23 settembre 2020
“State disinfettando il manganello a ogni nuovo sgombero?”, chiede via Twitter un’attivista di Barcellona ai Mossos d’Esquadra, la polizia catalana. La violenza con cui i funzionari di polizia in Catalogna trascinano a forza fuori dalle loro case donne sole con bambini, lavoratori migranti, coppie di anziani, disabili, contrasta amaramente con lo zelo con cui fanno rispettare le leggi per difendere la popolazione dal virus. Nello stato spagnolo ci si può ritrovare sul collo il ginocchio di un poliziotto per avere la mascherina messa male; ma solo nella prima settimana dopo la fine della moratoria a Barcellona sono stati eseguiti centocinquanta ordini di sfratti, circa trenta al giorno. Eppure la casa è il principale dispositivo di protezione individuale (e collettivo) per il pericolo di contagio. A difendere le persone in pericolo di rimanerne senza, però, non ci sono le istituzioni, neanche quelle progressiste, ma solo i militanti di base della rete dei Sindacati di quartiere, anch’essi in gran parte vittime di sfratti o in pericolo di sfratto.
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