RUGGITI NUMERO ZERO
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oppure a: CSOA il Molino, c/o Spazio Edo – Viale Cassarate 8 – 6900 Lugano
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25 aprile 2020
La passeggiata su un dirupo, il reading itinerante (con Pavese, Calvino, Fenoglio, Zangrandi, Viganò, Meluschi, Camus), l’incontro tra due bambini in una libreria, il rifiuto della retorica del “nulla come prima”, ma soprattutto dieci punti fermi su come e per cosa lottare nelle fasi 2 e 3 dell’emergenza coronavirus. Un grande esercizio di liberazione vissuto e raccontato da Wu Ming
“Guarda a tutt’occhi, guarda.”
Jules Verne
“La prima battaglia culturale è stare di guardia ai fatti.”
Hannah Arendt
La disinformazione giornalistica scomposta ed emergenziale sta facendo da narratrice unidirezionale alla situazione complessa in cui siamo immersi da un mese a questa parte. Improbabile trovare un’unica lente di osservazione ed analisi per affrontarla. Molti piani, prospettive e dinamiche si mescolano e intrecciano richiamando relativi interessi e protagonisti di processi già in corso.C’è da dire che, come spesso accade nella storia, avvenimenti emergenziali accelerano determinati processi e in questo caso affiorano chiaramente quelli che sono gli obiettivi che, grazie a questa pandemia, si vorrebbe raggiungere.
L’eccezionalità permette di spostare il confine dell’accettabile in modo poco rumoroso e senza preavviso, attuando delle “trasformazioni silenziose” irreversibili.