Centinaia di persone in tutto il paese, specie nelle grandi città interessate da fenomeni di speculazione, hanno perso la casa per “colpa” dell’emergenza del Covid-19 che si è andata ad aggiungere alle consuete ingiustizie sociali. Il governo cerca di correre ai ripari sospendendo le misure di sfratto per morosità fino alla fine del 2020.
2020. Era Covid. La fase 1 è finita. L’economia arranca. Nell’impresa di far ripartire tutto senza ricostruire nulla, con l’intento di perseverare sulla strada della disuguaglianza sociale, dei doveri in entrata e dei diritti in uscita, un manipolo di politici prepara la più grossa diligenza carica di ori e di denari dai tempi della trilogia del dollaro. Quelli filmici. Come ai tempi, nel tragitto questa diligenza è stata presa d’assalto: lo scontro è stato cruento, gli esiti li descriveremo in quest’approfondimento che parte da un fatto, passato inosservato in un’epoca in cui l’esposizione mediatica pare direttamente proporzionale all’ignoranza messa in scena.
La casa è diventata uno dei simboli di questa pandemia. Per tutta la durata del confinamento, l’abitazione si è rivelata il cuore pulsante di una comunità che ha cercato di salvaguardare il proprio quotidiano nonostante lo stato di emergenza. La casa si è fatta ufficio, scuola e piazza. Ma è bastato poco tempo perché ci si rendesse conto della ferocia di classe, razza e genere dell’oggetto-casa in uno stato di confinamento da emergenza sanitaria. Da oggi faremo i conti con una realtà di crisi ordinaria che ci ricorderà che non eravamo mai usciti da una situazione di emergenza abitativa e che questa ritornerà con ancora più forza.
20 Maggio 2020. Un’analisi femminista dell’articolo 110 bis del Decreto Rilancio, che esclude gran parte delle persone migranti irregolarmente soggiornanti, condona i datori di lavoro sfruttatori e invisibilizza il lavoro femminile e le sue problematiche.
Appena calata l’attenzione sull’emergenza sanitaria, il sistema imprenditoriale e proprietario italiano ha deciso di passare al contrattacco con inusuale violenza. Giocano d’anticipo per farci pagare la recessione che verrà e per evitare che la loro crisi di legittimità si fissi in nuove pretese sociali. Ora, con l’approvazione del decreto Rilancio, i nuovi rapporti di forza vengono ratificati da un esecutivo preso in ostaggio dagli interessi privati.
16 maggio 2020, da http://www.ondarossa.info
Con Maurizio Donato si analizza l’ultimo D.L. del governo: pioggia di soldi ai padroni, le briciole per noi.
E il peggio deve ancora venire.