GLI ESCLUSI DELLA CITTA’

L'immagine può contenere: 1 persona, il seguente testo "ESCLUS DALLE CITTÀ "PRIMA DI TUTTO VENNERO PRENDERE GLI ZINGARI FUI CONTENTO PERCHÉ RUBACCHIAVANO. POI VENNERO PRENDERE GLI EBREI STETTI ZITTO, PERCHE MI STAVANO ANTIPATICI POI VENNERO PRENDERE GLI OMOSESSUALI FUI SOLLEVATO, PERCHE MI ERANO FASTIDIOSI. POI VENNERO PRENDERE COMUNISTI ED 10 NON DISSI PERCHE NON COMUNISTA. GIORNO VENNERO PRENDERE NON C'ERA RIMASTO NESSUNO A PROTESTARE. DRAMMAT URGO TEDESCO 1898- ME siamo rabbia perla sconfitta l'esclusione rabbia diventa unBespressione collettiva schiacciare ambizioni spreme angoscia, forza dirompente profitto."
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.” – B.Brecht, drammaturgo tedesco 1898-1956

10 luglio 2020, più di 100 carabinieri, poliziotti e vigili per le strade intorno a piazzale Cuoco. Assieme a loro dipendenti aler, giornalisti e politici. Il motivo è lo sgombero programmato di 6 case popolari. Il pretesto è una rissa avvenuta nel mese di maggio, per cui alcuni di loro sono indagati, ma è evidente come questa non sia altro che una scusa.

Milano non si ferma e Aler e comune vogliono in fretta recuperare il tempo perso a causa del blocco per il covid. Sperimentano così, ancora una volta, gli sgomberi di massa e li giustificano con operazioni di polizia. Il consenso sulle operazioni di sgombero non viene creato solo attraverso la criminalizzazione delle persone a cui viene tolta la casa, ma anche andando a colpire gruppi etnici su cui esistono pregiudizi e stereotipi radicati e costantemente rimarcati dai mass media.

La possibilità che gli occupanti si organizzino per resistere agli sgomberi spaventa, per questo la strategia è dividere in buoni e cattivi, occupanti criminali e marginalizzati contro occupanti integrati. In questa strategia si inserisce la presenza non giustificata dell’unità cinofila o l’attenzione mediatica posta sul ritrovamento nelle case di oggetti comuni come una pistola giocattolo o un coltello a “lama ricurva”. Così si costruisce il ritratto dei “delinquenti delle case popolari” che giustifica gli sgomberi.

La verità è che, a Milano, non sono in molti a poter dormire sonni tranquilli. La città si sta trasformando e presto non ci sarà più spazio per chi non potrà adattarsi agli standard economici della capitale finanziaria italiana. Non si parla solo dei più poveri, ma anche dei “meno ricchi”, come sta accadendo in via Tolstoj. Qui 270 famiglie con affitti regolari, hanno ricevuto una comunicazione ufficiale dalla compagnia assicurativa Reale Mutua, proprietaria degli stabili. A queste persone non verrà rinnovato il contratto in seguito al progetto di abbattimento dei 6 palazzi per costruire case che, a detta loro, si adatteranno meglio alle nuove esigenze abitative milanesi: probabilmente appartamenti di lusso.

E’ importante non farsi ingannare e avere una comprensione generale dei processi che attraverseranno la città nei prossimi anni. Dietro il volto della moralità e della legalità ci sono interessi economici. E’ rassicurante per alcuni pensare che gli sgomberi riguardino solo rom, chi non ha documenti, chi spaccia, chi protesta o chi disturba la quiete pubblica. La verità è che questo processo di esclusione tocca tutti. Anche se i media fanno chiari riferimenti a specifiche “categorie”, la differenza la fa solo quanto è gonfio il portafogli. Sono processi enormi, che annientano gli individui e di fronte ai quali ci sentiamo impotenti.
Se siamo isolati, la rabbia per la sconfitta e l’esclusione ci pesa e ci angoscia; se la esprimiamo assieme è una forza dirompente e può schiacciare le ambizioni di chi spreme questa città per il suo profitto.

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FONTE: https://www.facebook.com/392184498235613/photos/a.392184744902255/724205745033485/


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