della massima importanza in questa crisi globale. Molto significativo è anche il fatto che questa prima iniziativa sindacale internazionale provenga da un settore nel quale è forte la presenza femminile.

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Coronavirus. Colf e badanti sono state lasciate sole nell’epidemia

Fino a poco tempo fa María Victoria usciva di casa al mattino con sette mazzi di chiavi nella borsa, il suo e quelli di altri sei appartamenti a Roma. Sette giorni su sette andava da una signora fino a pranzo, poi prendeva autobus, metropolitane o tram, e raggiungeva le altre case. Qualcuna era a San Lorenzo, vicino alla stazione Termini, e qualcun’altra tra San Pietro e il Gianicolo, dall’altra parte della città. In ognuna faceva le pulizie, metteva in ordine e stirava se ce n’era bisogno. Tutto questo fino a che l’epidemia di coronavirus non è peggiorata e il governo ha approvato una serie di provvedimenti per limitare gli spostamenti, vietare gli assembramenti e chiudere ogni attività non necessaria. Le persone si sono chiuse in casa, le strade si sono svuotate e lei è rimasta senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza l’anonimato della folla che le permetteva di evitare di essere fermata e trovata senza documenti per restare in Italia.
Sono tante le persone nella sua situazione.

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