Madrid. L’amministrazione di destra, oltre ad aver sottovalutato il primo stato d’allerta della pandemia, ha deciso un confinamento solo per le periferie dove vivono soprattutto immigrati e altre persone appartenenti alle fasce sociali più svantaggiate
Dallo scorso maggio è in libreria, oltre che in vendita sul nostro sito, il numero 4 deLo stato delle città.Si tratta di un numero ideato, scritto e impaginato durante la pandemia e che racconta, da differenti punti di osservazione, i primi mesi di emergenza dovuti alla diffusione del virus. Proponiamo a seguire Imparare a camminare proprio adesso. Lezione di urbanistica a distanza, uno degli undici pezzi pubblicati nella rivista, scritto da Gloria Pessina.
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.” – B.Brecht, drammaturgo tedesco 1898-1956
10 luglio 2020, più di 100 carabinieri, poliziotti e vigili per le strade intorno a piazzale Cuoco. Assieme a loro dipendenti aler, giornalisti e politici. Il motivo è lo sgombero programmato di 6 case popolari. Il pretesto è una rissa avvenuta nel mese di maggio, per cui alcuni di loro sono indagati, ma è evidente come questa non sia altro che una scusa.
Nella puntata di mercoledì 15 luglio, dopo una breve carrellata di notizie legate a dei sabotaggi in Francia, ci siamo focalizzati su alcune delle eredità che la pandemia di Covid-19 ci ha purtroppo lasciato. All’interno degli allevamenti intensivi (per la produzione di carne ma anche di pellicce) dell’Olanda e degli Stati Uniti, si sono verificate delle vere e proprie mattanze di milioni di individui, per sospetto contagio degli animali stessi o per eccedenza di “merce” da macello in seguito alla chiusura di alcuni stabilimenti dovuta alla crisi economica. La totale spietatezza di queste operazioni confermano l’idea di mercificazione del vivente che sta dietro allo sfruttamento animale, che rende possibile “smaltire” milioni di vite come fossero dei banali oggetti scomodi o ingombranti. Come se non bastasse, i metodi di uccisione utilizzati sono estremamente atroci, comprendendo l’uso di vere e proprie camere a gas in cui soffocare a morte questi animali.
In questo scritto, gli anarchici di una zona rurale degli Stati Uniti descrivono come le persone che vivono fuori dai centri urbani, in questo periodo, possono contribuire al movimento contro la violenza della Polizia e contro la supremazia bianca istituzionale sorto a Minneapolis in risposta all’assassinio di George Floyd.
Torino è la terza città per numero di sfratti in Italia. Sono migliaia ogni anno i provvedimenti di convalida degli sfratti emanati dal Tribunale.
Dopo il 2016 gli sfratti in città hanno avuto un’impennata, aumentando del 712,5 %, ossia 3.500 sfratti, superando Roma e trasformando Torino nella capitale d’Italia per numero di sfratti: 1 ogni 241 famiglie. La gran parte degli sfratti è dovuto all’impossibilità di pagare i fitti.
La situazione non ha fatto che peggiorare negli anni successivi.
Vari elementi intrecciati tra di loro contribuirono all’accelerazione della precarietà abitativa in città, la crisi del 2009, il venir meno di politiche di sostegno al reddito per i poveri, processi di riqualificazione escludente e turistificazione che si estendono dal centro alle periferie meno “eccentriche”.
La gestione governativa della pandemia ha colpito duramente precari, immigrati, piccoli commercianti, rendendo ancora più difficile pagare fitti e bollette.
Sarebbe quasi scontato dire che ogni sconvolgimento ed ogni crisi portano a galla le più grosse contraddizioni del sistema che vanno a colpire: il problema è che quando si porta all’attenzione questa ovvietà si assiste ad uno sguainar di spade unito ad un levarsi di scudi, in difesa dell’azione politica che ha determinato le condizioni critiche o, nella peggiore delle ipotesi, si assiste al solito balbettio cianciante di chi non ha idea di cosa dire. Questo succede spesso non tanto per difendere un’idea o una visione politica ma, semplicemente, per coprire le pudenda di una classe politica incapace e completamente supina ad esigenze altre rispetto a quelle della collettività ed evidentemente compartecipe di questi interessi.
Fra le contraddizioni che il Coronavirus fa esplodere ci sono quelle urbanistiche: ci siamo arresi a un modello di convivenza in cui lo spazio privato prevale su quello condiviso